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Quesito

Buongiorno Padre Angelo,
sto cercando di apprendere il Tomismo, ho un dubbio sulla "materia prima".
Da quanto credo di aver capito, la materia prima non può esistere senza l’unione con una forma sostanziale.
Tuttavia leggo che una sostanza materiale è detta "materia seconda" in quanto è materia prima unita alla forma sostanziale.
Ora il mio dubbio è sulla "natura" (mi passi il termine) della materia prima, se essa sia mentale o extra mentale.
Da un lato sembra extra-mentale dato che una sostanza materiale è l’unità di materia (prima) e forma, tuttavia noi facciamo esperienza della sostanza materiale nella sua unità, come materia seconda per così dire e sotto questo aspetto la materia prima sembra essere una necessità del nostro intelletto piuttosto che della realtà extra-mentale.
Grazie per il suo aiuto, che il Signore la benedica
Alberico


Risposta del sacerdote

Caro Alberico,
1. il concetto di materia prima San Tommaso l’ha mutuato da Aristotele, il quale aveva individuato in ogni realtà due elementi: ciò per cui una realtà è quello che è e la possibilità di trasformarsi, di divenire.
Il primo elemento lo chiamava forma (o anche forma sostanziale), il secondo, materia prima.

2. Così ad esempio per l’uomo: ciò che lo specifica da qualsiasi altro essere è la sua razionalità, e pertanto la forma sostanziale dell’uomo è la sua anima razionale.
Mentre per materia prima s’intende tutto quello che quel composto di anima e di corpo può divenire: può svilupparsi, arricchirsi, ammalarsi, diventare cadavere, ecc…

3. Che cos’è dunque la materia prima per san Tommaso e per Aristotele?
È pura potenzialità. Non è qualcosa che ha consistenza in sé.
Perché se avesse una qualche sua consistenza avrebbe una forma. E questo sarebbe contraddittorio con il concetto di materia.

3. Quando andavo a scuola tra i domenicani mi dicevano che la materia prima si definisce così: “non est nec quid, nec quantum, nec quale, nec quidquam eorum quibus determinatur ens”.
Tradotto in italiano: non è “né cosa, né quantità, né qualità, né nessuna di quelle realtà attraverso le quali l’essere viene determinato”.
Pertanto è pura possibilità di divenire, pura potenzialità.

4. Quella che tu chiami materia seconda corrisponde alla quantità.

5. Dal momento che la materia prima non è un essere, sembra quasi una categoria della nostra mente.
Per questo tu dici che da un lato è extra mentale, perché è la possibilità reale di divenire. Ma da un altro lato sembra una necessità del nostro intelletto, un nostro modo  di pensare.
Ebbene, occorre ribadire che la materia prima non esiste mai in sé, diversamente avrebbe una forma.
Esiste solo nella forma. E con essa costituisce un’unica realtà, che Aristotele chiamava sinolo, e cioè una realtà che è capace di divenire.

6. Inizialmente ho detto che Aristotele ha riconosciuto in tutti gli esseri questi due elementi: la materia prima e la forma (detta anche: atto).
Con una precisazione tuttavia.
Solo Dio, e questa è la grande intuizione del filosofo greco, non ha materia prima perché è perfezione somma.
Dio è atto. È atto puro, perfezione somma.
Se in  lui ci fosse il divenire dovrebbe acquisire qualcosa che ancora non possiede. Allora non sarebbe più perfezione somma, non sarebbe più Dio.
Anche per questo Dio non esiste nel tempo, che è il regno del divenire, ma nell’eterno.

Ti ringrazio di avermi dato la possibilità di ricordare queste nozioni che sono pur importanti.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo