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Salve Padre Angelo,
avrei una domanda di Cristologia: secondo la fede della Chiesa, quando è stato che il Signore Gesù ha preso coscienza, come uomo, di essere il Verbo di Dio, e perciò Dio Egli stesso, fatto uomo?
Da quando, da bambino, ha iniziato a far uso dell’intelletto?
Dal battesimo di Giovanni?
Dal concepimento (anche se questa, decisamente, la escluderei)?
O in qualche altra situazione?
La Chiesa ha mai chiarito questo aspetto, in modo definitivo, con qualche documento di magistero?
Grazie per la risposta, una preghiera reciproca.
Carissimo,
1. sebbene abbia già parlato diverse volte di tale questione, tuttavia vi ritorno volentieri perché è uno degli aspetti della vita di Cristo che mi affascina di più.
Ne comprenderai tra breve il motivo.
2. La Chiesa ne ha parlato nel suo Magistero, anche se non ha proposto la sua tesi come dogma di fede.
Si tratta però di una proposizione prossima alla fede e pertanto ha ugualmente un valore molto alto.
3. I dottori della Chiesa, i grandi teologi e il Magistero della Chiesa dicono che Gesù Cristo ha avuto piena coscienza di se stesso fin dal primo istante del suo concepimento.
Come vedi, è proprio la soluzione che tu tendenzialmente avresti escluso.
4. Infatti Pio XII nella Mistici Corporis ha scritto:
“Questa amantissima conoscenza, con la quale il Divin Redentore ci ha seguiti fin dal primo istante della sua incarnazione, supera ogni capacità della mente umana, giacché per quella visione beatifica di cui godeva fin dal momento in cui fu ricevuto nel seno della Madre divina, Egli ha costantemente e perfettamente presenti tutte le membra del Corpo Mistico e le abbraccia col suo salvifico amore! (…)
Nel presepio, nella croce, nella gloria eterna del Padre, Cristo ha presenti a sé tutte le membra della Chiesa in modo molto più chiaro e più amorevole di quello con cui una madre guarda il suo figlio e se lo stringe al seno, e con cui un uomo conosce se stesso” (Mistici Corporis, 76).
5. Anche in un’altra enciclica, e precisamente nell’Haurietis aquas sul Sacratissimo Cuore di Gesù, Pio XII ha affermato: “Inoltre il cuore di Cristo è simbolo di quell’ardentissima carità che, infusa nella sua anima, costituisce la preziosa dote della sua volontà umana e i cui atti sono illuminati e diretti da una duplice perfettissima scienza, la beata cioè e l’infusa” (Haurietis aquas, 32).
6. Ti dicevo all’inizio che questa dottrina della Chiesa mi affascina perché sapere che ognuno di noi con tutta la sua storia è sempre stato presente nella mente e nel cuore di Gesù è davvero toccante.
Ognuno di noi può dire insieme con San Paolo “questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20).
7. Quando prego con il Rosario ho sempre davanti a me Gesù Cristo in tutte le azioni che ha compiute non solo genericamente per tutti gli uomini, ma per ognuno di noi, personalmente conosciuto e amato con tutto il cuore.
Nessuno ci ha tenuto così personalmente e costantemente presente come nostro Signore.
Nessuno ci ha amato con un amore così grande, così cosciente e continuo come il Suo.
8. Posso dire che quando Gesù predicava parlava precisamente per me perché mi vedeva nelle mie necessità attuali.
Quando compiva i miracoli li compiva anche per me nel loro significato salvifico e spirituale perché mentre li compiva su quel malato o su quella persona nello stesso tempo intendeva applicare anche me quella sua divina potenza.
Questa sua conoscenza gli ha permesso di superare le barriere del tempo e dello spazio e ha voluto che tutti gli fossimo contemporanei.
9. Come vedi, possiamo dire con tutta ragione che nessuno ci ha amato come ci ha amato Gesù Cristo.
E non solo per la potenza dell’amore che intendeva sprigionare a nostro personale favore, ma anche perché non c’è stato un istante nella sua vita in cui non abbia visto ognuno di noi, non ci abbia tenuto personalmente presente e non ci abbia amato.
Augurandoti di poter amare il Signore sulla sua stessa lunghezza d’onda per quanto è possibile a noi, ti assicuro il mio ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo