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Quesito
gent. Prof vorrei sottoporle 2 quesiti per i quali ad oggi i sacerdoti che conosco mi hanno dato spiegazioni poco chiare e talvolta contraddittorie tra loro.
1) una persona divorziata che ha un compagno ma non convive con lui può partecipare all’Eucarestia?
2) se un bambino ha avuto come padrini al suo battesimo 2 persone separate e conviventi il Battesimo può essere invalidato?
Grazie, spero che riuscirà a chiarirmi le idee più di quanto altri non siano riusciti a fare finora.
Grazie
Patrizia
Risposta del sacerdote
Cara Patrizia,
1. quando andiamo a confessarci e recitiamo l’atto di dolore diciamo anche: “Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato”.
Se una persona, sebbene non convivente, ha una relazione sessuale stabile con un’altra persona, manifesta di non essere pentita, ma di voler perseverare nel peccato.
Ora la volontà di perseverare nel peccato è incompatibile con quella del pentimento.
Pertanto non può ricevere l’assoluzione e conseguentemente non può fare la Santa Comunione.
2. Tu mi hai chiesto se una persona che si trova in tale condizione possa partecipare all’eucaristia.
Il termine eucaristia può essere preso in doppio senso.
Se per eucaristia intendi la partecipazione al Santo Sacrificio della Messa, allora questa persona può, anzi, deve partecipare alla Messa.
Ma se per Eucaristia intendi la partecipazione alla santa Comunione, allora non può.
3. Probabilmente il dissentire tra i sacerdoti nasce da malintesi.
Se una persona va a confessarsi e dice di avere una relazione fuori del matrimonio, il sacerdote le domanda se è sua intenzione perseverare nel peccato.
Se la persona dice che è sua volontà continuare, allora il sacerdote non le dà l’assoluzione e conseguentemente non potrà fare la S. Comunione.
Se invece dice che è pentita e desidera interrompere la relazione, allora il sacerdote le dà l’assoluzione.
4. Il battesimo di un bambino che ha avuto come padrini due persone separate e conviventi non può essere invalidato.
Il battesimo infatti imprime nella nostra anima il sigillo di appartenenza a Cristo. Nessuno può cancellare o invalidare questo sigillo. Lo si porta eternamente.
Ti saluto, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo