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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono un uomo di 40 anni, sono sposato da nove anni e non abbiamo figli, in questo momento stiamo facendo delle visite per verificare quale problema ci possa essere. Lo specialista mi ha prescritto lo “spermiogramma” fatto tramite masturbazione.
Vorrei sapere se in questo caso si commette peccato grave anche se è fatto per una giusta causa (il volere un figlio).
Grazie.
a presto
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. Il Magistero su questo punto è sempre stato chiaro. Il S. Ufficio alla domanda: “È lecita la masturbazione direttamente procurata con lo scopo di ottenere lo sperma per scoprire la malattia contagiosa “blenorragia”, e, per quanto possibile, curarla?” ha risposto di “no” (il testo latino: “Utrum licita sit masturbatio directe procurata ut obtineatur sperma quo contagiosus morbus ‘‘blenorragia’ detegatur et, quantum fieri potest, curetur’: Resp. negative” (DS 3684), 24.7.1929).
Pio XII poi disse: “D’altra parte è superfluo osservare che l’elemento attivo non può giammai essere procurato legittimamente mediante un atto contro natura” (29.9.1949).
Da ultimo anche la Congregazione per la dottrina della fede con l’istruzione Donum vitae (22.2.1987) ha ribadito il giudizio: “La masturbazione mediante la quale viene normalmente procurato il seme, è un altro segno di tale dissociazione; anche quando questo è in vista della procreazione, il gesto rimane privo del suo significato unitivo: ‘‘gli manca… la relazione sessuale richiesta dall’ordine morale, quella che realizza in un contesto di vero amore, l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana” (DV II,6). E nella nota 54 rimanda ai documenti del magistero in materia.
2. Il Comitato nazionale di bioetica, in data 5.5.1991, ha pubblicato un documento sui Problemi della raccolta e trattamento del liquido seminale umano per finalità diagnostiche.
Premetto che il Comitato nazionale di bioetica non è un organo magisteriale. È un organismo prettamente laico. Ma su questo preciso problema offre indicazioni interessanti.
Nell’Introduzione rileva che “quasi il 40% delle infertilità di coppia si ritiene debba attribuirsi ad un fattore maschile”.
Circa la raccolta del liquido seminale, dice: “Per quanto attiene questo aspetto, il problema si collega a divergenti valutazioni… da un lato affermandosene la irrilevanza etica e dall’altro sostenendosi la incompatibilità di talune modalità di prelievo con principi di etica religiosa o anche con una parte dell’etica laica.
In proposito il CNB, preso atto del perdurare di queste non univoche posizioni, ritiene di poter affermare che:
a) soggettivamente la raccolta del liquido seminale per masturbazione può comportare, sia nel medico che nel paziente, problemi e perplessità di ordine morale personale anche non esclusivamente religiosi;
b) esiste di fatto un’estraneità dell’operatore sanitario in merito al problema della raccolta del seme;
c) deve essere strettamente salvaguardato, nel rapporto deontologico medico-paziente, il pieno rispetto delle convinzioni religiose e culturali e della dignità personale del paziente;
d) deve essere altresì garantita al paziente stesso la piena informazione su eventuali metodiche alternative scientificamente valide e purché non lesive della integralità fisica dell’individuo, che ad esse deve comunque dare il proprio consenso;
e) deve essere comunque salvaguardata la libertà del medico di rifiutare per motivazioni personali l’esecuzione di alcune prove, relative all’esame spermatico, che ritiene in contrasto con la propria coscienza.
Nell’ambito di queste considerazioni, si colloca un aspetto di grande rilievo: quello della proposizione di metodi alternativi di raccolta di seme che potrebbero consentire di risolvere la questione morale purché scientificamente validi. In caso contrario non sarebbero “etici” e tali da salvaguardare la dignità della persona.
È opinione comune tra i semiologi che la maggior parte dei procedimenti alternativi noti di raccolta di liquido seminale (raccolta in condom perforato, postcoitale, da spremitura prostatica o uretrale, perfino da puntura epidimaria a scopo diagnostico) non permettono di ottenere un seme idoneo sul piano diagnostico e/o procreativo perché alterato dal contatto con sostanze estranee o modificato nella sua composizione. Si tratterebbe quindi di metodi scientificamente non validi e pertanto non “etici” per sé, indipendentemente dal giudizio morale; per quanto anche la stessa masturbazione, quasi sempre gravata da difficoltà di ordine psicologico indipendentemente dai convincimenti religiosi del soggetto, può non dare esito ad un liquido seminale perfettamente “fisiologico”. Molti individui, inoltre, proprio per difficoltà di ordine psicologico e culturale, si rifiutano di produrre il liquido spermatico nell’ambiente sanitario; ed il trasporto da ambiente esterno del campione può, come noto, alterarne profondamente le caratteristiche.
Appare quindi di grande importanza teorica e pratica la “acquisizione di metodiche alternative valide.
Ultimamente (1989) è stato proposto un metodo alternativo di raccolta mediante un sistema in “silastic” (un particolare tipo di materiale plastico): il seme raccolto risulterebbe, allo studio comparativo, di qualità migliore di quello ottenuto per ipsazione (masturbazione)” (C. Romano – G.Grassani, Bioetica, pp. 563-564).
Per conservare all’atto la sua potenziale finalità procretiva, viene poi perforato.
3. Il criterio morale sta in questo: che le azioni hanno un loro significato intrinseco. Se sono di per se stesse cattive, l’intenzione, per quanto buona, non le renderà mai lecite.
In altre parole, il fine non giustifica i mezzi.
4. Aggiungo anche questo: da alcuni ginecologi ho sentito che talvolta la sterilità dipende anche dal fatto che si fa a dormire troppo tardi e che l’organismo della donna ne risente. Consigliano pertanto ritmi più naturali di vita, andando a dormire presto, come le galline (si fa per dire, perché sarebbe troppo presto!).
5. Due domeniche fa ho battezzato un bambino che secondo i medici non poteva essere concepito.
Questi medici asserivano che l’unica strada per avere un figlio era quella della fecondazione artificiale.
La giovane coppia si è rifiutata. L’8 dicembre dello scorso anno è andata pellegrina a Lourdes, pregando tutto il tempo. Ambedue hanno fatto il bagno. Tornati a casa, lei è rimasta incinta di un bel maschietto.
Ti esorto a riporre la tua fiducia soprattutto nel Signore e nella Beata Vergine Maria, madre della vita.
Per questo volentieri ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo