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Quesito
Buonasera padre Angelo,
vorrei formulare alcune domande sui demoni e sulla loro origine.
Il progetto salvifico di Dio, ha inizio con la disubbidienza di Adamo e dalla quale scaturì il peccato originale, ma l’artefice della disubbidienza è satana, citato allegoricamente come “serpente”. Ma in questo episodio Satana appare come il tentatore già decaduto che induce i primi uomini a peccare.
Ma tutto ciò che sappiamo sull’angelo decaduto Lucifero o Satana, cacciato per il suo orgoglio e superbia, in quali testi posso riscontrarlo? Caro padre Angelo, siccome ho fiducia soltanto nei sacerdoti, gradirei un suo consiglio su alcuni testi da leggere.
Con l’Amore di Gesù nel cuore, la ringrazio anticipatamente.
Ignazio Claudio
Risposta del sacerdote
Caro Ignazio Claudio,
1. la Scrittura parla in maniera abbastanza diffusa dell’esistenza e dell’azione del demonio.
Ma non dice chiaramente come egli sia divenuto cattivo.
Abbiamo tuttavia delle indicazioni.
2. Gesù dice che “Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità” (Gv 8,44).
Che significa “non stava saldo nella verità”?
Che non rimase saldo nella luce e nella santità in cui fu creato, ma si ribellò a Dio e da quel momento non vi fu più in lui la verità.
Anzi, divenne nemico della verità, padre e propagatore della menzogna.
3. San Paolo, parlando delle qualità che deve avere il vescovo, dice: “Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall’orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo” (1 Tm 3,6).
Da questo si deduce che si sia trattato di un peccato di superbia.
4. San Pietro dice che “Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi, tenendoli prigionieri per il giudizio” (2 Pt 2,4).
Qui, come in altri passi della Sacra Scrittura, il peccato degli angeli è presupposto.
5. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo” (CCC 391).
E ancora: “La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Tale «caduta» consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno.
Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: «Diventerete come Dio» (Gn 3,5). «Il diavolo è peccatore fin dal principio» (1 Gv 3,8), «padre della menzogna» (Gv 8,44)” (CCC 392).
6. Secondo San Tommaso fu un peccato di superbia.
Partendo da quanto si legge in Isaia con parole applicate ai demoni: “Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo” (Is 14,14 ) e da S. Agostino il quale insegna che il demonio, tronfio della sua grandezza, "volle essere chiamato Dio" (De quaestionibus Vet. Test.) San Tommaso dice che “il demonio desiderò essere simile a Dio rispetto a una perfezione in cui non è ammessa tale somiglianza; se uno, p. es., desiderasse di creare il cielo e la terra, che è un’operazione esclusiva di Dio, in questo suo desiderio ci sarebbe il peccato. Ora, il diavolo desiderò di essere come Dio in questa maniera. (…)
Desiderò invece di essere simile a Dio, in quanto desiderò come fine ultimo quella beatitudine, a cui poteva giungere con le proprie forze naturali, distogliendo il suo desiderio dalla beatitudine soprannaturale che si ottiene mediante la grazia di Dio.
Oppure, se desiderò come suo ultimo fine la somiglianza che proviene dalla grazia, la volle ottenere con le forze della propria natura, non già, conforme alla disposizione divina, mediante l’aiuto di Dio.
(…) Le due sentenze in qualche modo dicono la stessa cosa: poiché in ambedue i casi il diavolo desiderò di conseguire con le proprie forze la beatitudine ultima, il che è proprio di Dio” (Somma teologica, I, 63, 2).
7. Alcuni protestanti razionalisti pensano che S. Pietro, come S. Giuda (6) alluda a quanto è narrato nel libro apocrifo di Enoch (cap. VI-XVI) dove si legge che gli angeli peccarono perchè sedotti dalla bellezza delle figlie degli uomini.
Questo però è assurdo, poiché gli angeli, essendo puri spiriti, non possono essere soggetti alle passioni della carne (Mt 22,30) e quanto è narrato nel libro di Enoch va considerato come una favola.
In antico fu possibile pensare così perché alcuni ritenevano che gli angeli fossero dotati di corpo.
Anch’io ti saluto “con l’Amore di Gesù nel cuore”, ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo