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Quesito
Gent.le Padre Angelo,
la ringrazio dell’ attenzione prestata ai miei quesiti e delle sue risposte, tuttavia, se non le è di troppo disturbo, vorrei chiederle ancora qualche chiarimento:
lei scrive che potrei giustificare il mio rifiuto a prescrivere la pillola contraccettiva, ad una donna che ne faccia richiesta, sulla base dell’ assenza di un fine terapeutico e alla luce dei vari ed eventuali effetti collaterali; dunque non in nome di principi religiosi, ma dei miei doveri professionali. In realtà, per etica professionale, sarei tenuto anche a specificare che tali effetti collaterali, in donne non appartenenti a particolari categorie a rischio e agli attuali bassi dosaggi ormonali, sono ridotti al minimo, e, ancora, il mio dovere di medico prevede di garantire la prescrizione di essa anche al solo fine contraccettivo (in assenza di particolari controindicazioni) e non necessariamente terapeutico. Pertanto, non potendo esimermi dal fornire tale prestazione in nome di miei principi religiosi e tanto meno di valide motivazioni mediche, torno a chiederle qual è la mia responsabilità morale dinanzi a Dio, e quella di miei tanti colleghi nella mia stessa situazione, qualora una donna, messa al corrente correttamente dei vari effetti collaterali, come lei suggeriva e come già provvedevo a fare, insista perchè venga prescritta la suddetta pillola.
Ringraziandola di avermi ricordato nelle sue preghiere e invitandola ancora a ciò, auguro anche a lei ogni bene e la saluto.
Alfredo
Risposta del sacerdote
Caro Alfredo,
1. come prima cosa devo dire che il codice deontologico obbliga davanti allo stato.
Ma se nel codice deontologico vi fosse qualche norma contraria alla legge di Dio, evidentemente non obbliga.
2. Giovanni Paolo II in Evangelium vitae dice che “nel caso di una legge intrinsecamente ingiusta (…) non è mai lecito conformarsi ad essa, né partecipare ad una campagna di opinione in favore di una legge siffatta, né dare ad essa il suffragio del proprio voto” (EV 73).
3. Come la coscienza del paziente non può essere violentata dal medico, così quella del medico non può essere forzata dal paziente.
Qualora il medico ritenesse eticamente inaccettabili le pretese o la volontà del paziente può, e deve talora, scindere le proprie responsabilità, invitando il paziente a riflettere o a riferirsi ad altri medici.
4. Per il problema che mi hai esposto ti posso dire che in alcuni casi particolari si dovrà ponderare la situazione.
Qualora le pretese del marito fossero così gravi e minacciose da equiparare il rapporto coniugale ad una sorta di violenza carnale, secondo alcuni autori – come è lecito il contraccettivo nei casi di violenza carnale (perché il rapporto è del tutto inumano e si ha il dovere di difendere se stessi e la propria famiglia) – si potrebbe concedere quanto è richiesto.
L’obiettivo in questo caso non sarebbe la contraccezione in quanto tale, ma l’urgenza di difendere se stessi e la propria famiglia da gesti irresponsabili e inumani.
Questo caso è delicato e si presta a controversie tra gli autori di teologia morale.
5. In linea generale, oltre a quello che ho detto nella mail precedente, vorrei aggiungere questo: tu mi dici che i rischi sono ridotti al minimo.
È sottinteso che parli dei rischi per la donna che prende la pillola.
Ma non risulta invece che siano ridotti al minimo i rischi abortivi.
Infatti la pillola sospende l’ovulazione, ma in alcuni casi l’ovulazione avviene ugualmente. In seguito a normale rapporto la donna inizia la gravidanza senza accorgersene. Ma l’endometrio alterato non è capace di far annidare l’embrione e produce l’aborto.
L’uso delle cosiddette minipillole eleverebbe di gran lunga il tasso abortivo.
Questi rischi eticamente sono ancora più gravi.
6. Su quest’ultimo punto e anche su altro ti segnalo la seguente pubblicazione:
Renzo Puccetti, Giorgio Carbone, Vittorio Baldini
Pillole che uccidono. Quello che nessuno ti dice sulla contraccezione.
(seconda edizione aggiornata a sett. 2012)
edizioni studio domenicano, Bologna 2012,
Clicca qui per leggerne l’anteprima ed avere maggiori informazioni
Di recente Renzo Puccetti ha pubblicato anche
I veleni della contraccezione
edizioni studio domenicano, Bologna 2013,
Clicca qui per leggerne l’anteprima ed avere maggiori informazioni
Ecco quanto ti so dire.
Ti ringrazio per la fiducia, ti ricordo ancora volentieri nelle mie preghiere e ti benedico.
Padre Angelo