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Reverendo Padre Angelo.
Volevo sottoporle un dubbio che mi è sorto seguendo l’esame di storia della Chiesa.
Come affermiamo la legittimità di quei papi che, prima che il decreto di Niccolò II regolasse formalmente l’elezione da parte dei cardinali, furono eletti per acclamazione (magari da famiglie romane in lotta) o imposti dal Sacro Romano Imperatore (pensiamo di papi della cosiddetta Reichkirche?
La ringrazio e le auguro una buona serata.
Daniele
Caro Daniele,
1. nelle varie congiunture storiche il Signore si serve di chi vuole per guidare la sua Chiesa, compresa l’elezione del Papa.
La cosa più importante che è nel Papa vi sia la successione apostolica, e cioè la consacrazione episcopale.
Perché uno è Papa solo perché è vescovo di Roma.
2. Nell’elezione di un Papa le cause umane sono spesso come il rovescio di un vestito.
Se si guarda solo il rovescio del vestito si vede sono un intrico di fili, di stoffa o di fodera tagliuzzata in tanti modi.
La mano del sarto con tutto questo prepara un vestito per lo meno decente e talvolta non solo bello, ma straordinariamente bello.
Così analogamente fa anche il Signore perché siamo certi che “il cuore del re è un canale d’acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole” (Pro 21,1).
3. Per i nostri visitatori desidero trascrivere una pagina del manuale di Storia della Chiesa di Bihlmayer – Tuechle per rendersi ragione della gravità della situazione in quell’epoca storica:
“La situazione di scompiglio a Roma e in gran parte dell’Occidente si protraeva, anzi andava aumentando. Non senza ragione il 10° secolo vien definito il secolo oscuro o ferreo: rappresenta infatti una decadenza spaventosa di ogni ordinamento statale, della cultura, una rozzezza e abbrutimento senza pari, specie in Italia e in Francia.
Violenza e terrore dominano quasi
ovunque.
Continue incursioni dei Normanni, dei Saraceni e degli Ungari andavano saccheggiando innumerevoli città e monasteri, devastando intere regioni: ogni ritegno era caduto.
Il sinodo di Trosly presso Laon del 909
lamenta: «il mondo è pieno di immoralità e di adulterio, di devastazione di chiese, di assassinii ed oppressione di poveri». I patrimoni delle chiese e delle abbazie andavano a finire in gran parte nelle mani della nobiltà. Le diocesi nella Francia diventarono spesso vere «chiese proprie o private» dei grandi, destinate ad esser vendute, donate, ereditate come beni di famiglia. Non rari sono i vescovi e gli abati laici.
Tra il basso e l’alto clero regnava indifferenza verso i doveri dello stato ecclesiastico, ignoranza, avidità, ricerca dei piaceri, simonia, scostumatezza.
In mezzo alle feroci lotte di partito in Italia, il papato, privato del suo naturale protettore, l’imperatore, decadde nella più profonda impotenza e divenne lo zimbello delle famiglie nobili di Roma, le quali senza alcun riguardo alla dignità mettevano sulla cattedra di S. Pietro i loro familiari i o loro favoriti.
Tuttavia, mentre l’Italia e la Francia si trovavano ancora in completa dissoluzione, la Germania, dopo il primo ventennio del secolo 10°, riusciva a risollevarsi da quella situazione di anarchia nella quale era caduta dopo il tramonto della dinastia carolingia, arrivando anche a migliorare la situazione ecclesiastica: questo per opera dei valenti principi della casa sassone (919-1024). Fu il rinnovato regno germanico, che portò aiuto al papato così profondamente umiliato”.
4. Tra i principi sassoni del tempo va menzionato in particolare “Alberico II che governò a Roma e nello Stato della
Chiesa con mano forte per 22 anni (932-54) quasi come un monarca, in qualità di Senator
et princeps omnium Romanorum. Limitò il suo fratellastro, papa Giovanni XI, all’esclusivo esercizio delle sue funzioni spirituali.
Lo stesso accadde con i quattro successori che vennero nominati per opera sua, Leone VII (936-39), Stefano VIII (939-942), Martino II (942-946) e
Agapito II (946-55). Questi del resto erano personalmente degli uomini degni e si adoperarono, appoggiati dallo stesso Alberico e dall’ottimo abate Odone di Cluny per il miglioramento della vita monastica in Roma e nei dintorni; il monastero di S. Maria sull’Aventino divenne il luogo di soggiorno degli abati cluniacensi.
Sul letto di morte Alberico fece giurare ai romani che nella prossima sede vacante avrebbero eletto papa il figlio ed erede suo, il diciassettenne Ottaviano.
Ciò avvenne nel dicembre del
955. Col nome di Giovanni XII (955-64) il giovane principe, una persona notoriamente indegna, riunì di nuovo in una sola mano il potere spirituale e secolare di Roma. Fu il primo a cambiar nome nella nomina a papa; quest’usanza divenne regola dalla fine del secolo 10°” (Vol. II, § 88, 1-2).
4. Si può dire che il corpo mistico di Cristo (la Chiesa) almeno nel suo aspetto esterno molto spesso nel corso della storia è stato devastato come il corpo di Cristo sulla croce.
Ma nonostante questa debolezza la Chiesa è andata avanti.
Non per virtù propria, però, perché in tal caso si sarebbe affondata da sola mille e più volte.
Ma sempre e solo per virtù di Colui che prima di salire al Cielo ha detto: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
Ti auguro ogni bene per il tuo esame e per il tuo futuro.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo