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Quesito

Buongiorno don Angelo,
le scrivo perchè vorrei chiarire una difficile questione.
I cristiani hanno fin dai tempi antichi identificato Cristo con la Sapienza.
Però questa identificazione di Cristo con la Sapienza porta a credere Cristo una creatura e non Dio.
Infatti nel libro dei Proverbi è scritto che la Sapienza è stata creata (Proverbi 8,22: il Signore mi ha creato prima del suo operare) ed anche nel libro del Siracide si dice che la Sapienza è stata creata (Siracide 24,9 : Egli mi ha creato…).
Se interpretiamo Cristo come la Sapienza allora Cristo è stato creato ed è sottomesso a Dio e non è Dio.
Può chiarire questa identificazione di Cristo con la Sapienza? Come possiamo vedere Cristo increato e definirlo Sapienza?
La ringrazio
Marco

 


 

Risposta del sacerdote

Caro Marco,
1. il v. 22 del capitolo 8° dei Proverbi dice: “Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine”.
E nel v. 23 precisa: “Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra”
Poi va avanti con un incedere grandioso che presenta la Sapienza come una persona con la quale Dio fa ogni cosa: “Egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice” (Prv 8,27-30).

2. Il prologo del Vangelo di Giovanni dice bene chi sia questa persona che collaborava con Dio nell’essere artefice di tutte le cose:
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv 1,1-3).
Verbo di Dio o sapienza di Dio sono la stessa cosa.

3. Come vedi, nulla porta a pensare che la Sapienza di cui si parla nella Sacra Scrittura sia una creatura.

4. In riferimento a Prv 8,23 ecco che cosa scrive il noto biblista padre Vaccari: “L’elogio della sapienza qui giunge all’apice e tocca il sublime.
Dio medesimo si servì della Sapienza per architettare questo meraviglioso universo, incantevole per la moltitudine, varietà e bellezza delle creature che lo adornano e per l’armonioso ordine che vi regna.
Il saggio in questa sublime ode amplifica ed approfondisce il pensiero brevemente schizzato Prv in 3,19-20 (“Con la sapienza il Signore ha fondato la terra, ha consolidato i cieli con intelligenza; con la sua scienza si aprirono gli abissi e le nubi stillano rugiada”), ma ci presenta la Sapienza in una concezione del tutto nuova ed ardita.
Essa non è per lui un’astrazione, è un essere concreto, vivente e operante accanto a Dio. Ma non è una creatura, è un essere divino, poiché esisteva prima che Dio nulla creasse (22-26), e concorse alla creazione di ogni cosa (27-30).
Si direbbe un attributo essenziale di Dio; ma viene personificata con sì forte rilievo che da questa descrizione a distinguere più persone in Dio non c’era che un passo.
Il passo fu varcato quando la Sapienza Divina s’incarnò in Gesù Cristo” (cfr. G. Girotti, Commento a Prv 8,23).

5. Circa Sir 24,9: “Egli mi ha creato…” vale il medesimo discorso di Prv 8,23 ove si dice “Dall’eternità sono stata costituita”.
Pertanto gli Ariani, i quali affermano che il Figlio (la Sapienza) è la prima creatura di Dio, non possono appoggiarsi a questi testi perché questa Sapienza è prima di tutte le cose create: “Quando non esistevano gli abissi, io fui generata, quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io fui generata, quando ancora non aveva fatto la terra e i campi né le prime zolle del mondo” (Prv 8,24-26).

Ti benedico e ti ricordo al Signore.
Padre Angelo