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Quesito

Caro Padre,
anche se è "cattiva educazione" su Internet mandare più messaggi uno dietro l’altro, abuso della Sua cortesia per fare una ulteriore osservazione, stavolta su Cristo.
Premetto di essere uno studente di medicina e chirurgia: ho notato nei Vangeli di Luca e Giovanni due dettagli medici decisamente interessanti, e affascinanti. Glieli riferisco per Sua curiosità. 
1. Luca, nello struggente episodio del Getsemani, riferisce che Gesù dalla paura e tensione "sudava sangue". Mi risulta che il fatto sia stato interpretato teologicamente; può darsi. Ma sudare sangue è anche un segno medico detto ematidrosi e associato a situazione di fortissima angoscia e stress, ad esempio nei condannati a morte subito prima dell’esecuzione – è molto raro ma non inaudito.
2. Giovanni, riferendo della morte di Gesù in croce, narra che un soldato romano ne trafisse il fianco e sgorgarono "sangue e acqua". Anche qui ho trovato interpretazioni teologiche ma mi permetto di ipotizzare che Gesù, flagellato e torturato, avesse sviluppato un edema polmonare: un accumulo di liquido sieroso nei polmoni. Questo liquido è molto simile all’acqua e una ferita al costato lo avrebbe fatto fuoriuscire.
So delle prove storiche e filologiche sulla reale esistenza di Gesù. Ma, personalmente, specialmente questi due dettagli mi hanno decisamente rassicurato: ritengo impossibile che qualcuno possa "inventare" dei dettagli tanto peculiari, apparentemente minori e insoliti, nel dover narrare una storia di fantasia. Sono il classico tipo di dettagli che qualcuno si ricorda perché li ha visti davvero e gli sono rimasti impressi. Non che ce ne fosse bisogno, ma per me è stata una ragione in più per credere che sia… tutto vero!
Un cordiale saluto…


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. sì, vi sono dettagli preziosi sulla vita di Gesù che solo alcune persone possono cogliere nel loro significato anche fisiologico e quindi reale e storico.
Uno di questi è proprio la sudorazione di sangue.

2. È interessante osservare che l’unico evangelista che ne parla è anche un medico, san Luca.
Sembra quasi che gli altri due sinottici (Matteo e Marco) abbiano avuto un certo timore di riferirlo.

3. È utile sapere, come attesta sant’Ilario, che il versetto che parla del sudore di sangue sia stato cancellato in alcuni antichi codici greci e latini.
Sant’Epifanio ne ricorda il motivo: questo sudore di sangue sembrò ad alcuni cristiani dei primi secoli poco conveniente alla dignità di Nostro Signore da crederla un’invenzione aggiunta dagli Ariani per mostrare che Cristo era semplicemente uomo e non Dio.

4. I Santi Padri invece ricordano spesso il sudore di sangue di Nostro Signore e anzi sant’Atanasio riteneva scomunicato chi osasse negarlo.
San Giovanni Crisostomo dice che Gesù nella sua passione “non ebbe riguardo per la propria dignità, ma per la nostra salute”. E per questo volle essere sottoposto a questa sofferenza e a questa debolezza.

5. La sudorazione di sangue è un fenomeno fisiologico la cui possibilità non è messa in dubbio dalla scienza.
Ne parlava già Aristotele, il filosofo pagano, con il termine di sudore (idròta) sanguigno (aimatòde) (Hist. Animal., III,19).

6. Pertanto non c’è da stupirsi che il dolore dell’anima di Cristo sia stato così grande da riversarsi sul corpo e romperne i capillari.

7. Si legge che anche un grande domenicano francese, il Padre Lacordaire, ne fece l’esperienza.
Era il 1850. Questo Padre si trovava nel collegio di Sorèze, malato da qualche tempo.
Aveva appena letto una lettera che gli aveva profondamente turbato l’animo e l’aveva ferito nel più profondo della sua persona tanto che i capelli gli si rizzarono sulla fronte che divenne di fuoco e un sudore rossastro gli inondò la faccia.
Se ne asciugò. Ma fu egli stesso sorpreso di trovare il fazzoletto insanguinato.
Il fatto venne riferito dal frate che in quel momento stava davanti a lui e ne fu testimone oculare.

7. Sull’acqua e il sangue usciti separatamente dal cuore di Cristo sono stati fatti diversi studi.
Non si trattò di sangue mescolato con acqua, ma di acqua e sangue usciti contemporaneamente e separatamente.
Ecco che cosa scrive G. Ricciotti: “Dotti fisiologi inglesi credettero spiegare la fuoruscita di sangue ed acqua supponendo una rottura del cuore anteriore al colpo di lancia: nei casi di tale rottura si produrrebbe un’emorragia al pericardio e una successiva decomposizione del sangue, i cui globuli rossi fanno deposito in basso mentre il siero acquoso resta sospeso in alto; cosicché, quando il pericardio è aperto poco dopo la morte, l’elemento sanguigno e quello acquoso ne escono separati fra loro.
Perciò la rapida morte di Gesù si spiegava – nel pensiero di questi fisiologi – con una rottura del cuore prodotta da cause morali.
Gesù sarebbe morto col cuore spezzato, in senso vero, dal dolore” (G. Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, § 616).

Ti ringrazio di aver attirato l’attenzione di tutti noi su questi due episodi della vita di Cristo, osservati secondo i criteri della medicina, che a loro modo testimoniano la veridicità e la storicità dei Vangeli.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo