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Quesito

Caro Padre,
il mio matrimonio e quello del nuovo amore che ho conosciuto è finito da tempo.
Tanto io quanto il mio nuovo amore ci siamo allontanati moralmente e fisicamente dalla persona che abbiamo sposato.
Le chiedo se questa nostra relazione sia considerata adulterio e che cosa possiamo fare per vivere in grazia di Dio.
È un peccato così grave avere sbagliato nella scelta del coniuge?
È un peccato avere successivamente incontrato l’amore vero?
La ringrazio di cuore.

 


 

Risposta del sacerdote

Carissima,
1. non ci si deve stupire di fronte a matrimoni sbagliati.
Può succedere a chiunque di sbagliare nella valutazione della persona da sposare.
In questo potrebbe non esserci peccato.
Come del resto non è peccato trovare l’amore vero solo successivamente.

2. È invece sbagliato concedersi sessualmente a chi non è il proprio marito o la propria moglie.
Perché il gesto sessuale significa la donazione totale ed esclusiva di sé all’altro.
Fuori del matrimonio invece non è garantita la totalità (anche nel tempo) e soprattutto l’esclusività del dono.
Giovanni Paolo II diceva che l’amore (sessuale) autentico è quello che è sancito col matrimonio.

3. Questo però è ancora solo un discorso umano, comprensibile da parte di qualunque persona di buona volontà.
Per un cristiano ci si può domandare se fuori del matrimonio la donazione sessuale di sé sia una via di santificazione, se attinga la propria linfa vivificatrice dall’amore totale ed esclusivo di Dio per l’uomo e dalla donazione di Cristo in croce alla sua Chiesa.
In altri termini, si deve valutare se questa donazione sia segno e veicolo di un altro dono, infinitamente più grande, che si vuol fare alla persona che si ama: quello di portare Dio e il suo Regno nel cuore di chi si ama.

4. Non dobbiamo dimenticare che la sessualità per un cristiano è ordinata ultimamente a Cristo.
San Paolo dice chiaramente che “il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore e il Signore è per il corpo” (1 Cor 6,13).
Il corpo è per il Signore, e cioè perché parli di lui, porti a Lui e unisca a Lui.
C’è il rischio che anche all’interno della Chiesa la sessualità venga vista in  maniera secolarizzata, ordinata semplicemente al ritrovarsi vicendevole e basta.

5. San Paolo dopo aver ricordato che il corpo è destinato a una perfetta unione a Cristo nella risurrezione finale aggiunge: “Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?… che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo.
Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Cor 6,15.19-20).

6. Noi glorifichiamo Dio nel nostro corpo quando permettiamo a Cristo di prolungare in noi la sua attività salvifica: di rendersi presente con la sua persona e la sua parola attraverso di noi, di donarsi fino in fondo attraverso di noi per poterci ritrovare eternamente in unità perfetta.
Questo è il prolungamento della sua incarnazione, della sua passione e morte e della sua risurrezione.

7. Concretamente che cosa si deve fare?
Si deve procedere con ordine.
Procedere con ordine significa fare i dovuti passi perché dalla Chiesa venga detto che il precedente matrimonio è stato nullo.
Ci vuole il giudizio della Chiesa (il tribunale ecclesiastico) perché evidentemente nemo iudex in causa propria, nessuno è giudice nella propria causa.

8. Se il convincimento della nullità del proprio matrimonio è ben radicato e fondato e da persona sicura come ad esempio il confessore o un giudice del tribunale ecclesiastico viene quasi assicurata la dichiarazione di nullità ci può comportare come fidanzati, senza sentirsi adulteri.
Riservandosi di comportarsi come marito e moglie solo dopo la celebrazione delle nozze perché solo con le nozze si diventa sposi.

9. Fare le cose con ordine significa che nel frattempo ci si deve conoscere bene per non ripetere l’errore precedente.
Ci si conosce bene quando si conserva lo sguardo limpido e puro.
E si conserva lo sguardo limpido e puro vivendo il fidanzamento come vuole il Signore e cioè con ordine e in castità.
In tal modo non si ripetono passi falsi e soprattutto si cresce nell’edificazione di quella prima casa spirituale nella quale s’intende abitare insieme: è l’intesa vicendevole nei pensieri, nei desideri, nella fede e nel cuore.

10. Se questa casa sarà ben costruita nessun vento contrario potrà abbatterla.
E si potrà sperimentare quanto siano vere le parole del Signore: “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande»” (Mt 7,24-27).

Con l’augurio che – se si tratta del tuo caso – venga fatto tutto con ordine secondo il volere di Dio assicuro per voi la mia preghiera e vi benedico.
Padre Angelo