Questo articolo è disponibile anche in:
Italiano
Inglese
Svedese
Quesito
Caro Padre Angelo, buongiorno.
Volevo porre un quesito.
Sono un catechista e sono diventato amico di una catechista. Poco a poco questa amicizia è diventata amore e desiderio reciproco, voglia di stare insieme e vivere insieme, condividendo tutto. Purtroppo però, vivere insieme e sposarci come entrambi vorremmo al momento non è possibile perché lei è già sposata. Quando ci siamo conosciuti non è stato un colpo di fulmine né attrazione fisica. Infatti ci siamo trovati dopo un anno, in un momento in cui entrambi eravamo in depressione ed entrambi siamo desiderosi di amarci e abbiamo bisogno l’uno dell’altra. Lei trascurata dal marito con il quale tutto è spento, io, senza lei, solo. Entrambi insieme proviamo un sentimento mai provato, e ci lega qualcosa che ci unisce nonostante tutto. Ci siamo trovati totalmente, parliamo di tutto e empaticamente ci capiamo e proviamo quello che l’altro prova. Non abbiamo rapporti completi ma ci lega un sentimento molto forte che siamo convinti sia un dono di Dio, un amore che ci è stato donato in risposta alla preghiera disperata e ripetuta costantemente da entrambi anche se nessuno dei due era consapevole che l’altro pregava per la stessa cosa. Sia io che lei pregavamo per avere un amore vero nel cuore e accanto nella vita con il quale condividere tutto e darsi completamente l’uno all’altra. Lei non trova nel marito quello che cerca, non l’ha mai trovato e col tempo questo disagio, questa mancanza si è acuita sia in lei che nel marito poiché anche lui non la cerca, non l’apprezza, non la completa, non la fa sentire donna amata, considerata, capita. Anzi spesso la denigra, fa commenti sprezzanti, la disprezza e la tratta male, augurandole cose brutte. È infelice con lei e lei con lui. Lui sembra preso da un’altra e lei vuole e trova in me quello che cerca, l’uomo di cui ha bisogno. E non si sente a suo agio con lui, ma con me. Lei vuole stare con me e io con lei.
Da un punto di vista religioso siamo entrambi catechisti e sappiamo che questo rapporto è sbagliato. Ma ne abbiamo bisogno perché ci amiamo inesorabilmente, inevitabilmente. Ed è amore. Può essere sbagliato amare? Abbiamo provato a mettere fine a tutto ma non possiamo rinunciare a noi, a questo amore, alla completezza che abbiamo quando pensiamo l’uno all’altra, ovvero sempre. Io sono il suo primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera, sono la prima persona che chiama per condividere qualsiasi cosa.. dalla religione al catechismo, dal pensiero più intimo al lavoro e io mi comporto allo stesso modo con lei. Vogliamo sposarci e facciamo progetti, sogniamo di vivere questo amore alla luce del sole, passeggiando mano nella mano. Ma per ora lo viviamo di momenti rubati. Non possiamo vivere l’uno senza l’altra. Ci abbiamo provato e stavamo morendo entrambi dentro. E allora ci chiediamo come possiamo fare? È giusto che viviamo senza amore? È giusto vivere senza amore? Si può essere condannati a vivere senza l’unica persona che ti completa, che ti realizza, che ti fa sentire uomo e donna, un’unica persona fusi l’uno nell’altra. È giusto essere condannati per la vita all’infelicità e vivere accanto a chi non ami in modo completo e totale ma più come un amico, che non ti vede e non sembra amarti e non ti cerca, non ti vuole.. noi siamo innamorati l’uno dell’altra e ci lega un solo grande amore, immenso. Lei è il mio unico grande Amore e io sono il suo unico grande Amore… Dio è amore e ha ascoltato la preghiera di entrambi. Come possiamo ora vivere questo amore insieme e non reprimerlo? Non possiamo reprimerlo, non vogliamo perché non si può vivere senza amore e Dio che è amore non può volere che un uomo e una donna legati da un amore speciale e intenso come il nostro siano condannati per sempre a vivere separati e quindi infelici, morti e incapaci di amare chiunque altro, incapaci di vivere. Cosa possiamo fare? Entrambi stiamo pregando perché possiamo essere felici insieme. Vogliamo stare insieme e vivere insieme, amarci completamente, sposarci e condividere il resto della nostra vita insieme. Come possiamo fare? Come possiamo vivere questo amore? Non è possibile reprimerlo perché lei è l’unica che amo e mi completa e io sono il suo vero amore che la completa. Non possiamo stare separati e lasciarci.. ci fa sentire soffocare, ci uccide, e noi vogliamo vivere, insieme, con amore, amandoci perché vivere è amare e non si può vivere senza amore.
Ci dica qualcosa per favore.
Grazie da entrambi
Risposta del sacerdote
Carissimo,
solo oggi sono giunto alla tua mail e te ne domando scusa.
1. Non dubito che il vostro sia amore.
Ma non ogni amore è buono soprattutto quando una persona è già sposata e ha promesso davanti a Dio di essere fedele al proprio coniuge nella buona e nella cattiva sorte.
2. La persona di cui sei innamorato non appartiene più a se stessa. Ma è del marito. Con lui davanti a Dio forma una cosa sola.
Tu sai bene che Gesù ha detto: “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 19,6).
3. L’amore dunque non giustifica ogni cosa.
L’amore talvolta può essere sbagliato come è nel caso in cui va ad insidiare l’unità di una famiglia.
4. L’amore è un sentimento e come tale non è né buono né cattivo.
La sua bontà Dipende dal suo oggetto e dall’uso che se ne fa.
L’amore per il male è amore. Talvolta è passione e passione travolgente.
Ma l’amore per il peccato di per sé è un amore perverso perché ci si attacca a persone o a cose cui non è lecito affezionare il proprio cuore.
5. Tu sei catechista e riconosci onestamente che c’è qualcosa di sbagliato in questa vicenda.
E sai bene che se non emetti il proposito di troncare questa relazione ti impedisci da te stesso di fare la Santa Comunione e anche di ricevere l’assoluzione sacramentale.
6. Tu sai anche che il primo dovere di un catechista è quello di essere testimone di quello che insegna.
Dev’essere testimone non solo esternamente ma anche nella propria vita personale.
7. Mi dici che hai pregato tanto e che proprio dopo tale preghiera si è accesa questa fiamma e l’hai interpretata come la risposta di Dio.
Qui evidentemente è necessario andare adagio.
La Sacra Scrittura infatti dice: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male” (1 Ts 5,21-22).
E anche: “Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio” (1 Gv 4,1).
Proprio nel Vangelo di domenica prossima (16a domenica del tempo ordinario anno a) viene detto quanto faccia il nemico dell’uomo che viene a seminare la zizzania anche in un terreno buono come è quello di un catechista che può essere tentato di scambiando per buon grano ciò che gli è nocivo.
Assicuro per te e anche per la persona di cui mi hai parlato la mia preghiera perché possiate camminare ognuno per la propria strada secondo le vie di Dio e possiate ricevere sempre con ampiezza la sua benedizione.
Vi benedico anch’io.
Padre Angelo