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Quesito

Buonasera Padre Angelo,
Sono un uomo di 35 anni che, fino a qualche tempo fa, non hai mai creduto in Dio. È molto facile non credere in Dio, specialmente in questi tempi, dove credere ancora in qualcosa sembra un segno di stupidità, mentre non credere in niente se non in se stessi e nel soddisfacimento delle proprie voglie sembra il bene assoluto.
Ho avuto alcuni problemi personali in passato, sui quali non sto a dilungarmi, che mi hanno portato a tentare il suicidio qualche anno fa. Da allora molte cose sono cambiate, mi sono rialzato e mi sono impegnato e la mia vita è migliorata: ho raggiunto tanti obiettivi che pensavo irraggiungibili ed è come se fossi rinato.
Ma qualcosa manca sempre nella mia vita, non sono mai soddisfatto di nulla. La vita diventa semplicemente il cercare una soddisfazione, consumarla e poi andare alla ricerca di un’altra soddisfazione. Probabilmente la maggior parte delle persone vive in questo modo, ma a me sembra la ruota di un criceto e non provo nessuna gioia nel vivere in questo modo.
Quasi un anno fa, per puro caso, ho visto su Youtube un video del ven. arcivescovo Fulton Sheen sul diavolo. Il video mi ha colpito molto, specialmente una frase: “Centinaia di migliaia sono le strade che ciascuno di voi si troverà a percorrere durante la vita, ma alla fine di tutte queste strade, due saranno i volti che vi troverete di fronte: da un lato quello misericordioso di Cristo, dall’altro quello orribile di Satana. E uno di loro vi dirà: «Sei mio!»”
Da quel momento qualcosa si è smosso dentro di me. Io so solo una cosa: conosco il Male perché, come ho scritto in precedenza, l’ho vissuto in prima persona, conosco cosa vuol dire vivere una vita di tormenti, di dolore interiore, di rabbia, di invidia, di frustrazione e di fallimento che mi hanno portato vicino alla morte e, se devo scegliere tra il Male e Cristo, scelgo Cristo per tutta la vita. 
Purtroppo non è così facile vivere una vita retta, probabilmente perché dopo così tanti anni dove il Male ha fatto quello che ha voluto dentro di me, distruggendomi e rimodellandomi a suo piacimento, sono diventato molto più refrattario ai cambiamenti. È come se, per certi versi, non riuscissi a liberare il mio cuore e la mia mente del tutto per accettare completamente Cristo. E’ come se ci fosse un ostacolo che faccio molta fatica ad eliminare. 
Vorrei vivere una vita diversa. Ma così come il “cibo spazzatura” è un veleno per il nostro corpo, anche altra spazzatura a cui sono esposto quotidianamente è un veleno per l’anima; parlo nello specifico di libri, videogiochi, musica, film, pornografia, social network e altre tipologie di intrattenimento che, in qualche modo, fanno parte di quella “normalità” del vivere odierno ma che conducano solamente al Male.
Le chiedo umilmente una piccola luce che possa seguire in modo da trovare la mia pace in Cristo. Grazie.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. hai descritto molto bene il mondo psicologico di chi non ha ancora conosciuto Gesù Cristo.
È vero quanto tu hai osservato: molte realtà si presentano a noi come un bene, come l’obiettivo della nostra vita. Ma una volta raggiunte, si è di nuovo inquieti. E ci si mette alla ricerca di qualcosa d’altro. E quando lo si acquisisce, si torna di nuovo alla sensazione precedente.
Aveva ragione grande Sant’Agostino a scrivere nelle sue Confessioni: “Tu, Dio ci hai fatti per te. Il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in te, Signore”.

2. Quando all’inizio di questa mail ho detto che hai descritto bene il mondo interiore di chi non ha ancora conosciuto Cristo, non intendo riferirmi semplicemente a un’esperienza cognitiva. Perché tanta realtà, pur conosciute, ci lasciano perfettamente indifferenti.
Conoscere Cristo, secondo il linguaggio biblico, significa amarlo, essergli amici e godere del possesso della sua persona all’interno del cuore.

3. Il santo Papa Giovanni Paolo II, nella sua prima enciclica Redemptor hominis, inizia così: “Cristo, redentore dell’uomo, è il centro del cosmo e della storia”.
Queste espressioni “centro del cosmo e della storia” le ha mutuate dal Concilio Vaticano II.
Sono parole verissime perché “tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui” (Col 1,16).
Che tutto sia stato creato per mezzo di lui è più che chiaro. Cristo infatti è Dio, è la Sapienza divina che si è fatta carne. Tutto ciò che è stato creato, è stato pensato e voluto da lui. Giustamente San Giovanni nel Prologo del suo vangelo dice che “senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1,3).

4. Tuttavia la parte più sorprendente dell’affermazione paolina è la seconda: “tutto è stato fatto in vista di lui”. Ciò significa che tutte le cose e tutti gli eventi sono voluti o permessi da Cristo-Dio perché ci parlino di lui, ci portino a lui e ci uniscano a lui.
Finché non si è fatto questo, si rimane nell’inquietudine di cercare obiettivi che soddisfino pienamente in modo da non cercare altro.
Ora solo Gesù Cristo, proprio perché è Dio, sazia. E sazia proprio perché solo lui può penetrare con la sua persona, con la sua luce o sapienza, la sua presenza, il suo amore dentro il cuore. Solo questa unione, anzi questa comunione perfetta sazia.

5. Gesù ha detto: “Io sono il pane della vita, chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete” (Gv 6,35).
In che senso non avrà più sete e più fame? Perché non andrà più a cercare come obiettivo ultimo le cose che cercava prima.
Certamente, come minimo, non va più a cercare le cose che allontanano da noi, come il peccato, e soprattutto i peccati carnali, tra cui la pornografia devastatrice.
E gli altri obiettivi buoni, come la vita affettiva, la famiglia, i figli, il lavoro, la professione, la vita sociale troveranno in lui il loro vero orizzonte e si comprende che non sono il nostro tutto, ma sono beni preziosissimi che aiutano a conoscere e ad amare Colui che è il tutto, perché è Dio.
È stata questa l’esperienza di Sant’Agostino quando dopo la sua conversione ha compreso che tutto è ordinato a Cristo. È per questo diceva: “E cielo, e terra e mare e tutte le cose in esse contenute non cessano di dirmi e di gridarmi che io ti ami”.
Sì, questo è l’obiettivo che sazia già nella vita presente.

6. Tu hai bisogno di arrivare a questo.
Per arrivarci devi purificare la tua vita da tutto ciò che è male (peccato), da ciò che inquina e che toglie quella purezza interiore che è indispensabile per poter arrivare a Dio e stare uniti a lui.
Pertanto inizia con una salutare confessione.
Poi impegnati a confessarti in maniera regolare e frequente perché non è possibile stare costantemente uniti al Signore con un fervore sempre più grande senza le risorse di questo sacramento.

7. Poi ci sarà anche il combattimento spirituale per eliminare l’uomo vecchio, l’uomo che corre dietro alle passioni ingannatrici, come diceva San Paolo, e sostituirlo con l’uomo nuovo che si rinnova incessantemente in Cristo.
Comincerai un’esperienza nuova, entusiasmante, quella di sentirti conquistato da Cristo.
Come diceva San Sant’Ignazio d’Antiochia, sentirai anche tu un’acqua che mormora dentro di te e che dice: “Vieni al Padre”.

Con l’augurio che tutto questo si verifichi ben presto nella tua vita, ti assicuro la mia cordiale preghiera e ti benedico.
Padre Angelo