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Quesito

Caro Padre Angelo,
prima di ogni cosa mi sento di ringraziarla per il grande servizio che fate a tutti noi che cerchiamo una luce che ci guidi nel nostro povero percorso spirituale.
Le scrivo per farle una domanda circa la confessione poiché avendo iniziato da poco un percorso di conversione dopo essere stato molto tempo lontano dalla fede, sento il bisogno di confessarmi e questo penso che sia una condizione vitale.
Ora, il problema è che vorrei coinvolgere altre persone a me molto vicine nella confessione, ma mi viene mossa come obiezione il fatto che non credono nella confessione ad un parroco, bensì basta confessare i peccati a Gesù Cristo direttamente.
Inoltre mi si obietta il fatto che non si vogliono raccontare episodi estremamente personali di fatto ad un altro essere umano e che magari in qualche modo anche Lui peccatore. Si adduce inoltre anche la motivazione che alcuni sacerdoti sono stati coinvolti in scandali sessuali, di pedofilia….. etc. etc.
Io vorrei portare loro spiegazioni e lumi riguardo questo fatto, Padre mi aiuti Lei a dirimere la questione in modo da trasportare anche loro in questo cammino.
Le chiedo inoltre umilmente di ricordarmi nelle sue preghiere, di darmi forza, fervore e perseveranza nel mio cammino spirituale.
Un abbraccio fortissimo,
Luigi B.


Risposta del sacerdote

Carissimo Luigi,
1. intanto ti manifesto tutta la mia compiacenza nel sentirti di nuovo riavvicinato a Cristo.
Sono certo che ti senti come rinato e ringiovanito, con molta freschezza nella tua vita interiore.
San Tommaso dice che “il peccatore invecchia perché si allontana dalla novità di Cristo” (commento al salmo 6,5).

2. Sono contento anche che tu sia desideroso di coinvolgere altre persone nel tuo itinerario di conversione e avvicinarle alla confessione sacramentale.
San Giovanni Bosco diceva che uno dei primi segni che mostrano il nostro amore per il Signore consiste proprio nell’essere desiderosi di portargli altre persone.

3. Venendo adesso alle tue domande, mi dici che ti viene obiettato che è meglio confessarsi direttamente con Gesù Cristo che con un sacerdote.
Ebbene, ma proprio Gesù Cristo ha legato il suo perdono a quello della Chiesa, a quello del Sacerdote.
E ha detto anche che quello che non viene perdonato dal sacerdote, perché non si glielo manifesta o perché non viene data l’assoluzione, non lo perdona neanche Lui.
Ecco le sue testuali parole, pronunciate la sera del giorno della sua risurrezione quando ha istituito il sacramento della Confessione: “Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,22-23).

4. Pertanto Gesù non ha garantito nulla a chi non vuole passare da coloro ai quali Lui ha trasferito il suo divino potere di rimettere i peccati.
Non volendo passare dalla Chiesa, per quanto Gli domandino perdono, rimangono con i loro peccati. E lo sentono molto bene.
Penso invece a te, a come ti sei sentito dopo aver fatto la tua confessione all’indomani della conversione: ti sei sentito purificato e santificato.
Hai avvertito che la sporcizia che guastava la tua anima d’un tratto è stata tolta e al suo posto è subentrato lo splendore della grazia che ti ha messo in intima comunione col Signore. La grazia ha portato Dio dentro di te. Da quel giorno hai cominciato a sentirlo come sorgente di vita nuova.

5. Ti viene obiettato anche che nella confessione accusi episodi estremamente personali ad un altro essere umano, peccatore pure lui e magari coinvolto in peccati peggiori.
Ebbene, sotto l’aspetto biologico il sacerdote è certamente un uomo come gli altri.
Ma in lui Cristo ha trasferito i suoi divini poteri di rimettere i peccati e di trasformare il pane e il vino nel Suo Corpo e nel Suo Sangue.
Il sacerdote nella celebrazione dei sacramenti non agisce come uno psicologo o qualsiasi altro uomo, ma in persona Christi, identificandosi con Cristo.
E questo è così vero che nella confessione non dice Cristo ti assolva, ma Io ti assolvo.
In quel momento Cristo agisce con lui, in lui e per mezzo di lui.
Sicché se uno vuole confessare direttamente a Cristo i propri peccati deve sapere che incontra Cristo con certezza solo nella persona del sacerdote.

6. È vero che il sacerdote è un uomo ed è un peccatore e talvolta può essere più peccatore di chi si va a confessare.
Ma il sacerdote non ha il potere di rimettere i peccati in virtù dei propri meriti, ma in virtù della potenza di Cristo che opera in lui.
Ma proprio perché è peccatore, sa comprendere le umane debolezze, non se ne scandalizza ed è desideroso di riconciliare tutti con Dio.

7. Ti vorrei anche ricordare che non bastano le parole e i ragionamenti per portare i tuoi amici alla Confessione. Ci vuole molta preghiera accompagnata da sacrifici graditi a Dio.
Gesù ha detto che certa specie di demoni si scaccia solo con la preghiera e il digiuno (Mt 17,20).

Volentieri ti assicuro il ricordo nelle mie preghiere perché il Signore ti consolidi sempre di più e ti faccia crescere in Lui fino a giungere alla sua piena maturità (Ef 4,13).
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo