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Quesito
Buonasera Padre,
a seguito di questa risposta data ad un lettore: “Le inclinazioni al male sono inclinazioni disordinate, sono uno stimolo a commettere dei peccati, talvolta sono frutto del peccato, ma in quanto tali non sono ancora un peccato.
Sono peccato solo gli atti.”
A questo punto le chiedo se i cattivi pensieri di impurità siano un peccato grave da confessare o se sia frutto della concupiscenza naturale e quindi una cattiva inclinazione ma non atti consumati, considerando che un sacerdote mi ha parlato di atti impuri interiori e che Gesù condanna anche le intenzioni sbagliate.
Grazie molte per la sua cortesia e pazienza e Arrivederci.
Marco
Risposta del sacerdote
Caro Marco,
1. un conto sono le inclinazioni che potremmo chiamare pre-disposizioni, e un altro conto sono i pensieri o i desideri.
Questi non sono inclinazioni, sono atti mentali. E molte volte sono il frutto delle inclinazioni.
2. Certo, gli atti interni della mente e della volontà non sono atti consumati, per usare il tuo linguaggio.
Ma ci sono anche atti non consumati e sono quelli che si esprimono solo interiormente.
Ed è per questo che il Signore ha detto: “Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore” (Mt 5, 27-28).
Pertanto quanto ti ha detto il sacerdote e cioè che vi possono essere atti impuri interiori è vero.
3. Le inclinazioni non sono oggetto di confessione, a meno che uno non voglia spontaneamente parlarne per far meglio comprendere lo stato della sua anima al confessore.
Solo gli atti sono materia di confessione: quelli interni (che tu hai confuso con le inclinazioni) e quelle esterni.
4. In tutti noi vi sono inclinazioni disordinate. Sono dovute al peccato originale.
San Giovanni le presenta con queste parole: “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1 Gv 2,16).
A seconda dei soggetti costituiscono una spinta più o meno forte a compiere determinati atti.
Ma, in quanto tali, esse non sono un atto e pertanto non sono un peccato.
5. Venendo più circostanziata mente alla tua domanda, i pensieri cattivi, che sono atti interni, sono favoriti dalle cattive inclinazioni. Sono il segno di un disordine interiore che ha bisogno di essere purificato.
In riferimento a questo è necessario passare per il Purgatorio perché nella Gerusalemme celeste non entra nulla di impuro (cfr. Ap 21,27), anche se non ne siamo direttamente responsabili
6. San Tommaso osserva che ognuno è inclinato verso ciò che gli è simile o conveniente.
Ecco le sue precise parole: “Nessun essere prova inclinazione verso cose a lui non conformi e non convenienti.
E siccome ogni essere, in quanto ente e sostanza, è un bene, è necessario che ogni sua inclinazione sia orientata verso un bene. (…).
Non è necessario che esso sia un vero bene, ma che sia conosciuto sotto l’aspetto di bene” (Somma teologica, I-II, 8,1).
Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo