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Quesito
Buongiorno,
volevo sapere se in paradiso sia dopo la morte che dopo il giudizio universale il giusto sarà dotato di libero arbitrio e se quindi potrebbe potenzialmente peccare perdendo quindi la vita eterna. Se sì, come evitarlo.
Inoltre, se posso peccare in paradiso come Adamo e gli angeli ribelli dove vado: all’inferno?
Al contrario se invece non potrò più peccare una volta in paradiso come sarà possibile questo visto i precedenti appunto di Adamo e gli angeli ribelli?
Tutto questo ripeto anche una volta ottenuto il corpo glorificato nei nuovi cieli e nuova terra.
Grazie
Alessandro
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. per poter peccare in paradiso bisognerebbe avere un altro istante a propria disposizione diverso da quello che si sta vivendo.
Ma in Paradiso questo istante non c’è, perché si è nell’eternità, nella pienezza, e non più nel tempo.
2. Questo ci fa capire che la libertà è nell’ordine dei mezzi.
In Paradiso si ha tutto quello che si vuole e lo si possiede simultaneamente.
Per questo la beatitudine che si godrà in Paradiso è stata giustamente definita da Boezio come “il possesso perfetto e tutto simultaneo di una vita interminabile” (“interminabilis vitae tota simul et perfecta possessio”; De consolatione).
Dice san Tommaso: “Questa è la differenza tra l’eternità e il tempo, che il tempo ha l’essere in una certa successione, mentre l’eternità l’ha tutto insieme. Ora nella visione beatifica non vi è successione alcuna; ma tutte le cose che in essa si vedono, si vedono insieme e con uno sguardo intuitivo solo. Perciò essa ha compimento in una certa partecipazione dell’eternità” (Commento al Vangelo di Giovanni 14,1).
3. San Tommaso dice ancora che in Paradiso la forza divina solleva l’uomo alla partecipazione dell’eternità al di sopra di ogni mutamento” (Somma teologica, I-II, 5,4, ad 1).
4. Adamo quando ha peccato non era nel Paradiso celeste, ma in quello terrestre e cioè nel tempo.
E quindi poteva peccare, come del resto poteva anche meritare.
5. Gli Angeli ribelli al momento della caduta non erano ancora nell’eternità, altrimenti non avrebbero potuto peccare.
Dice ancora san Tommaso: “Il diavolo peccò subito dopo il primo istante della sua creazione se si ammette che l’angelo fu creato in grazia. Gli angeli infatti raggiungono la beatitudine con un solo atto meritorio; perciò qualora il diavolo, creato in grazia, nel primo istante avesse meritato, subito dopo quel primo istante avrebbe conseguito la beatitudine, se non vi avesse invece frapposto subito impedimento col peccato” (Somma teologica, I, 63, 5).
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo