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Quesito
Cari Amici domenicani,
Buongiorno.
Mi chiamo B. Valerio con quasi 63 anni di dubbi in testa che insieme all’età mi pesano da sempre sul groppone, per es. come posso farmene una ragione di certi passi Biblici (e sono veramente tanti) che deviano totalmente dalla mia visione di giustizia, o meglio ancora dall’etica morale che giustamente ci viene insegnato sin dai primi anni di vita?
Mi riferisco (ne cito solo alcuni) ad Ezechiele 28,23. Dio disse: Manderò contro di voi la peste ed il sangue scorrerà per le vie, cadranno in esse i trafitti di spada e sapranno che io sono il Signore.
Giosuè 10,11: “il Signore lanciò su di essi dal cielo grosse pietre e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre furono di più di quanti ne uccisero gli israeliti con le spade”.
Geremia 7.20: “dice il Signore Dio: ecco il mio furore, la mia ira si riverserà su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi dice il signore Dio d’Israele”.
Malachia 2,3: “Ecco io (DIO) spezzerò il vostro braccio e spanderò sulla vostra faccia escrementi, gli escrementi delle vostre vittime immolate nelle vostre solennità, perché siate spazzati via con essi”.
Dello stesso identico tenore posso citare praticamente tutti i libri della Bibbia (segue elenco).
Lei certamente sa che potrei continuare.
Come piccola formica non mi permetto di giudicare l’elefante, però dubbi sulla reale bontà del Dio della Bibbia me ne pongo.
Io ho quasi 63 anni ed è dall’età di 6 che mi pongo domande cercando le eventuali risposte.
Per decenni con gruppi di ricerca ho provato a dare un senso positivo al perché dell’esistenza ed agli immensi strascichi che questa comporta nella vita di tutti i giorni. Non pretendo naturalmente che voi possiate cancellare con un colpo di spugna tutto quanto mi assilla, ma vi sarei grato se una vostra risposta potesse in qualche modo immettermi in un sentiero che io poi con un pò di lavorio potessi in seguito far diventare un’autostrada.
Grazie,
Valerio
Risposta del sacerdote
Caro Valerio,
1. la risposta è questa: Dio per farsi comprendere si adatta alle situazioni e alla mentalità della gente cui si rivolge.
Pertanto il linguaggio della Sacra Scrittura, soprattutto dell’Antico Testamento, è un linguaggio antropomorfico, e cioè alla maniera umana.
Gli uomini minacciano? Anche Dio minaccia.
Gli uomini castigano? Anche Dio castiga e ancora di più.
2. Vene di linguaggio antropomorfico le troviamo anche nel Nuovo Testamento.
3. Quando parliamo di castighi di Dio dobbiamo sempre pensare che si tratta di mali che l’uomo causa su se stesso oppure di mali che si dispone a ricevere perché rimane senza barriera, senza difesa.
4. La barriera o difesa è la grazia di Dio, che nell’Antico Testamento è presentata come uno scudo e un baluardo.
Penso al salmo 91 che inizia così: “Chi abita al riparo dell’Altissimo passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido»” (Sal 91,1-2).
Abita al riparo dell’Altissimo chi è rivestito della grazia.
E viene descritta subito la fortuna (con termine laico) di chi vive così.
Eccola:
5. “Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza” (Sal 91,3-4).
Chi vive in grazia viene liberato da molti mali, senza che se ne accorga.
Chi gode dell’amicizia di Dio, sa che Dio è suo “scudo e corazza”.
6. San Giacomo nel Nuovo Testamento dice: “Dio resiste ai superbi,?agli umili invece dà la sua grazia.
Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi.
Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori.
Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra allegria in tristezza.
Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà” (Gc 4,6-10).
Sottolineo in particolare il secondo versetto: “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi” (Gc 4,7).
Sottomettersi a Dio significa essere umili, lasciarsi guidare da Lui e ammaestrare dalla sua Legge.
Quando si vive così, e cioè in grazia, e nello stesso tempo si resiste alle varie concupiscenze, si merita di essere serviti dagli angeli. Il diavolo con i suoi cooperatori viene allontanato. Anzi se ne fugge via da solo, perché ha in abominio lo splendore della grazia che avvolge gli amici di Dio.
7. Quando tutto va bene, quando nessun disguido viene ad offuscare quanto si sta compiendo, quando tangibilmente si sperimenta la mano del Signore che provvede, secondo il linguaggio popolare (che in questo caso coincide col linguaggio biblico) si dice che quell’azione è stata accompagnata dalla benedizione del Signore.
Altre persone dicono: ho ricevuto una grazia dietro l’altra.
8. Diversamente, privi della grazia e della benedizione di Dio si rimane senza protezione.
E allora qualunque male, soprattutto di ordine preternaturale, ci può colpire.
Tuttavia anche questa azione dei demoni è provvidenziale. Perché il male ricevuto è un ammonimento da parte del Signore perché ci si ravveda e si stia uniti a ui, sorgente di ogni nostro bene.
Nell’Antico Testamento, e segnatamente nei versetti che mi hai citato, si dice che Dio fa così e così nel senso che permette che siamo tormentati in quel modo o in quell’altro perché ci si stia lontano dal male o perché ci si converta.
Dio, essendo Bene sommo e infinito, Amore per essenza, comunica solo bene e amore.
Ma chi rifiuta Dio e la sua legge si apre da se stesso al male, sebbene il più delle volte implicitamente, e si sottomette al flagello dei demoni.
Spero di aver contribuito a metterti nell’autostrada di cui parli.
Ti auguro buona quaresima, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo