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Quesito

Caro Padre Angelo,
salve,
ho una seconda questione che le sottopongo: vivo in una grande città e lavoro per un’associazione sociale.
Vivo quindi in mezzo a distrazioni e tentazioni di ogni tipo. Ultimamente ho scoperto pure che mi piace una ragazza… ma questo potrebbe originare grattacapi non da poco per motivi che riguardano la mia spiritualità.
Secondo lei, oggigiorno, si potrebbe ancora vivere come vivevano i famosi “padri del deserto”? Oppure si tratta di una possibile fuga dalla realtà?
Penso che il Signore decida dove e come far vivere le persone, permettendo anche forti tentazioni, in vista di grandi beni futuri. Tuttavia sono molto affascinato dalla spiritualità dei “Padri del deserto” e degli eremiti in generale.
Ora, però, non ho i mezzi per allontanarmi dalla città, inoltre darei un dispiacere a mia madre.
La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente, sperando di ricevere una sua risposta ed una preghiera per me.
Enzo


Risposta del sacerdote

Caro Enzo,
1. Ognuno di noi può esprimersi o, per meglio dire, realizzare la propria capacità di amare e di donarsi in tante maniere.
La via ordinaria e comune è quella del matrimonio.
Accanto a questa via ce n’è un’altra, che però non è per tutti, ed è quella della castità consacrata. Si tratta di quella strada per la quale si lascia tutto per stare uniti al Signore senza distrazione (1 Cor 7,35) ed essere santi nel corpo e nello spirito (1 Cor 7,34).

2. Ho l’impressione che in te queste due vie si stiano affacciando contemporaneamente.
Da una parte senti attrazione per il matrimonio provando fascino verso una persona specifica.
Dall’altra senti pure attrazione per uno stile di vita simile a quella che conducevano i padri del deserto, che, al di là della circostanza geografica, può essere vissuta oggi nel monastero o nella vita religiosa di indole contemplativa.

3. Vi sono inoltre dei segni da una parte e dall’altra che ti dicono qualcosa.
La presenza di tua madre, che in questo momento mi pare aver bisogno di te, ti impedisce di realizzare la vocazione eremitica contemplativa.
Anche questo è un segno attraverso il quale il Signore ti parla.
Tuttavia strada matrimoniale “potrebbe originare grattacapi non da poco per motivi che riguardano la mia spiritualità”, vale a dire le tue inclinazioni più profonde e più forti.
Devi fare discernimento con l’aiuto dello Spirito Santo. Può darsi che il Signore ti voglia nella vita monastica più tardi, che per ora è necessaria la tua testimonianza diretta nel mondo, oppure che tu viva nel mondo ma come se fossi un monaco e cioè da contemplativo.

4. Una cosa ti posso dire con certezza: che se prendi, adesso o domani, la strada dei Padri del deserto non dovrai prenderla come una “fuga dalla realtà”.
Perché i problemi li troverai dappertutto. Il tuo avversario non ti darà pace neanche se sarai tutto del Signore.
In ogni caso, dunque, devi prepararti al combattimento.
Si legge nel Siracide: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione” (Sir 2,1).

5. San Tommaso d’Aquino, commentando il versetto di Matteo dove si dice che, superate le tentazioni del diavolo dopo i 40 giorni di digiuno, Gesù fu avvicinato dagli angeli che lo servivano, scrive: “Così chi supera la tentazione merita di essere servito dagli angeli”.
Per questo ben volentieri ti assicuro la mia preghiera perché in ogni caso tu possa essere preparato alla tentazione, la possa superare e diventare degno di essere servito dagli Angeli.

Intanto ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo