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Quesito
Gentile Padre Angelo,
Una obiezione che sento e leggo apportare dai non credenti è questa: se Dio è onnipotente allora può creare qualcosa che non può distruggere, ma se non può distruggerla allora non è più onnipotente. E se potesse distruggerla allora non potrebbe creare qualcosa che non può distruggere. Allora in entrambi i casi l’onnipotenza non può esistere, tanto meno in Dio. Come risponderebbe a tale obiezione?
Se in qualche tratto delle mie domande l’ho fatta sorridere o disperare mi perdoni le ho esposto solo quanto frulla nei pensieri di un giovane cristiano che cerca di accrescere la propria fede giorno dopo giorno, cosa che ammetto molto dura e difficile il questo mondo dove tutto ciò che ci circonda porta verso il male, e dove la nostra anima stessa è rinchiusa in questo corpo, questa gabbia di peccato che ci soffoca. Affidiamoci a Gesù Cristo unica ancora che possa tirarci fuori da tutto questo e possa darci la Salvezza eterna…
Saluti,
Paolo
Risposta del sacerdote
Caro Paolo,
1. La premessa “se Dio è onnipotente allora può creare qualcosa che non può distruggere” è sbagliata ed è contraddittoria in se stessa.
Suppone che le realtà create da Dio abbiano da lui un’indipendenza assoluta, come quando l’uomo costruisce una casa: questa è indipendente da lui e può sussistere anche dopo la sua morte.
Nessuna opera di Dio può continuare ad esistere senza aver bisogno istante per istante di essere da lui conservata nell’essere.
Sant’Agostino dice che tutte le realtà sono prone sul nulla. Continuano ad esistere perché Dio lo concede.
2. Inoltre per onnipotenza s’intende che Dio può creare tutti gli enti possibili.
Ma il male non è un ente, bensì la privazione di un ente. Dunque la creazione del male non rientra nell’onnipotenza divina.
3. Il sofisma che tu hai riportato, San Tommaso se lo pone in altri termini: “Se Dio possa fare che le cose passate non siano state”.
Scrive: “Abbiamo detto sopra che nell’onnipotenza di Dio non rientra ciò che implica contraddizione.
Ora, che le cose passate non siano avvenute implica contraddizione. Come infatti è contraddittorio il dire che Socrate siede e che non siede, così è contraddittorio dire che stette seduto e che non stette seduto. Ma dire che stette seduto è dire che la cosa è avvenuta; dire invece che non stette seduto è affermare che la cosa non è avvenuta. Quindi che le cose passate non siano state non soggiace alla divina potenza.
Ed è quanto afferma S. Agostino (Contra Faustum 26, 5): «chiunque dice così: Se Dio è onnipotente faccia sì che le cose avvenute non siano avvenute, non si accorge che dice questo: Se Dio è onnipotente faccia sì che ciò che è vero, per il fatto stesso che è vero, sia falso».
E anche Aristotele (Ethic. 6, 2) dice che «di una sola capacità è privo Dio: di far sì che non sia avvenuto ciò che è avvenuto»” (Somma teologica, I, 25, 4).
Le tue domande non mi hanno affatto sorridere. Sono legittime.
Prime di te sono stati in molti a porsele.
Ti incoraggio a crescere nella comprensione della tua fede per essere in grado di rendere ragione della tua speranza.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo