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Quesito
Spettabile Padre Angelo,
Mi piacerebbe tanto avere un suo parere su alcune ipotesi teologiche che ho sviluppato da dilettante. Naturalmente, data la sua superiore esperienza, se riscontra qualcosa che ritiene improbabile o inaccettabile me lo dica pure senza riserve. Eccole:
1) Una mia dimostrazione dell’esistenza di Dio
Parto ragionando per assurdo supponendo che Dio non esista. Se Dio non esiste vuol dire che non esiste nemmeno un piano soprannaturale e la realtà materiale che ci circonda è la sola ad esistere. In questa realtà materiale ogni evento che si verifica ha bisogno di essere causato da condizioni preesistenti ad esso, quindi ogni effetto ha una sua causa, ma deve necessariamente esserci una causa prima non preceduta da nulla, perché un universo che si porta avanti con la logica causa-effetto non può essere nato dall’effetto ab aeterno, il quale contraddirebbe quella logica.
Questa causa prima, se Dio non esiste, sono le stesse leggi naturali fondamentali. Se le leggi naturali si sono originate da sole, ossia in totale assenza di condizioni preesistenti, è difficile credere che tali leggi non abbiano coscienza di loro stesse. Se hanno coscienza di loro stesse allora queste leggi devono avere anche una volontà propria, perché essendosi originate da sole, non c’è nulla a loro precedente che le spinga ad agire in un modo anziché in un altro; né si può pensare che si possa sviluppare qualcosa ad esse superiore, che le possa in qualche modo ingabbiare contro la loro volontà perché abbiamo già detto che tutte le condizioni, tramite il meccanismo causa-effetto, traggono origine da loro, e se queste leggi nulla le ha create, nulla le può distruggere o minimamente intaccare, a meno che non siano esse stesse a volerlo. Infine, dal momento che tutte le altre condizioni che discendono da esse interagiscono tranquillamente tra loro (in tutto il mondo materiale valgono le stesse leggi fisiche, che possono avere effetti diversi solo per mezzo di variabili, anch’esse sviluppatesi dal meccanismo causa-effetto e perciò anch’esse inevitabilmente figlie della stessa causa prima delle leggi suddette), si può dire che l’azione e quindi la volontà di queste leggi sia comune, ne consegue che molto probabilmente queste leggi abbiano in comune anche la coscienza di sé e quindi non siano più di una ma riunite in un unico essere.
La conclusione è che, se Dio non esiste, in una realtà materiale causa-effetto esiste logicamente una causa prima che ha le seguenti caratteristiche: unicità, coscienza di sé, volontà non indotta da altre forze, invincibilità (ovvero che altre forze non possano agire contro la sua volontà). Ma se esiste qualcosa che ha tutte queste caratteristiche, che sono le caratteristiche proprie di Dio, allora non può che trattarsi di Dio.
2) Una mia ipotesi sulle devozioni
Nel corso dei secoli sono nate numerose devozioni frutto di rivelazioni a singole persone (esempi ne sono il Rosario, il Sacro Cuore di Gesù, la Divina Misericordia). La mia ipotesi è che, dal momento che Dio sa che gli esseri umani non possano conoscerlo nella sua interezza, nel corso del tempo Cristo direttamente, o inviando sua Madre, sia comparso a taluni individui informando che potevano adorarlo ugualmente con la devozione anche di una sola parte del suo essere o della sua azione, purché non disconoscessero l’appartenenza di quest’ultima al suo essere o alla sua azione totale e non mettessero in discussione l’autorità della Chiesa da Egli stesso fondata.
Per fare un esempio è come se, per rendermi utile alla società (degno dell’Amore del Signore), invece che svolgere tutte le attività ad essa utile (sforzarsi nel capire l’intero mistero di Dio o analizzare ogni singola parola delle Scritture per capire la Sua volontà appieno), umanamente impossibile, mi dedicassi anima e corpo ad un’unica attività (una sola devozione), purché nel farlo tenessi sempre presente che quell’attività non è migliore delle altre, né lo svolgerla mi deve far credere superiore agli altri e che la società stessa (la Chiesa) è il frutto della buona volontà di portare avanti tutte le attività.
Immagino che queste rivelazioni non siano state ricevute tutte in una volta da una sola persona per più ragioni: per non fare apparire colui che le avesse ricevute, a questi medesimo e agli altri, come un novello apostolo, e poi perché siccome l’azione salvifica di Dio non si esaurisce in una sola epoca e non è rivolta a una sola persona, ma andrà avanti fino alla seconda venuta di Cristo ed è rivolta a tutta la Cristianità, esse costituiscono anche un segno di come Cristo, sebbene asceso al Cielo, sia comunque rimasto presente agli uomini di tutte le epoche.
3) Una mia ipotesi sulle esperienze pre-morte
Sembrerebbe che non sia possibile che tutti coloro che abbiano avuto esperienze pre-morte, che dicono di aver avvertito la serenità del Paradiso, siano destinati ad esso.
Per questo mi sono venute in mente due ipotesi: la prima è che siccome Dio già sa che colui che ha quell’esperienza non morirà di lì a breve, gli dona quell’esperienza come incentivo per comportarsi da buon cristiano per il resto dei suoi giorni.
La seconda è che coloro che stanno per morire vedano l’inizio del Paradiso o perché vi andranno, o perché se andranno in Purgatorio lo stare nel Purgatorio avendo già avuto una piccola anticipazione di quello che aspetta loro li fa essere ancora più pentiti dei loro peccati, o perché se andranno all’inferno l’aver visto per un attimo il Paradiso li fa rendere ancora di più conto di cosa hanno perso.
4) Una mia ipotesi sugli angeli
Visto che gli angeli, come noi, sono inferiori a Dio ed hanno libero arbitrio, mi sono venute in mente due ipotesi su una possibile connessione tra noi e loro: che alcuni angeli, non essendo sicuri se il loro amore nei confronti di Dio sia frutto della semplice vicinanza a quest’ultimo o della loro libera scelta, si sottopongano alla prova di essere inviati sulla Terra in qualità di anime umane ignare della loro origine.
La seconda ipotesi riguarda Adamo ed Eva: sappiamo che esistono Paradiso, Purgatorio e inferno e che, gli angeli ribelli furono spediti all’inferno, mentre coloro che rimasero fedeli a Dio restarono in Paradiso. Può darsi che Adamo ed Eva furono angeli che vennero in un primo tempo tentati dalla possibilità di ribellarsi come Lucifero e gli altri, ma che subito dopo si pentirono sinceramente e, volendo espiare, furono mandati sulla Terra. Questo mondo quindi non sarebbe altro che il "Purgatorio degli angeli".
La saluto,
Marco
Risposta del sacerdote
Caro Marco,
1. non posso commentare parola per parola tutto quello che hai scritto.
Mi limito a correggere delle imprecisioni e degli errori.
2. Sui primi due punti la sostanza di quello che hai scritto è condivisibile.
3. Sulle esperienze pre morte: io direi che è meglio essere molto cauti.
In certi casi si tratta di fenomeni soprannaturali come è avvenuto in alcuni santi che hanno visto il loro Angelo custode oppure il Signore e la Beata Vergine o il loro Santo protettore che li assistevano o venivano a prenderli.
In altri casi si tratta di fenomeni che hanno a che fare più con la psiche che con le realtà di ordine soprannaturale.
E questo è provato dal fatto che le esperienze di costoro non hanno nessun riferimento soprannaturale, limitandosi per lo più ad un senso di benessere come nell’andare per i prati, vedere tanta luce, stare persone che si muovono in maniera agile e cose simili.
Ho sentito persone che avevano subito traumi alla testa e che avevano perso i sensi e che quando si sono risvegliate hanno raccontato il senso di benessere e anche quanto ti ho descritto.
4. La tua interpretazione sugli angeli invece non è conforme alla Divina Rivelazione e alla dottrina insegnata dalla Chiesa.
Gli Angeli sono puri spiriti e sono nell’eternità.
Per loro dunque si è tutto concluso.
La loro accettazione o il loro rifiuto di Dio è stata questione di un istante, come ricorda san Tommaso.
5. Inoltre quando si fa teologia bisogna partire da quello che ha detto Dio, e cioè dalla Divina Rivelazione.
Di essa, poiché si tratta di quanto ci ha detto Dio stesso che è Verità, non possiamo dubitare.
Ora che Adamo ed Eva pre esistessero come Angeli non appare da nessuna parte della Divina Rivelazione.
Tanto più che gli angeli, essendo spirituali, sono fuori del tempo.
E proprio – perché fuori del tempo – non hanno a loro disposizione un altro istante per pentirsi o ribellarsi di nuovo.
6. Mi dici che gli angeli ribelli sono stati spediti da Dio all’inferno.
Sarebbe più giusto dire che, ribellandosi a Dio e rimanendo privi di Dio che è la sorgente di ogni bene e di ogni felicità, di fatto si sono creati il loro inferno.
7. In conclusione: incoraggio la tua buona volontà di ragionare per poter meglio comprendere.
Ma cerca di attenerti ad alcune regole essenziali, come il riferimento alle cosiddette Fonti della teologia o loci theologici.
Senza questo riferimento, che è basilare, facilmente si va fuori strada e non si fa teologia.
O, per lo meno, non si fa teologia cristiana.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo