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Quesito
Salve Padre,
mi chiamo Mariano e mi chiedevo perché i movimenti alternativi (salutismo, yoga e new age) sono così diffusi e in molti casi portano al rifiuto della gioia del cristianesimo e delle funzioni liturgiche per molti credenti. Sarà l’ignoranza di quanto è speciale mettersi in preghiera o di andare a messa per avere la gioia di mettersi in comunione con Dio, piuttosto che fare meditazioni che porta a dubbi benefici… o magari il piacere di avere a che fare con l’originale e con l’alternativa alle tradizioni…
Forse la chiesa dovrebbe fare qualcosa per rendere più coinvolgente e interessante la vicinanza alla preghiera e alla messa domenicale?
Grazie in anticipo per la risposta e buona giornata.
Risposta del sacerdote
Caro Mariano,
1. In genere il motivo per cui molti si lasciano attrarre da movimenti religiosi alternativi è dovuto al fatto che non vivono in grazia.
Chi vive in grazia si è predisposti a gustare le cose del Signore.
Quando si è morti alla grazia e cioè si vive in peccato mortale non si gusta più la presenza di Gesù Cristo nel nostro cuore e non si assapora più la comunione con le realtà sante.
2. Quando si vive abitualmente in peccato, in genere rimane l’anelito religioso, che è un anelito naturale.
Questo lo avvertono tutti e per questo si pongono domande religiose.
3. La grazia santificante sazia pienamente l’anelito religioso, ma non s’identifica con esso.
La grazia è un dono divino, un dono soprannaturale.
È un dono infuso da Dio dentro il nostro cuore. Ed è quel dono che permette a noi ricevere, di gustare e di possedere la presenza personale di Dio.
Gesù ha detto: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
4. Chi vive questa esperienza si sente interiormente sazio e non va in cerca di movimenti alternativi perché sa che i movimenti alternativi non gli possono in nessuna maniera comunicare i beni divini.
È per questo che il Signore ha detto: “Chiunque beve di quest’acqua (del pozzo, n.d.r.) avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,13-14).
Se le persone che accedono ai movimenti alternativi avessero bevuto l’acqua che comunica Gesù, e cioè se avessero goduto della presenza dello Spirito Santo nel loro cuore, non avrebbero sentito sete di altre cose.
5. Nella parte finale della tua mail dici che la Chiesa dovrebbe rendere più attraente la preghiera e la Messa.
È vero quello che dici. Solo ciò che è bello, solo ciò che comunica qualche cosa, attrae, affascina, attira.
E in questo tutti dobbiamo darci da fare perché le nostre celebrazioni diano gloria a Dio e nello stesso tempo elevino il cuore dell’uomo.
Una liturgia sciatta e un’omelia noiosa non possono elevare e non possono attrarre.
Il Signore si serve anche delle forme esterne della preghiera e della liturgia per illuminare, per toccare i cuori e per convertire.
Ma poi, per entrare nella comunione col Signore è necessaria la vita di grazia.
6. È necessario anzitutto il nostro incontro con Cristo nel sacramento della confessione.
Qui si sperimenta quanto dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: “In coloro che ricevono il sacramento della Penitenza con cuore contrito e in una disposizione religiosa, ne conseguono la pace e la serenità della coscienza insieme a una vivissima consolazione dello spirito” (n. 1468).
7. Ed è necessaria poi la Santa Comunione: qui l’anima è ricolmata di grazia.
Qui si vive l’esperienza più alta: quella di Dio in noi e di noi in Dio.
Nostro Signore ha detto a Santa Faustina Kowalska: “Desidero unirMi con le anime umane; la Mia delizia è unirMi con le anime.
Sappi, figlia Mia, che quando nella santa Comunione vengo in un cuore umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere e desidero donarle all’anima, ma le anime non Mi prestano nemmeno attenzione, Mi lasciano solo e si occupano d’altro.
Oh, quanto è triste per Me che le anime non conoscano l’Amore! Si comportano con Me come con qualche cosa inerte” (Diario, 19.11.1937).
8. Per cui, sì, è importante curare la preghiera e la bellezza dell’azione liturgica.
Ma è ancor più importante che la gente lasci il peccato, si converta e viva in grazia.
Questo, in assoluto, è il bisogno più grande.
Non vi sono altre strade, al di fuori di questa, per incontrare Nostro Signore.
Purtroppo si ha l’impressione di non sentire molte esortazioni a cambiar vita, a pentirsi, a vivere in grazia.
Come qualcuno ha detto, l’accedere di molti ai movimenti alternativi è un autogol per la Chiesa, è un segno che per molti la Chiesa non sta comunicando ciò che le è più caro: la presenza e la comunione di vita con Nostro Signore.
Ti ringrazio di avermi attratto su questo punto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo