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Quesito

Caro Padre Angelo,
dopo aver letto le sue risposte in merito alla responsabilità morale dei medici che prescrivono la pillola del giorno dopo, le scrivo per porle due quesiti:
1) alla luce delle dichiarazioni fatte dai  vescovi tedeschi sulla possibilità di prescrivere tale pillola a donne stuprate  e degli ultimi studi sembrerebbero dimostrare il carattere esclusivamente contraccettivo e non abortivo di tale pillola,che non avrebbe quindi capacità di impedire l’ impianto dell’ ovulo fecondato, quale è la posizione attuale della Chiesa?

2) e ancora, quale è invece la responsabilità morale dei medici che prescrivono le classiche pillole contraccettive (non mi riferisco a quella del giorno dopo) a pazienti che ne fanno richiesta e per il quale caso non è prevista dalla legge la possibilità per i medici di ricorrere all’obiezione rifiutandosi di fornire tale prestazione?

In attesa di una sua risposta, le chiedo di pregare intensamente per me lo Spirito Santo, affinché illumini la mia mente e mi conceda di discernere bene e male, poiché spesso ho difficoltà ad accettare come verità assolute alcune posizioni della Chiesa in materia di morale.
La saluto cordialmente
Alfredo


Risposta del sacerdote

Caro Alfredo,
1. La dichiarazione dei vescovi tedeschi era un po’ sibillina, e i mezzi di comunicazione l’hanno subito intesa in pejorem partem.
In realtà la conferenza episcopale tedesca ha specificato le due condizioni: se il farmaco evita la fecondazione e non provoca l’aborto.
Pertanto sotto il profilo dottrinale i vescovi tedeschi se la sono cavata.

2. Infatti è lecito evitare la fecondazione in caso di violenza carnale.
La Chiesa ha sempre condannato la contraccezione coniugale per dire che non vi è autentico amore e non si usa della sessualità secondo Dio.
Fuori del matrimonio si tratta sempre di un uso della sessualità che non è secondo Dio.

3. La seconda condizione: purché non provochi l’aborto.
Questo i vescovi l’hanno specificato.
Ma quando non provoca l’aborto?
Questo nessuno lo può sapere.
A meno che non si assuma la pillola subito dopo la violenza senza attendere.

4. Per la prescrizione della pillola contraccettiva:
i medici possono indicarla se ha una finalità terapeutica.
Se non ha questa finalità terapeutica sono tenuti a dire ai clienti (che in questo caso non sono pazienti) che tutti gli effetti collaterali alla pillola non ne giustificano la prescrizione.
È doveroso da parte sua indicare tutti i possibili effetti collaterali: quelli che si possono vedere a medio termine e anche quelli a lungo termine.
Se il medico fa un’oggettiva esposizione di questi mali, il cliente da se stesso rinuncia a chiedere la pillola e ringrazia per le conseguenze risparmiate.
In tal modo il medico nega la pillola contraccettiva non in nome di principi religiosi, ma semplicemente alla luce dei suoi doveri professionali.

Ti assicuro la mia preghiera. Proprio adesso sto per scendere e celebrare la Messa.
Se posso dirti una parola breve: fidati della Chiesa, anche del suo Magistero morale che non è coperto dal crisma dell’infallibilità. Rimane sempre un magistero prudenziale che tutela il bene e noi è esposto all’errore.
Ti auguro ogni bene  e ti benedico.
Padre Angelo