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Quesito
Caro Padre Angelo,
Nel foglietto della messa del 10/04/2016 si è letto il brano del Vangelo di Giovanni:
Disse allora a Pietro il discepolo di Gesù prediletto: «è il Signore.» Simon Pietro, sentito che era il Signore si cinse la veste –perché era svestito…….
Poi per la terza vota gli domandò «Simone di Giovanni mi vuoi bene?»
La traduzione usuale (da San Girolamo in poi) hanno sempre riportato perchè era nudo e ….mi ami tu?
Perché cambiare? ci si vergogna anche delle parole della Scrittura?
Sono quelle iniziative sceme, di sapore gay, di qualcuno che ha paura di urtare la suscettibilità di qualche miscredente, peggio imbecille.
Lascio a voi il commento (che forse può interessare anche altri) sull’essere «nudo» (bellissima parola quasi ad indicare una purità interiore) ed alla sostituzione di …mi ami tu? con ….mi vuoi bene? dove mi ami, ha tutta la sacralità del divino ed è parola inequivocabile nel suo significato nel messaggio del Nostro (Povero) Cristo, mentre «bene» ricorda certe permissioni carnali da quattro soldi.
Io, cristiano apostolico, ecc. non mi arrendo:
saremo in tre a salire al Tempio io, il Fariseo e il Pubblicano. Dei tre mi vanterò indegnamente della grazia concessami da Dio di non cedere a compromissioni.
Grazie. M.V.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sulla nudità di san Pietro il testo greco usa la parola gumnòs.
Nel Dizionario base del Nuovo Testamento alla parola gumnòs si legge che significa: nudo, manche scoperto, poveramente vestito, bisognoso di abiti, forse vestito solo parzialmente.
E un riferimento a quest’ultima accezione viene fatto riferimento a Gv 21,7, e cioè precisamente alla vicenda menzionata di San Pietro.
2. In un Commentario biblico si legge: Pietro era nudo, cioè non aveva indosso che la tunica interiore (specie di camicia), e per riverenza verso il Maestro subito si mise la tunica superiore che arrivava fino alle ginocchia e veniva legata ai fianchi da una cintura.
Il P. Marie Josephe Lagrange dice che San Pietro indossava un vestito molto succinto, adatto per la pesca.
Salvatore Garofalo, insigne biblista, scrive a proposito di questo vicenda: “Il termine greco gumnòs può significare nudo del tutto o sommariamente vestito: quelli che non erano vestiti con proprietà eran detti nudi” (Pietro nell’Evangelo, p. 164).
3. Sul cambiamento delle parole nella risposta di Pietro a Gesù: Tu sai che tu voglio bene, al posto di “tu lo sai che ti amo” i traduttori avrebbero potuto lasciare le parole com’erano.
Nel testo greco nelle prime due domande fatte da Gesù viene usato il verbo «amare» (in greco «agapàn») e San Pietro risponde con «filèin».
Tuttavia nella terza domanda che Gesù fa a San Pietro si esprime col medesimo verbo («filèin») finora usato da quest’ultimo: “Mi vuoi bene?”.
4. A rigore di termini, « agapàn» è amare d’un amore religioso, fatto di fedeltà e di obbedienza nel servizio totale di Dio; «filèin» è dimostrare un attaccamento umano, meno razionale, volontario e spirituale dell’«agape».
Gesù in quel solenne momento esige da San Pietro non sentimenti d’amicizia affettuosa e di umana dedizione, ma quell’amore che è lo scopo per il quale Gesù ha rivelato ai Dodici il Padre celeste: «Ho fatto loro conoscere il tuo nome (Padre), e lo farò conoscere ancora, affinché l’amore col quale mi hai amato sia in loro, ed io in essi» (Gv 17,26).
Non è sbagliato pensare che usando nella terza domanda il medesimo termine di San Pietro il Signore abbia voluto essergli più vicino per portarlo gradualmente ad un amore più in alto.
5. Ecco il passo riportato per esteso: “Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore” (Gv 21,15-17).
6. Ripeto: i traduttori avrebbero potuto usare sempre la parola amo, come nella precedente traduzione italiana.
Tuttavia, come vedi, le considerazioni che tu hai fatto sui traduttori sono improprie.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo