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Quesito

Carissimo P. Angelo Bellon,
sono un ragazzo di 30 anni e da qualche anno frequento il Cammino Neocatecumenale, che su tanti aspetti mi ha aperto gli occhi e le orecchie su chi ero, chi sono e come dovrei essere, ma tutto questo sopratutto quando si cerca di seguire il Signore è molto difficile, perché le insidie del Maligno sono tantissime.
Ma grazie a questo Cammino di fede intrapreso sono ben consapevole dell’amore di Dio per noi peccatori.
Ma quello che voglio chiederVi è la chiarezza su alcuni punti che mi pongo da tantissimo tempo e che non mi fanno vivere bene.
Io prima di entrare in Cammino servivo tutte le sere messa, passavo la maggior parte del mio tempo in chiesa, ma mi sentivo sempre vuoto, vuoto di una parola, in sacrestia si parlava di tante altre cose e ad essere sincero un pò mi sentivo sviato, anche nel rapporto con la mia ragazza, con la quale avevo un rapporto molto freddo, dove pur non avendo avuto un rapporto sessuale completo, non ci guardavamo solamente e di questo ora un pò mi vergogno, ma molte volte chiedendo un sostegno proprio su questo mi veniva detto di non essere troppo rigido in questo, bensì di essere più elastico, che la mia ragazza aveva bisogno anche del mio contatto fisico;
Un altro punto e che l’inizio del mio rapporto con il Signore, da quando mi sono avvicinato a lui ancora prima di entrare in Cammino, era di un rapporto tipo BARATTO, che io facevo una cosa tipo un fioretto se Lui mi esaudiva in altro e così per anni mi portavo dietro questo tormentone, perché non sempre riuscivo a portare a compimento le mie promesse e mi faceva stare malissimo tutto questo, ora diciamo che in parte molte di queste cose le ho superate, però qualche fantasma ogni tanto torna, ci sono promesse che ancora per anni sto portando avanti, promesse che mi sono fatto da solo, ora mi chiedo se è giusto continuare, ma nello stesso tempo sopraggiungono le superstizioni che mi affliggono e mi tormentano.
Spero di non essere stato troppo seccante e spero di poter dialogare ancora con Lei, attenderò un Vostro consiglio e nel frattempo Le auguro buona giornata nel Signore.


Risposta del sacerdote

Carissimo,

1. Sono contento anzitutto che tu abbia ritrovato il gusto della parola Dio Dio. Nella lettera agli ebrei si legge: “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro” (Eb 6,4-5).
Finalmente tu sei tra coloro che hanno gustato questa parola e non ne possono più fare a meno.

2. Dici anche che fino a che non conoscevi il Cammino servivi tutte le sere la Messa.
Mi auguro che tu continui a partecipare alla Messa tutti i giorni. Il Signore lo desidera. Non c’è azione più grande e più efficace che possiamo compire.

3. Mi parli anche della tua vita affettiva e delle relazioni con la tua fidanzata.
Non so che cosa intendessero coloro che ti dicevano che la fidanzata ha bisogno del contatto fisico.
Ti posso dire che la fidanzata ha bisogno di sentirsi amata. Ma questo non significa che si possano commettere atti impuri, anche se non si giunge al rapporto sessuale.
Se ci sono stati questi atti impuri, avrai sentito da te stesso che perdevi la grazia santificante, e con questa la presenza di Dio cuore a cuore.
Se ci sono stati e hai fatto la Comunione ugualmente, hai fatto male e devi confessartene.

4. In questi giorni ho letto le 11 lettere di Vinicio Dalla Vecchia alla sua fidanzata. Di questo giovane è in atto il processo di beatificazione.
La cosa che mi ha più impressionato è stata questa: ad un certo punto, pur avendone la possibilità, hanno rinunciato ad esprimersi l’affetto con il bacio: in  quel momento hanno respirato una boccata di purezza e una grande presenza di Dio dentro di loro.
Con questo si sono amati e stimati ancora di più. Non hanno compiuto nulla di cui avrebbero dovuto vergognarsi davanti a se stessi e soprattutto davanti a Dio.

5. Mi parli poi della mentalità da baratto che ha caratterizzato il tuo rapporto con Dio per molto tempo.
Si tratta di una mentalità un pò pagana e dalla quale è necessario purificarsi.
Tuttavia non è sbagliato rinforzare la nostra preghiera e i nostri desideri davanti a Dio con impegni più seri di vita cristiana.
In fondo il Signore ci dona le sue grazie perché avanziamo nella comunione con Lui.
Sotto questo aspetto ti direi di mantenere le promesse, cambiando mentalità: non più per baratto, ma per diventare degno di accogliere il bene che Dio da tutta l’eternità ha deciso di donarti e che non ti dà se non trova le disposizioni dovute.
Ma se alcune pratiche fossero troppo pesanti, presentati dal confessore e chiedigli di esserne liberato in tutto o in parte.

Ti ringrazio della fiducia che mi hai accordato. Ti prometto un ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo