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Quesito

Caro Padre Angelo,
il mio umile grazie per la sua disponibilità e competenza, vorrei chiederle chiarimenti circa il passo del vangelo di Luca in cui Gesù loda l’amministratore disonesto (Lc 16,8-13).


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. in breve potrei dire che Gesù non loda l’amministratore disonesto per la sua disonestà, ma per la sua scaltrezza nel pensare al suo futuro.
Così anche noi dobbiamo essere scaltri nel preparare il nostro futuro eterno.

2. Quell’amministratore era stato licenziato dal suo padrone.
Ma per assicurarsi il suo futuro si ingraziò i debitori del padrone, diminuendo di molto il loro dovuto. Fece così perché lo accogliessero nella loro casa.
San Gregorio Magno commenta: “Perciò affinché gli uomini dopo la morte possano trovarsi qualche cosa nelle mani, prima di morire mettano nelle mani dei poveri le loro ricchezze; perciò segue: Ebbene io vi
dico: Procuratevi degli amici con la disonesta ricchezza
…” (Moralia 18,11).

3. Sant’Agostino commenta: “Ciò che gli Ebrei chiamano mammona, in latino si chiama ricchezza. Come se dicesse: Fatevi degli amici con le ricchezze dell’ingiustizia. (…).
Sono mammona di ingiustizia tutte le ricchezze di questo mondo, da qualsiasi parte esse provengano.
Infatti se cerchi le vere ricchezze, le trovi altrove, e sono quelle di cui Giobbe, nudo, abbondava quando aveva il cuore interamente rivolto a Dio.
Le altre sono dette ricchezze di ingiustizia perché non sono vere; infatti sono ripiene di miseria e sempre esposte al caso. Perché, se fossero vere ricchezze, ti darebbero la sicurezza” (De Verbis Domini, serm. 35).

4. Dice ancora S. Agostino: “Infatti chi sono coloro che hanno dimore eterne se non i santi di Dio? E chi sono quelli che saranno ricevuti da loro nelle dimore eterne se non coloro che servono alla loro indigenza e che forniscono gioiosamente ciò che è loro necessario? Tali sono i più piccoli di Cristo, che hanno abbandonato tutte le loro cose e lo hanno seguito, e hanno distribuito ai poveri tutti i loro averi per servire Dio essendo sciolti da ogni catena e liberati dai pesi del mondo, elevandosi verso il cielo come su delle ali” (Ib.).

5. E Sant’Ambrogio: “Procuratevi degli amici con la disonesta ricchezza, affinché, donando ai poveri, noi ci procuriamo la grazia degli Angeli e degli altri santi”.
E San Giovanni Crisostomo: “Perciò la più esperta di tutte le arti è quella di fare l’elemosina: infatti essa non ci costruisce delle dimore di fango, ma ci ripaga con la vita eterna. In ogni arte ciascuna ha bisogno del sostegno dell’altra; invece quando dobbiamo avere misericordia, abbiamo bisogno solamente della volontà” (Homelia 33 ad popolum antiochenum).

Con l’augurio che anche tu possa fare altrettanto ed essere accolto da coloro che hai beneficato nelle dimore eterne, ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo