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Quesito

Salve P. Angelo,
ho delle domande che, anche se possono sembrare/essere irriverenti, corrispondo a dei dubbi che seriamente mi mettono in crisi come cristiano.
1) Chi ha più libertà: noi che possiamo anche peccare o Maria che, concepita senza peccato, è stata preservata per sempre dal peccare?
2) E se il non poter peccare di Maria non si configura come una limitazione di libertà, perché Dio non ha creato l’uomo senza la “debolezza” al peccato (essendo onnisciente, Egli sapeva che i primi uomini avrebbero disubbidito)?
3) O comunque: perché concepire solo Maria senza peccato e non anche gli altri uomini successivi alla redenzione operata da Cristo?
4) Che senso ha la morte e risurrezione di Cristo se, con Maria, Dio ha dimostrato che poteva creare un mondo senza peccato e un essere umano perfettamente a Sua immagine e somiglianza?
5) Perché, per arrivare a Cristo, mi devo affidare a Maria che non è uguale a me, dato che non ha la mia natura peccaminosa? Ossia, mi affido a un modello umanamente irraggiungibile (Maria) per poter giungere ad un altro modello perfettamente irraggiungibile (Gesù).
Grazie,
Andrea


Risposta del sacerdote

Caro Andrea,
1. per la precisione, Maria non è stata preservata dal peccare, ma dal peccato.
È vero che è stata confermata in grazia, ma come ho detto a suo tempo non si tratta di un’impossibilità intrinseca di peccare. Questa l’ha avuto solo Cristo, essendo Dio fatto uomo.
Inoltre circa il peccato va ricordato quanto ha detto il Signore: “In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34).
Commettere il peccato è rendersi schiavi, dipendenti dal peccato e incapaci di volare in alto.
È libertà questa?

2. Mi domandi: “perché Dio non ha creato l’uomo senza la “debolezza” al peccato (essendo onnisciente, Egli sapeva che i primi uomini avrebbero disubbidito)?”
E infatti Dio non l’ha creato con l’inclinazione al male.
L’uomo è uscito perfetto dalle mani di Dio.
Anche Adamo ed Eva erano confermati in grazia, ma essendo liberi non godevano di un’impossibilità intrinseca al peccato, analogamente a Maria.

3. Chiedi: “O comunque: perché concepire solo Maria senza peccato e non anche gli altri uomini successivi alla redenzione operata da Cristo?”
San Tommaso scrive: “era conveniente che gli uomini non andassero al battesimo in vista dell’immunità dal dolore nella vita presente, piuttosto che per la gloria della vita eterna” e anche perché “è conveniente per l’esercizio della vita spirituale: in modo cioè che l’uomo combattendo contro la concupiscenza e le altre penalità ottenga la corona della vittoria” (Somma teologica, III, 69,3).

4. Dici ancora: “Che senso ha la morte e risurrezione di Cristo se, con Maria, Dio ha dimostrato che poteva creare un mondo senza peccato e un essere umano perfettamente a Sua immagine e somiglianza?”
Aver creato l’uomo libero, e con la possibilità di peccare, non è stata una debolezza da parte di Dio.
Inoltre a Maria è stata data quella particolare perfezione perché era chiamata a diventare Madre di Dio e socia di Cristo nell’opera della Redenzione.
Sul fatto che Dio abbia lasciato all’uomo la possibilità di peccare ecco quanto scrive San Tommaso: “Come dice S. Agostino: «Dio, essendo sommamente buono, non permetterebbe in alcun modo che nelle sue opere ci fosse del male se non fosse così potente e buono da trarre il bene anche dal male». Appartiene dunque all’infinita bontà di Dio il permettere che vi siano dei mali, e da essi trarre dei beni” (Somma teologica, I, 2, 3, ad 1).

5. Infine chiedi: “Perché, per arrivare a Cristo, mi devo affidare a Maria che non è uguale a me, dato che non ha la mia natura peccaminosa?”
Mediatore è colui che congiunge due persone fra di loro molto distanti.
Ma mediatore vero è anche colui che paga il debito che una di queste persone ha verso l’altra perché fra di loro vi possa essere comunione vera.
In questo modo la persona nei confronti della quale si è assolto il debito può effondere nuovamente la larghezza delle sue grazie.
Tale mediatore è Gesù Cristo nei confronti del Padre a nostro favore.
E tale è Maria tra noi e Gesù, avendola Cristo chiamata ad intercedere per noi e a interporre i suoi meriti a nostro favore.
Quello che i nostri demeriti non ci permettono di ottenere da Lui, lo può ottenere Lei, nei confronti della quale Cristo ha voluto rendersi debitrice.

6. Affidati dunque a Maria. Lei ti permette di ottenere da Gesù quello che tu non puoi ottenere.
Maria ti ama con un amore più grande di quello di tutte le mamme di questo mondo messe insieme e mette i suoi meriti davanti a Cristo a tuo favore.

Anch’io ti affido a Lei, ti auguro un buon prosieguo di quaresima e ti benedico.
Padre Angelo