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Quesito
Salve,
La ringrazio per il grande lavoro che fa cercando di aiutare quante più anime possibili. Sono un ragazzo di 26 anni e da diversi mesi (in modo particolare da 1 mese) mi trovo a lottare con un sentimento interno che arde, in alcuni giorni da tregua e si affievolisce, mentre in altri giorni è davvero forte da scoppiare il petto, trattasi di un qualcosa del tutto nuovo, mi sento impreparato, confuso e non so che fare, non so cosa sia…
Sento dentro di me qualcosa che mi attrae tantissimo verso (Gesù?), e per appagare un po’ questo sentimento cerco di fare qualche atto di carità ma sento che non mi basta… provo a pregare di più e in diversi modi ma non mi basta… sto provando ad andare a messa quasi ogni giorno ma non mi basta… la Messa ormai la vedo in maniera diversa, quando vi partecipo vorrei non finisse mai.
Sicuramente Lei adesso potrebbe domandarmi: “pensi alla vita da prete?” Il fatto è che appena ci penso, la mia mente me lo rifiuta, se mi metto a pensare, con la ragione cerco di arrivare a conclusioni del tipo “io non sono in grado” … “io ho altri progetti”… “tanto passerà tra qualche giorno”.
Da un lato cerco di contrastare questo sentimento con la ragione mentre dall’altro mollerei tutto per seguire questo sentimento… ma poi per seguire cosa? Dove? per fare cosa? Nemmeno io lo so. Ma poi perché io? Stavo pensando di eseguire gli esercizi spirituali per poter forse capire meglio cosa mi sta succedendo ma non saprei da dove iniziare.
E vorrei aggiungere anche una testimonianza: mesi fa durante una preghiera intensa davanti il tabernacolo avevo chiesto di farmi sentire la reale presenza di Gesù e nel pomeriggio stesso mi accadde un qualcosa di straordinario e inspiegabile, stavo facendo giardinaggio e ad un tratto ho avvertito una sensazione fortissima prima di vuoto, sconforto seguita dal desiderio fortissimo di seguire Gesù, il cuore batteva a mille, le lacrime scendevano a fiumi, non riesco a spiegarlo a parole. Secondo Lei cosa dovrei fare per capire meglio di cosa si tratta? E se fosse solo illusione momentanea?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. solo oggi sono giunto alla tua mail speditami quasi un anno fa. Mi spiace per il forte ritardo e te ne domando scusa.
Mi auguro che nel frattempo il Signore si sia manifestato ancor più pienamente e ti abbia fatto capire che cosa vuole da te.
Se il Signore ti chiamasse al sacerdozio, ad un certo momento cambierebbe il tuo cuore e te ne farebbe sentire il desiderio perché il Signore non fa violenza a nessuno.
2. In ogni caso hai già capito, o meglio, lo Spirito Santo ti ha fatto capire come devi rispondere a questi trasporti pieni di fuoco verso il Signore: all’amore si risponde con l’amore.
Fai bene pertanto a compiere qualche atto di carità.
Anche perché a questi atti di carità corrisponde sempre qualche grazia.
La grazia di cui hai bisogno è quella di essere illuminato perché il Signore risponda alla tua domanda: che cosa vuoi che io faccia per te?
È la medesima domanda che San Paolo ha fatto al Signore appena gli è apparso sulla strada di Damasco e gli ha detto: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti” (At 22,8).
Gli Atti degli apostoli riferiscono che San Paolo disse: “Che devo fare, Signore?” (At 22,10).
3. San Tommaso d’Aquino fa due affermazioni molto belle sugli effetti della carità.
La prima: “La carità causa l’illuminazione del cuore” (caritas causat cordis illuminationem).
La seconda: “Per l’ardore della carità si apprende la conoscenza della verità” (per ardorem caritatis fit cognitio veritatis).
Pertanto confido che il Signore ti abbia già illuminato.
4. Ma qualora tu abbia l’impressione che il Signore non ti abbia ancora risposto, ricorri a Colei che il Signore ti ha dato per madre.
Nel bell’inno Ave, maris stella ad un certo momento si chiede a Maria di illuminarci: “Dona la vista ai ciechi” (profer lumen caecis).
La Madonna risponde sempre e prontamente.
5. Mi trovo a risponderti proprio oggi 15 novembre, giorno in cui la Chiesa e in modo particolare l’ordine domenicano celebrano la festa di Sant’Alberto magno.
Di questo Santo sappiamo che all’età di 16 anni pregava insistentemente il Padre della luce perché lo illuminasse sulla via da seguire ed ecco che gli apparve la Vergine Maria e gli disse con volto affabile: “Alberto, fuggi dal mondo, entra nell’ordine dei frati predicatori, che io ho ottenuto dal mio Figlio per la salvezza del mondo in questi ultimi tempi e di cui sono patrona singolare”.
Così Alberto fece. Queste parole sono riportate anche nella prima antifona dell’Ufficio delle letture della sua festa: A lui si manifestò Maria: “Figlio, lascia il mondo e abbraccia la vita dei frati predicatori”.
La Madonna è sempre la via più breve.
Non so quale via ti indicherà. So solo che, indicandola, ti metterà nel cuore un grande desiderio di perseguirla perché in essa troverai la felicità che si può raggiungere in questa terra e avrai anche la grazia di comunicarla in tanti altri cuori.
Perché tutto questo avvenga ti assicuro la mia preghiera, ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo