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Quesito

Caro padre,
sono sempre quel giovane che poco tempo fa le ha mandato una domanda sugli atti impuri e che le ha detto che non c’era bisogno che mi rispondesse perché ho confessato al sacerdote che ho commesso atti impuri da solo.
Però vorrei farle un’altra domanda. Qualche volta mi torna la tentazione di commettere atti impuri e sto molto tempo a cercare di farla andare via, quindi vorrei chiederle qualche consiglio su come posso fare per evitare la tentazione, cosa che a volte mi pare difficilissima da fare e ho paura di ricadere nel peccato. Attendo con ansia una sua risposta e la ringrazio per la benedizione.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. sono contento di risentirti e soprattutto che mi domandi che cosa fare per superare le tentazioni riguardanti la purezza.
Come prima cosa ti devo dire che le tentazioni le avrai sempre. Il tuo avversario, che è l’avversario comune, “come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8).
Questo lo fa in ogni stagione della vita.
Per questo san Pietro diceva “Siate temperanti, vigilate” (1 Pt 5,8).
Per essere temperanti è necessaria la disciplina del corpo e la disciplina dello spirito, come ho risposto ieri ad un nostro visitatore.

2. Ora a te desidero ricordare quanto S. Tommaso, nel De perfectione vitae spiritualis, suggerisce per porre rimedio ai pensieri, alle fantasie e ai desideri impuri.
Ecco il testo: “Il primo e principale rimedio è quello di tenere la mente occupata nella contemplazione delle cose divine e nell’orazione. Per questo l’Apostolo dice: “Non ubriacatevi di vino, nel quale vi è lussuria; ma riempitevi di Spirito Santo, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni e cantici spirituali” (Ef 5,18), e questo sembra riguardare la contemplazione; “cantando e salmeggiando al Signore nei vostri cuori”, e questo sembra riguardare la preghiera. La stessa cosa dice il Signore attraverso il Profeta:” Con la mia lode ti frenerò per non annientarti” (Is 48,9). La lode divina infatti è un certo freno perché frena l’anima dalla rovina del peccato.

3. Il secondo rimedio è lo studio della Scrittura, secondo quanto scrive Girolamo al Monaco Rustico: “Ama gli studi della Scrittura e non amerai i vizi della carne”. Perciò l’Apostolo avendo detto: “Sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza” (1 Tm 4,12) subito aggiunge: “Fino al mio arrivo dedicati alla lettura”.

4. Il terzo rimedio consiste nell’occupare l’animo con alcuni buoni pensieri. Per questo il Crisostomo dice che l’amputazione dei genitali non comprime le tentazioni e non causa la quiete quanto il freno del pensiero (Super Matth.). Perciò l’Apostolo dice: “In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri” (Fil 4,8).

5. Il quarto rimedio è che l’uomo abbandoni l’ozio ed eserciti se stesso anche nei lavori corporali. Dice infatti il Sir 33,29 che “l’ozio insegna molte cattiverie”. L’ozio, in modo particolare, è incentivo dei vizi, come dice Ezechiele: “Questa fu l’iniquità di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente” (16,49). E per questo Girolamo scrivendo al Monaco Rustico dice: “Fa qualche lavoro, affinché il diavolo sempre ti trovi occupato”.

6. Il quinto rimedio che viene usato contro la concupiscenza della carne consiste anche in certi turbamenti dell’animo. Infatti Girolamo riferisce nella medesima lettera al Monaco Rustico che in un certo cenobio vi era un adolescente che non riusciva ad estinguere la fiamma della carne con nessuna astinenza e con nessuna opera per quanto grande. Allora l’abate del monastero salvò costui, che pericolava, con questo artificio: comandò ad un certo uomo maturo di perseguitarlo con litigi e oltraggi, e poi, dopo averlo ingiuriato, venisse per primo a lamentarsi. Chiamati anche dei testimoni, costoro parlavano a favore di chi aveva ingiuriato. Solo il padre del monastero opponeva la sua difesa, affinché il fratello non fosse assalito da eccessiva tristezza. E così durò per un anno, terminato il quale, interrogato il fratello adolescente sui pensieri di un tempo, rispose: “Padre, come può essermi piacevole fornicare se non mi è concesso neanche di vivere?” (S. Tommaso, Opuscula theologica, II, 588-593, ed. Marietti).

7. La contemplazione delle cose divine e l’orazione consiste per te nella lettura di buoni libri, come ad esempio le vite di santi e nella prolungata preghiera.
La prima cosa da fare per non lasciarsi sorprendere da pensieri impuri e da tentazioni consiste nel tenere la nostra anima popolata da altri pensieri e da altri desideri.
La lotta contro e tentazioni diventa estenuante se dall’altra parte non ci si riempie di nulla.
La conservazione della purezza è relativamente facile quando si è presi da pensieri e da desideri santi.
Per questo san Tommaso tra i primi accorgimenti vi mette lo studio o la lettura della parola di Dio. Questa Parola, lo sappiamo, è più tagliente di una spada a doppio taglio (Eb 4,12) e purifica il cuore mentre la si legge.
Gesù ha detto agli apostoli: “Voi siete mondi per la parola che vi ho annunziato” (Gv 15,3).

8. Ti raccomando molto la preghiera a Maria, che Dio ha incaricato per dispensare tutte le grazie, ma in particolare quella della purezza.
Chiedi a Maria di conservarti puro e di allontanare da te le insidie dell’avversario. Vedrai come è sollecita nell’intervenire a tua difesa.

9. Ti raccomando molto anche la frequenza ai sacramenti.
La confessione frequente e regolare, anzitutto, anche se noi vi fossero cadute gravi. La confessione dà sempre una grazia, una forza per vincere almeno nell’immediato, le tentazioni.
E poi l’Eucaristia, la Santa Comunione, fatta sempre con le dovute disposizioni. Qui fai entrare Cristo dentro la tua vita ed Egli dal tuo interno allontana tutto ciò che può insidiare ciò che di più prezioso possiedi: Lui, la sua persona, la sua attività operante e salvatrice dentro di te.

Ti ringrazio della domanda che mi hai fatto e che mi ha dato l’opportunità di tornare su un fronte che è sempre incandescente per molti.
Ti ricordo volentieri nella preghiera e ti benedico, così come desideri.
Padre Angelo