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Carissimo,
volevo chiederti una delucidazione su questo passo di AL sull’amore appassionato: “149. Alcune correnti spirituali insistono sull’eliminare il desiderio per liberarsi dal dolore. Ma noi crediamo che Dio ama la gioia dell’essere umano, che Egli ha creato tutto «perché possiamo goderne» (1 Tm 6,17). Lasciamo sgorgare la gioia di fronte alla sua tenerezza quando ci propone: «Figlio, trattati bene […]. Non privarti di un giorno felice» (Sir 14,11.14). Anche una coppia di coniugi risponde alla volontà di Dio seguendo questo invito biblico: «Nel giorno lieto sta’ allegro» (Qo 7,14). La questione è avere la libertà per accettare che il piacere trovi altre forme di espressione nei diversi momenti della vita, secondo le necessità del reciproco amore. In tal senso, si può accogliere la proposta di alcuni maestri orientali che insistono sull’allargare la coscienza, per non rimanere prigionieri in un’esperienza molto limitata che ci chiuderebbe le prospettive. Tale ampliamento della coscienza non è la negazione o la distruzione del desiderio, bensì la sua dilatazione e il suo perfezionamento.”
Cosa vuol dire qui il papa? Cos’è questo ampliamento della coscienza? Perché quel riferimento ai maestri orientali? Sono confuso!
Un’altra questione è questa: è da tempo che mi chiedo come comportarsi quando una persona divorziata e risposata civilmente viene a confessarsi ed è disposta a vivere da fratello e sorella, ma l’altro partner non ne vuole sapere… per vari motivi, o perché non è credente, o perché non gli interessa, etc. Si può dare l’assoluzione? Questa persona in questo caso non sarebbe in peccato mortale visto che non avrebbe deliberato consenso?
Grazie!
Don …
Caro …,
innanzitutto ti domando scusa.
Questa volta la tua mail è rimasta sepolta e l’ho trovata oggi (15 gennaio 2019) perché sono arrivato a rispondere alle mail del 10 maggio.
1. Circa la prima domanda: quello che il Papa ha detto sulla gioia e anche sul piacere è giusto.
San Tommaso diceva che “la sovrabbondanza del piacere che è nell’atto venereo ordinato secondo ragione non esclude il giusto mezzo della virtù.
Inoltre alla virtù non interessa quanto sia il piacere dei sensi esterni, ma quanto l’inclinazione interiore sia affezionata a tale piacere (sed quantum appetitus interior ad huiusmodi delectatione afficiatur)” (Somma teologica, II-II, 153,2, ad 2).
2. Quando il Papa dice che bisogna allargare la coscienza è da escludere che voglia dire che è bene ciò che è male.
Qui evidentemente si riferisce a ciò che ha detto all’inizio del n. 149: “Alcune correnti spirituali insistono sull’eliminare il desiderio per liberarsi dal dolore”.
Queste correnti di pensiero non sono cristiane.
Probabilmente si riferisce allo stoicismo o anche ad alcune filosofie orientali.
3. L’allargamento della coscienza – a parer mio – è in riferimento all’esperienza del piacere, perché non si pensi che questa sia l’unica maniera di vivere l’amore.
A questo inclina quanto ha detto: “per non rimanere prigionieri in un’esperienza molto limitata (sta parlando dell’esperienza del piacere, n.d.r.) che ci chiuderebbe le prospettive”.
4. Non è chiaro invece chi siano questi maestri orientali: se siano i maestri orientali cristiani o quelli pagani.
Probabilmente si tratta dei maestri orientali cristiani, perché invece è tipico dei maestri orientali pagani insistere sull’eliminare il desiderio per liberarsi dal dolore.
Ma questo non importa.
5. Per il secondo punto: il deliberato consenso c’è perché acconsente.
Non ci sarebbe se vi fosse violenza.
Si potrebbe dire che c’è violenza morale. Ma se c’è tale violenza ci si dovrebbe comportare in maniera passiva come chi subisce la violenza.
Se invece c’è cooperazione, vuol dire che – sia pure obtorto collo – si acconsente.
6. Ebbene in tale caso il confessore potrebbe dare l’assoluzione?
La mia risposta è la seguente: se quandoque cadit, e pertanto se talvolta cede per non inasprire una situazione nella quale ne pagherebbero le conseguenze gli eventuali figli, a parer mio si potrebbe dare l’assoluzione, sempre con l’accorgimento di non fare la Santa Comunione là dove è conosciuto come irregolare.
Per una risposta più dettagliata rimando a quella pubblicata di recente sul nostro sito: Sul documento dei vescovi argentini approvato dal Papa nel quale è riconosciuto valore di magistero
By Padre Angelo Bellon op|17 Dicembre 2018|Categorie: Evidenza sacerdote, Un sacerdote risponde – Teologia morale – Morale sessuale e matrimoniale
Dico questo salvo meliori iudicio.
Non è escluso che il meliori iudicio sia io ad averlo.
Ti auguro un fruttuoso ministero e ti ricordo al Signore.
Padre Angelo