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Quesito
Caro Padre Angelo,
mi trovavo oggi pomeriggio a confrontarmi con un mio collega di lavoro di religione musulmana..sembra una persona abbastanza preparata in materia anche se non è un praticante molto assiduo..si confrontavano i vari credo tra analogie e differenze e dopo avergli chiesto se tra musulmani c’era qualche illuminato da Allah che faceva miracoli o esorcizzava….gente un pò come padre Pio o don Gabriele Amorth ad esempio… giusto per prendere esempi un pò contemporanei…Lui mi rispose che non esistevano nel mondo islamico persone cosi…al massimo ci sono i guaritori che il più delle volte come succede anche qui da noi, si rivelano degli impostori… Giro dunque a Lei questo mio dubbio…possibile che Allah non dia prove (se cosi si possono definire)attraverso dei mistici? Personalmente credo che comunque Dio sia unico…che poi uno lo chiami Dio o Allah o Buddha quello è un altro discorso… Grazie per il suo tempo.
Paolo
Risposta del sacerdote
Caro Paolo,
1. i miracoli vengono concessi da Dio per due motivi: per sostenere la fede dei credenti e per confermare l’ortodossia di una determinata dottrina o la santità di una persona.
2. A proposito del primo motivo San Tommaso scrive:
Per San Tommaso “lo Spirito Santo provvede efficacemente la Chiesa di quelle cose che servono alla salvezza, e a ciò sono ordinate le grazie carismatiche.
Ora come sono necessari il dono delle lingue e il dono della parola per portare a conoscenza di altri la scienza ricevuta da Dio, così è necessario che la parola venga confermata, per diventare credibile.
E ciò avviene attraverso il compimento dei miracoli, come si legge in Mc 16,20: “Il Signore confermava la loro parola con i prodigi che l’accompagnavano”.
Ed è giusto che sia così. È infatti naturale per l’uomo scoprire la verità intelligibile attraverso i fenomeni sensibili. Come quindi l’uomo, guidato dalla ragione naturale, può arrivare a una certa conoscenza di Dio attraverso gli effetti naturali, così attraverso alcuni effetti soprannaturali, chiamati miracoli, può arrivare a una certa conoscenza soprannaturale delle verità di fede. E così il compimento dei miracoli rientra nelle grazie carismatiche”1.
3. E a proposito del secondo: “Per due motivi Dio concede all’uomo di fare miracoli.
Primo e principalmente, per confermare la verità che uno insegna. Poiché infatti le verità di fede superano le capacità della ragione umana, non si possono provare con ragioni umane, ma vanno provate con argomenti della potenza divina; cosicché per il fatto che uno compie opere che solo Dio può fare, tutti credano l’origine divina di quanto così viene affermato. Come quando uno presenta delle lettere timbrate col sigillo reale, tutti credono che quanto in esse è contenuto procede dalla volontà del re.
Secondo, per dimostrare la presenza di Dio nell’uomo mediante la grazia dello Spirito Santo: affinché cioè, facendo l’uomo le opere di Dio, si creda che Dio abita in lui mediante la grazia. Ecco perché S. Paolo scriveva ai Galati: "Chi vi concede lo Spirito ed opera prodigi in voi" (Gal 3,5).
Ora, a proposito di Cristo dovevano essere manifestate agli uomini ambedue le cose: cioè che Dio era in lui per la grazia, non di adozione, ma di unione; e che la sua dottrina soprannaturale veniva da Dio. Quindi era sommamente opportuno per lui fare miracoli. Di qui le sue parole: "Se non volete credere a me, credete alle mie opere" (Gv 10,38). E ancora: "Le opere che il Padre mi ha dato di compiere, mi rendono testimonianza"(Gv 5,36)” (Somma teologica, III, 43, 1).
4. Come può Dio accreditare con miracoli una religione diversa da quella istituita da lui stesso, da Gesù Cristo, Dio fatto carne?
Nessuna meraviglia dunque che fuori dalla Chiesa Cattolica non vi siano veri miracoli.
5. Anche i mussulmani però hanno bisogno di miracoli e di grazie.
E allora si vede che quando ne hanno l’opportunità ricorrono ai Santi della Chiesa cattolica, in modo particolare a Sant’Antonio.
Quando invece non hanno quest’opportunità si rivolgono altrove, come tu hai ricordato, con tutto il corredo di paure e di superstizioni che caratterizzano tali pratiche.
6. Come vedi, è una grazia inestimabile essere cristiani ed essere cattolici.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo
1 S. Tommaso, Somma teologica, II-II, 178, 1.