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Salve carissimo padre Angelo
la seguo da molti anni da quando ero un ragazzo fidanzato e lei mi ha dato sempre risposte piene di luce e di amore.
Adesso sono sposato da sette anni e ho tre figli, ci sono tanti problemi di lavoro e anche di coppia ma Dio mi da sempre la forza di combattere la buona battaglia della fede.
Oggi vorrei porle un quesito che sta creando quasi uno scontro in famiglia ovvero si tratta di una “preghiera” segreta che alcuni avrebbero imparato una notte di natale e che servirebbe ad allontanare lo sguardo malvagio, l’invidia ecc… o anche dei complimenti fatti con il cuore e queste cose provocherebbero nella persona “adocchiata” mali di ogni tipo, mal di testa, mal di pancia, scombussolamenti vari fisici e morali.
Il contenuto della preghiera non si può rivelare a nessuno pena la inefficacia ma da quello che ho potuto apprendere si tratta di alcune invocazioni a Gesù seguite dal Padre nostro e ave Maria e se la persona che recita dentro di se questa preghiera sbadiglia o si sente male sul padre nostro vuol dire che un uomo ha affascinato, se lo sbadiglio o il malessere avviene durante l’ave Maria vuol dire che è stata una donna ad affascinare la persona che ha richiesto questa preghiera e subito dopo il male che colpiva la persona in disagio sparisce.
Viene effettuata spesso sui bambini perché sono loro i primi ad essere colpiti essendo spiritualmente più attaccabili.
Venendo a conoscenza che una persona della famiglia fa queste cose un giorno l’ho ammonita dicendo che queste preghiere io non le ammettevo e che secondo me non venivano da Dio e che non dovevano essere più recitate verso di me o la mia famiglia e mi è stato risposto che sono preghiere fatte a Dio per allontanare il male e che sono un bene, nessun rito esterno, solo preghiere interiori o al massimo tre segni della croce sulla persona attaccata.
Da allora credevo che era tutto finito e che aveva capito, invece noto che questa parente, senza farsi notare da me dentro di sé continua a recitare queste preghiere anche nonostante io non sono d’accordo.
Mia moglie poteva dirgli qualche parola in più per fargli capire che io non voglio ma lei nel suo tacere lascia scorrere tutto com’è.
Io sono cattolico e frequento i sacramenti, amo Dio e mi interrogo ogni secondo su come posso piacere a Dio e non sono assolutamente convinto di queste preghiere che provengono dalla cultura antica del sud Italia. Lei cosa ne pensa di queste cose?
Sono delle cose che lasciano il tempo che trovano o sono delle minacce da cui mi devo difendere, e se sì come posso, visto che la mia parola contro una cultura antica non vale quasi niente? Il fatto è che chi pratica queste cose pensa veramente di far del bene, forse l’intenzione è quella ma non in questo modo.
Io per mezzo di queste cose quando vedo questa parente non riesco ad essere sereno verso di lei (e questo lei lo nota) perché penso sempre che lei dentro di sé fa queste cose verso i miei figli e soprattutto non in linea con la fede che io sto trasmettendo ai miei figli piccoli e temo che in un futuro possano insegnare anche a loro queste cose in mia assenza e senza il mio consenso.
Come mi devo comportare? Cosa devo fare? Lei cosa mi consiglia?
Il mio sacerdote che è calabrese e conosce queste cose mi ha detto: lascia perdere tu continua a pregare.
Io come sempre affido tutto al Signore nella santa messa e nella recita del santo rosario, attendo una sua risposta, le voglio bene e la ricorderò volentieri nella prossima santa messa insieme a tutto il suo ordine, la ringrazio di cuore.
Attendo,
Antonio
Caro Antonio,
1. nelle pratiche di cui mi hai parlato c’è un miscuglio di ottime preghiere, come il Padre Nostro e l’Ave Maria, e di superstizione.
2. La “preghiera” segreta che alcuni avrebbero imparato una notte di natale e che servirebbe ad allontanare lo sguardo malvagio, l’invidia… è pura superstizione e come tale va del tutto eliminata.
Questa preghiera segreta che non andrebbe rivelata a nessuno, pena la sua inefficacia, non è un atto di fede, di amore e di abbandono a Dio, dal quale tutto dipende.
Non serve a stare uniti a Dio, a rendergli onore, a benedirlo, a ringraziarlo, a chiedere la sua protezione, ma sembra avere valore di per se stessa, come una formula magica.
Se è così, si tratta evidentemente di far dipendere la nostra vita da formule segrete più che dal Signore.
Una simile pratica ci sottrae almeno parzialmente la sua grazia e ci rende più accessibili alle incursioni di chi ci vuole male.
3. Mentre che ciò che rende immuni dai malefici è la grazia di Dio, che nella Sacra Scrittura è presentata come una siepe che protegge e ripara.
L’ha detto il demonio stesso, come appare nel libro di Giobbe: “Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra” (Gb 1,10).
La protezione attuata dalla grazia è confermata in molti altri passi, soprattutto nei Salmi, come ad esempio in questo: “Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Non temerai il terrore della notte né la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma nulla ti potrà colpire” (Sal 91,4-7).
4. In modo particolare è San Giacomo a dirci tutta l’importanza dell’osservanza dei comandamenti per conservare intatta la siepe, la grazia di Dio, e di non avere paura di nulla: “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi” (Gc 4,7).
Sottomettersi a Dio significa obbedirgli in tutto e conservarsi nella sua grazia.
Resistere al demonio significa rimuovere le tentazioni. E significa anche eliminare rimuovere tutto ciò che sa di pratiche magiche e superstiziose.
Se si fa così, ad aver paura sarà solo il demonio, il quale fuggirà lontano.
Questa è la maniera più sicura per difendersi, insegnata da Dio stesso.
5. Per quanto riguarda ciò che fa la tua parente ti posso dire di stare sereno: quelle pratiche possono far male solo a lei (il Signore tuttavia avrà compassione di lei perché fa tutto in buona fede ed è certa di compiere un’opera buona), ma non ai tuoi bambini.
6. Ti consiglio invece di continuare a pregare con il Santo Rosario in casa.
Questa preghiera vale immensamente di più di tutte quelle pratiche, che sebbene innocue (ce lo auguriamo), non attirano la benevolenza del Signore.
Mentre recitando il Rosario in casa voi portate nella vostra casa la presenza di Gesù con la sua onnipotenza salvatrice.
Nello stesso tempo portate la presenza di Maria con la quale Dio ha stabilito perfetta inimicizia col demonio, il quale al solo sentire invocare il suo nome fugge terrorizzato.
7. San Vicenzo de Paoli diceva che “dopo la Messa, la devozione al Rosario ha fatto scendere nelle anime più grazie che tutte le altre devozioni, e con le sue Ave Maria compie più miracoli di ogni altra preghiera”.
E San Giovanni Paolo II nella lettera sul Rosario confidava: “Fin dai miei anni giovanili la preghiera del Rosario ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale.
Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto” (Rosarium Virginis Mariae).
8. A quella tua parente non dire più nulla perché tanto continuerebbe per la sua strada.
Tutto sommato le pratiche da lei compiute sono innocue.
Tu continua a proteggere la tua famiglia soprattutto con la S. Messa e con il Santo Rosario.
Se un giorno i tuoi figli ti chiederanno qualcosa in merito a quelle pratiche dì pure loro che non servono a niente, che sono superstizione, che come minimo sono inutili.
E che la benedizione e la custodia dal male ci viene tutta dal conservarci in grazia di Dio, dalla perseveranza nella preghiera e dalle opere di carità.
Grazie per il ricordo per me e per l’Ordine di San Domenico al quale appartengo.
Lo contraccambio volentieri per te e per la tua bella famiglia.
Vi auguro un sereno anno nuovo e vi benedico.
Padre Angelo