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Quesito: prima parte

Caro Padre Angelo,
innanzi tutto vorrei presentarmi visto che è la prima volta che le scrivo.
Mi chiamo Luigi, sono un cattolico praticante, vivo in Sicilia e stimo molto il vostro ordine domenicano, perché provo grande stima per San Domenico che fu un grande apologeta e predicatore in un tempo in cui la Chiesa soffriva nella corruzione.
Allora anche se ora sono cattolico, in passato sono stato in cerca della Verità, ho studiato quindi la storia del Cristianesimo e la Parola di Dio, oltre che qualche cosa sulla vita e i pensieri dei Padri della Chiesa.
Attraverso questo studio volevo cercare la Chiesa creata da Cristo quella che è "colonna e sostegno della Verità" 1Timoteo 3,15 e questa Chiesa l’avevo trovata nella Chiesa Cattolica, da un po di tempo però mi è sorto un dubbio, "Il Papa è davvero il capo della Chiesa?"
La Chiesa Cattolica infatti sostiene di essere stata fondata direttamente da Cristo ma sulla Roccia (l’originario Cefa) di Pietro il cui potere si è poi trasmesso ai vari Vescovi di Roma fino a oggi grazie alla discendenza apostolica.
Tutto questo viene basato su due versi della Bibbia Matteo 16,18-19 e Giovanni 21,15-19.
E infine su Matteo 10,2 San Pietro viene definito come "il primo".
Un’altro motivo che rafforza il primato papale è il fatto che fu Gesù stesso a cambiare il nome di Simone in Pietra (poi tradotto in italiano come Pietro per adattarlo alla nostra lingua) per il fatto che doveva essere la Pietra su cui poggia la Chiesa.
Insomma i motivi per cui credere nel primato di Pietro vista in questo modo ci sono tutti, ma se vorremo fare un confronto più critico delle scritture troviamo che: Il potere di "legare e sciogliere nella Terra e nei Cieli" Matteo 16,19 non è dato solo a Pietro ma a tutti gli apostoli (Matteo 18,18), e quindi i Vescovi e non solo a quello di Roma (il Papa).
Per quanto riguarda la Pietra in tutto il Nuovo Testamento viene indicata come Gesù, che è l’unico capo della sua Chiesa e solo in Matteo 16,18 è indicata nella persona di Simone-Pietro.
Pietro infatti è solo la Roccia della Fede, infatti fu il primo ad aver creduto senza aver visto, quando gli disse "tu sei il Cristo" Matteo 16,16, per cui Gesù lo soprannominò come la Pietra della Chiesa, cioè quella Fede a Cristo a cui tutti i credenti dovevano rivolgersi.
Ancora più avanti lo stesso Pietro dice “Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio… (1 Pietro 2,4-5)
Infine ci sarebbe che Gesù definisce Pietro come il Primo e gli comanda di pascere il suo gregge per tre volte, allora questa appoggerebbe l’idea che si Pietro era un po più importante degli altri apostoli, ma non il migliore, semplicemente "il primo tra pari".
La missione di Pietro era infatti quella di andare a predicare tra la gente, ma soprattutto a Roma dove poi doveva morire (Giovanni 21,18-19).

Dio la benedica e la illumini con lo Spirito Santo, le chiedo anche delle preghiere per me affinché io vada solo verso la Verità.


Risposta del sacerdote

Caro Luigi,
1. è vero che Cristo è la pietra su cui si costruisce tutto il Regno di Dio.
Ciò non toglie che in senso subordinato Cristo ne abbia costituita un’altra e a questa abbia chiesto di far riferimento.

2. Cristo non ha messo Pietro semplicemente come primo tra i pari, ma lo ha messo sopra tutti gli altri.
Gli ha dato un potere che ad altri non ha dato.
In Mt 16,18-19: “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»”.
Nel v. 19, dicendo: “A te darò le chiavi del regno dei cieli” Gesù da a Pietro un potere che non estende agli apostoli.
Solo lui ha le chiavi del Regno.

3. In Mt 18,18: “In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo” Gesù estende il potere di legare e di sciogliere anche al collegio apostolico, ma non ai singoli apostoli.
Inoltre vi è collegio apostolico perché c’è Pietro. Senza di lui non ci sarebbe collegio.
Infine Cristo, conferendo al collegio quello che precedentemente aveva dato a Pietro, non toglie a quest’ultimo il potere che gli aveva conferito.
Per questo giustamente si dice che il collegio c’è solo cum Petro et sub Petro (con Pietro e sotto Pietro).

3. Oltre ai passi sul primato che tu mi hai citato, ce n’è un altro, di particolare importanza, quello in cui Gesù dice a Pietro: “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).

4. I passi delle Scritture sono eloquenti e incontrovertibili.
Ma la Divina Rivelazione, e gli ortodossi lo sanno molto bene, non è costituita solo di sacra Scrittura, ma anche di sacra Tradizione.
È interessante notare come fosse inteso questo primato nella vita della Chiesa quando la Divina Rivelazione non era ancora chiusa.
Va ricordato per inciso che la Divina Rivelazione si chiude con la morte dell’ultimo apostolo.
La Tradizione è l’anello che congiunge la nostra fede alla fede degli apostoli. È quell’anello per cui io posso dire: la mia fede è la stessa degli apostoli, di quelli che sono stati con Gesù e che hanno sentito con le loro orecchie il suo insegnamento.

5. Ebbene, proprio la Tradizione ci ricorda che verso gli anni 90, mentre a Efeso è ancora vivo san Giovanni, a Corinto scoppiano dei disordini tra i fedeli. Anziché appellarsi a San Giovanni che sta ad Efeso, nell’altra sponda del Mar Egeo, i cristiani di Corinto vanno direttamente dal terzo successore di Pietro che è Papa Clemente. E questi interviene con la sua autorevolezza.
San Giovanni scrive il suo Vangelo dopo questi fatti. E conferma indirettamente l’autorevolezza con cui Papa Clemente intervenne riferendo l’incarico dato da Cristo a Pietro di pascere pecore e agnelli, e cioè fedeli e vescovi.
È il testo che tu mi hai citato.

Ti ringrazio per i sentimenti di stima per l’Ordine di san Domenico, ti assicuro le preghiere richieste e ti benedico.
Padre Angelo