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Quesito
Caro Padre,
perché sono vari i motivi per cui secondo una certa mentalità i rapporti omosessuali dalla gente non vengono più considerati peccato?
Da dove viene tutto questo relativismo?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. non so se sia vero che i rapporti omosessuali non siano più considerati peccato.
Per molti sì, è così. Ma per altrettanti molti altri, no.
2. Sono vari i motivi per cui secondo una certa mentalità i rapporti omosessuali non sono peccato.
Il motivo principale a mio parere sta nella perdita di mira dell’obiettivo centrale della nostra esistenza che è la santificazione.
Bene e male trovano il loro primo segno di distinzione proprio in riferimento all’obiettivo, al fine.
Se la santificazione consiste in una progressiva comunione di Dio mediante la comunione di vita con le realtà soprannaturali, si capisce subito che cosa porta al Signore oppure che cosa spegne il gusto delle cose di Dio.
Chi non ha mai fatto esperienza di realtà soprannaturali, pensa che parlare di deviazioni sia semplicemente un moralismo che ha fatto il suo tempo.
3. Se c’è invece un fine da perseguire, si può dire con sicurezza che la strada intrapresa è giusta o sbagliata.
Ma se non c’è un fine, se l’obiettivo è quello di andare a zonzo, non c’è motivo per dire che si è sbagliato strada.
Tutt’al più ci si limita a dire di fare attenzione a non dimenticare la strada per tornare a casa.
La qualcosa non è però di secondaria importanza.
Credo infatti che sia questo il motivo per cui non poche persone, dopo aver fatto le esperienze più strane e talvolta anche più estreme, avvertono un vuoto interiore e nel vuoto sentono riaffiorare la voce di Dio, anzi, il bisogno di Dio.
4. Il clima culturale nel quale noi viviamo è di forte immanentismo.
Per immanentismo si intende una mentalità secondo la quale non esiste un aldilà, non esiste una realtà che trascende questo mondo e al quale tutto è orientato e subordinato.
5. Se è così, è fatale che l’obiettivo soprattutto per la vita intima e personale sia fare ciò che si vuole e che qualsiasi avvertimento sia preso come un’intrusione nei diritti personali.
Inoltre, se non c’è trascendenza, perché la castità, perché la santificazione che comporta un combattimento, perché l’impegno ascetico, perché non assecondare gli impulsi della carne?
Si potrà dire: se questo è contrario al bene comune, allora sì, è giusto l’impegno ascetico. Ma, come si dice, se non si fa male a nessuno perché mortificarsi?
6. Nelle prime parole della predicazione di Gesù «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,17) è racchiuso tutto.
Qui viene ricordato il fine (il regno dei cieli) e viene menzionata la strada da percorrere per raggiungere il fine (la conversione).
Ti ringrazio del quesito, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo