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Quesito
buongiorno padre Angelo,
volevo parlarle di un mio caro amico adolescente, che ho rivisto dopo diversi anni, ed ha molti problemi con i genitori e con se stesso, e tutto questo lo ha portato a frequentare brutti ambienti fino a farsi sulla sua pelle delle incisioni tipo una specie di tatuaggio che lui chiama marchio delle bestie o cose del genere, ogni tanto dice di voler morire, parlando male di tutto ciò che è buono per noi cristiani. Tutto questo mi fa soffrire molto perché lo conosco dall’infanzia e rivederlo in questo stato dopo tanti anni mi ha turbato molto.
Secondo lei se io gli parlassi di Gesù sarebbe pericoloso?
Cosa potrei fare per lui io?
La saluto affettuosamente.
grazie!!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
attraverso l’esperienza devastante di questo tuo amico, il Signore ti vuole dire tante cose.
1. Incontrando di nuovo e dopo anni questo ragazzo e vedendolo “perso” soprattutto sotto il profilo interiore, adesso sai che cosa significa essere salvato.
Puoi comprendere la grazia inestimabile di essere nato e cresciuto in una famiglia cristiana, dove hai imparato – prima ancora che dalle parole – dall’esempio dei tuoi genitori.
Nella vita diamo per scontate tante cose. Ma non è scontato oggi nascere in una famiglia sana e cristiana. È una vera grazia.
2. Hai ricevuto il dono della fede. Ma a differenza del tuo amico – pure lui l’ha ricevuto nel Battesimo – che non ha trovato un ambiente che l’abbia aiutato a custodirla e ad accrescerla, tu invece questa fede l’hai vissuta, l’ha respirata, l’hai custodita e sviluppata. Per questo la senti come il vestito che ti copre, anzi come la pelle che ti custodisce vivo, come il respiro più profondo del tuo essere.
Nella fede hai trovato la luce sulla tua vita e per questo la ami.
Il tuo amico non ha questa luce e non c’è da meravigliarsi che alimenti dentro di sé pensieri di morte.
3. Senza che te ne accorgessi, la presenza di Cristo nella tua anima e gli incontri con Lui nei sacramenti ti hanno “vivificato” e ti hanno liberato da tanti mali dell’anima e del corpo.
Confrontandoti con questo giovane, quale differenza! E devi subito dire: non per merito mio, ma di chi mi è stato vicino.
Anziché farti insuperbire, il confronto con lui ti deve portare a più profonda gratitudine verso il Signore e verso tutti, e a una più profonda umiltà. Se il tuo amico avesse ricevuto quello che hai ricevuto tu, forse ne avrebbe tratto maggiore profitto; se tu fossi stato nei suoi panni, forse saresti ancor ben peggiore.
4. Quest’incontro, dopo anni, non è avvenuto per caso.
Colui che dispone l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni, ha disposto anche questo nuovo incontro.
Un mio grande confratello, il padre Reginaldo Garrigou Lagrange, diceva che quando due anime immortali si incontrano non è mai per caso.
Si tratta di incontri che hanno risonanze per l’eternità.
Il Signore te l’ha messo di nuovo davanti, perché tu sia il mezzo umano di cui Lui si vuole servire per portarlo a salvezza.
5. Mi chiedi che cosa puoi fare per lui, se sia conveniente parlargli di Gesù.
Io ti direi di fare tre cose.
La prima consiste nel pregare per lui, aumentando la tua vita di preghiera.
Prova a dire ogni giorno il santo Rosario per lui. E se il Rosario già lo dici, dinne un altro oppure recita la coroncina della divina misericordia insegnata da Nostro Signore a Santa Faustina Kowalska.
Offri anche i meriti che Nostro Signore mette a tua disposizione a favore di questo tuo amico.
La seconda consiste nel fare dei sacrifici per lui. Gesù non ci ha salvato solo con la preghiera, ma con la croce.
Questi fioretti ti aiuteranno a dilatare la tua capacità di amare secondo il cuore di Cristo e saranno sorgente di grandi benefici.
Padre Pio da Pietralcina diceva che le anime non vengono regalate a nessuno, ma si comprano tutte con la medesima moneta con la quale ha cominciato a comprarle Nostro Signore.
Il S. Curato d’Ars diceva che quando si tratta di fare piccoli sacrifici o fioretti ciò che costa è solo il primo passo. Poi ci si trova gusto perché si ama e ci si sente riamati – e in maniera infinitamente più grande e gratificante – da parte di Nostro Signore.
La terza, ma solo dopo aver pregato e fatto fioretti, consiste nel tentativo di parlare di Gesù, anzi di fargli sentire le Sue parole, che sono parole che risanano e danno vita eterna.
Gesù del resto, prima di cominciare la predicazione si è ritirato nel deserto. Lì ha pregato e ha fatto sacrifici, aprendo così misteriosamente la porta del cuore a quelli che avrebbe incontrato sul suo cammino.
Le opere di Dio cominciano tutte così.
6. Facendo questa strada, vedrai che il primo ad essere beneficato sarai tu.
L’incontro con questo tuo amico d’infanzia si rivelerà provvidenziale per te e provvidenziale anche per lui.
Adesso scendo per la celebrazione della S. Messa.
Vi porterò volentieri tutti e due all’altare con me.
Farò per voi due la Santa Comunione e mi impegnerò a fare dei sacrifici perché il Signore a te dia forza e al tuo amico dia la disponibilità di aprirgli il cuore.
Ti ringrazio per quello che mi hai scritto. Sarei contento di ricevere buone notizie.
Intanto ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo