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Quesito
Buonasera padre Angelo,
mi chiamo M. e sono uno studente alla facoltà di Giurisprudenza di ….
L’anno scorso, durante un periodo di studi all’estero, ho conosciuto quella che sarebbe divenuta la mia attuale ragazza.
All’inizio potevamo frequentarci abbastanza regolarmente, grazie alla vicinanza ed alla disponibilità temporale concessami da quel particolare programma di studi.
In questo modo abbiamo trascorso insieme 6/7 mesi, conoscendoci sempre più ed arrivando ad instaurare un solido legame.
A marzo, essendo terminato il programma, sono tornato nella mia città, dove vivo con la mia famiglia e, come detto, frequento l’università. Naturalmente lei è rimasta nel suo Paese d’origine, dove studia all’università e vive in un ostello studentesco.
Ciononostante abbiamo continuato a frequentarci, compatibilmente alle difficoltà legate alla distanza, alle nostre risorse economiche ed agli impegni, ed abbiamo recentemente festeggiato il nostro primo anniversario.
Siamo molto innamorati l’uno dell’altra, ma abbiamo (come ogni coppia) delle divergenze.
Purtroppo tante di esse si fondano sulla religione. Innanzitutto lei appartiene ad un’altra confessione, quella ortodossa (cosa di cui non sono preoccupato, ma che anzi mi ha sempre stimolato e spinto a trovare nella diversità una qualche ricchezza, e non un distacco, consapevole anche del fatto che la fede ortodossa è simile a quella cattolica).
Le mie preoccupazioni maggiori vertono su temi fondamentali nel rapporto di coppia, quali la sessualità e la convivenza prematrimoniale.
Per quanto riguarda la prima, abbiamo purtroppo commesso tanti peccati, spesso di mia iniziativa.
Anzi, pur vivendo grazie a lei uno dei periodi più belli della mia vita, per il profondo amore reciproco, da questo punto di vista ho fatto molti passi indietro: prima di conoscerla ero assolutamente convinto di mantenere la verginità fino al matrimonio.
Dopo che ci siamo conosciuti e messi insieme, ho affrontato diverse volte l’argomento, vedendo fin da subito la sua diversità di opinione.
Questa divergenza è durata per qualche mese, dopodiché sono caduto in tentazione e da lì abbiamo cominciato a fare sesso regolarmente.
Pur consapevole del peccato commesso, sono continuamente ricaduto in tentazione, arrivando, come detto, a spingerla io stesso diverse volte.
Ho spesso la sensazione di essere in un vortice da cui non riesco ad uscire, dato che, pur provandoci, non ho mai trovato le parole adatte per parlarne con lei e provare a tornare indietro.
Come posso affrontare questa situazione?
Per quanto riguarda la convivenza, è da qualche tempo che discutiamo, anche con toni aspri, per un’evidente diversità d’opinioni.
Premetto che io sono contrario alla convivenza prematrimoniale, e questa mia idea ho sempre cercato di portarla avanti. Lei invece non vedrebbe nulla di male nel convivere prima di sposarsi.
E sostiene quest’argomentazione soprattutto per la situazione in cui la coppia decida di vivere insieme, ma non avendo abbastanza soldi sia costretta a rimandare il matrimonio e tutte le sue spese ad un periodo successivo ad una prima convivenza.
Inoltre, nella nostra particolare situazione di relazione a distanza, sostiene che se dovesse capitare un’occasione di andare a vivere insieme (perché si trova ad esempio un appartamento ad un prezzo vantaggioso, magari in un momento in cui non si hanno particolari vincoli, come studio o lavoro, nella propria città), bisognerebbe approfittarne, anche se non si avessero abbastanza soldi per organizzare un matrimonio, in modo da ovviare al più presto all’ostacolo della distanza e del fatto di non potersi vedere per lunghi periodi.
Sinceramente anch’io su questo ho diversi dubbi. Rimango della mia idea, ma nello stesso tempo mi chiedo se una convivenza di quel tipo (che permetta a 2 fidanzati lontani di stare insieme, in attesa di guadagnare il denaro necessario per il matrimonio) possa essere tollerata.
Vorrei gentilmente avere il suo parere, e se possibile il suo sostegno per aiutarmi a condurre cristianamente sia questa discussione sia tutta la nostra vita di coppia.
La ringrazio.
Un caro saluto
M.
Risposta del sacerdote
Carissimo M.,
1. solo oggi sono giunto a rispondere alle email del 9 settembre. Te ne chiedo scusa.
Mi chiedi di aiutarti a condurre cristianamente questa relazione.
Cristianamente significa che non dobbiamo anteporre nulla all’amore di Cristo, alla sua salvifica volontà.
La sua legge intende tutelare esclusivamente la purezza dell’amore delle persone, perché quell’amore non solo diventi sempre più bello e più puro, ma anche duraturo e possa parlarci di Lui e unirci a Lui.
2. Per tua personale esperienza ti sei accorto ad un certo punto di essere stato travolto come in un vortice. L’attrazione fisica ti aveva preso e soggiogato. Era desiderio di possesso, di godimento.
Ed è stata la stessa cosa anche per lei.
La Chiesa ricorda che la lussuria mette sempre più fame e sete di se stessa. Ecco il vortice!
3. Proprio ieri ho risposto privatamente ad un giovane che si definisce ateo e che stimolato dalla sua ragazza – dopo qualche impurità – ha deciso un cammino di castità insieme con lei. Mi diceva che non credeva che questa astinenza facesse crescere in maniera così bella l’amore e l’attrazione tra i due.
Come sarebbe bello se la stessa cosa avvenisse anche tra voi due.
4. Anche perché solo autoeducandosi a vicenda nella purezza si può avere la certezza che chi ci ama è capace di fedeltà e di signoreggiare qualsiasi tentazione, soprattutto se si vive a molta distanza l’uno dall’altro.
5. Mi dici che la tua ragazza è ortodossa. Ma i suoi convincimenti (rapporti prematrimoniali, convivenza,… ) non le derivano dalla sua fede ortodossa perché anche gli ortodossi conoscono la legge di Dio e la osservano.
Di fatto in questo lei si allontana dalla fede ortodossa per seguire il modo di pensare della gente e anche la propria concupiscenza.
6. Circa l’eventualità della convivenza in attesa di tempi più favorevoli al matrimonio te ne sconsiglio vivamente.
Per quanto nella convivenza vi sia il desiderio di stare sempre insieme, tuttavia di fatto è basata solo sulla buona volontà delle persone, sulla loro libertà.
Qualsiasi difficoltà la può mettere in forse e la minaccia.
Manca alla convivenza quel di più che viene dalla donazione totale e irrevocabile delle persone e che nella tormenta delle inevitabili difficoltà non prende neanche in considerazione l’ipotesi di sfasciare tutto.
Questo vale molto di più per un cristiano, deciso a intraprendere un matrimonio assolutamente indissolubile.
7. Senza dire del fatto che la convivenza prematrimoniale viene costruita sui rapporti sessuali, che prima del matrimonio sono falsati per un doppio motivo.
Il primo deriva dalla consapevolezza di non essere ancora l’uno proprietà dell’altro.
Il secondo che la contraccezione li falsifica ulteriormente, impedendo che la donazione sia totale.
Di recente uno mi ha scritto: per fortuna prima del matrimonio la donazione non è totale!
Sotto un certo aspetto è vero. Ma questo sta a dimostrare ancora di più la falsificazione introdotta nell’atto.
8. Ma la cosa che mi preme soprattutto consigliarti è questa: la volontà di basare a tutti costi la relazione con la tua ragazza nella purezza.
Solo così ti potrai accorgere se in lei vi è purezza di sentimenti e di volontà.
Il matrimonio è cosa troppo seria per non porre una condizione così vera, così importante e così imprescindibile.
Questa condizione inizialmente può costare per chi non vive nella purezza.
Ma poi, se è una persona seria, si accorge del suo fascino, della sua bellezza e della sua insostituibile preziosità.
9. Sei dunque ad un bivio. Con un colpo d’ala puoi dare nuovo respiro alla tua relazione oppure puoi condurla all’asfissia e alla sua fine.
E dalla tua email mi pare che tu ne sia cosciente.
Ti raccomando molto la vita di preghiera e la pratica sacramentale, sopratutto la confessione regolare e frequente.
Ti accompagno con la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo