Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Buongiorno Padre Angelo
sia lodato Gesù Cristo.
Leggendo il vangelo ho visto questo versetto "Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, ecc ecc
Allora io mi domando: non è contraddittorio con il Padre nostro chiedere attraverso la preghiera?  Il Signore sa già tutto.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. i pagani pregavano e ripetevano a lungo le loro richieste perché non sapevano se i loro dei li ascoltassero.
In riferimento a questo si legge nell’Antico Testamento: “Non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra” (Sal 121,3-5).

2. La preghiera non serve a Dio, come scrive San Tommaso, ma serve a noi.
Serve anzitutto perché per mezzo di essa ci avviciniamo a Dio e veniamo aiutati a orientare la nostra vita nella giusta direzione.
Scrive San Tommaso: “Se rivolgiamo preghiere a Dio, non è perché sia necessario fargli conoscere i nostri bisogni, ma per far capire a noi stessi che in quel caso dobbiamo ricorrere al suo soccorso” (s. tommaso, Somma Teologica, II-II, 83, 2, ad 1).
“Nella sua liberalità Dio ci concede molte cose che noi non gli abbiamo chieste. Ma, se esige la nostra preghiera, è per la nostra utilità, per farci riconoscere in lui l’autore dei nostri beni” (Ib., II-II, 83, 2, ad 3).

3. Non solo, ma la preghiera serve soprattutto perché ci disponiamo a ricevere quanto il Signore ha già decretato di darci se cambiamo  vita, se cambiamo pensieri e sentimenti.
Ecco ancora l’insegnamento di San Tommaso: “Noi preghiamo non allo scopo di mutare le disposizioni divine: ma per impetrare quanto Dio ha disposto di compiere mediante la preghiera dei santi; e cioè, come dice S. Gregorio, affinché gli uomini ‘col pregare meritino di ricevere quanto Dio onnipotente aveva loro disposto di donare fin dall’eternità” (s. tommaso, Somma Teologica, II-II, 83, 2).

4. Il Signore stesso ci ha chiesto di pregare con insistenza: “Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai” (Lc 18,1).
Questa insistenza non è in contraddizione con il passo che mi hai citato, perché la preghiera non è ordinata a istruire Dio sulle nostre necessità, ma a renderci adatti a ricevere quanto gli chiediamo e soprattutto a farne buon uso, anzi un uso santo.

5. Pertanto quando vediamo che certe preghiere non vengono esaudite dobbiamo domandarci in che cosa abbiamo bisogno di cambiare.
Se cambiamo, se diventiamo santi, se ci proponiamo di usare di quanto chiediamo al Signore per progredire nella santità è facile ottenere tutto.
Non mi meraviglio che Santa Teresina del Bambin Gesù che cercava Dio sopra ogni cosa abbia potuto dire che è stata sempre esaudita in tutto, anche nei sui desideri futili.
Un’affermazione analoga hanno fatto anche San Domenico e San Tommaso.

6. Anche il ricorso ai Santi non è ordinato a far conoscere a Dio le nostre necessità perché loro glielo dicano: “La preghiera non ha per intenzione di cambiare l’ordine stabilito da Dio; noi preghiamo per ottenere ciò che Dio ha deciso di compiere per mezzo delle preghiere delle anime sante” (s. tommaso, Somma Teologica, II-II, 83, 2).

7. Il ricorso alla preghiera e all’intercessione dei Santi ha anche un altro risvolto  che è molto importante: quello di farci diventare più umili davanti a Dio e di farci diventare più disponibili e caritatevoli col prossimo.

Ti ringrazio per il quesito che mi ha dato modo di ribadire cose già scritte e  che è sempre utile tenere presenti.
Ti ricordo al Signore  ti benedico.
Padre Angelo