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Quesito

Caro Padre Angelo.
Le scrivo per dirle che, io in passato promisi a Dio (non penso di aver fatto un voto, ma mi viene il dubbio) di non mangiare carne il venerdì. Ieri è successo che, non pensando al fatto che fosse venerdì, ho mangiato carne.
Le mie domande sono: ho commesso peccato grave, quindi mortale?
Posso accostarmi alla comunione dopo questo fatto? Cosa devo fare adesso dopo aver commesso questa azione?
Grazie in anticipo della risposta e santa giornata. 


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la disciplina della Chiesa comanda di non mangiare carne nel giorno di venerdì, perché il venerdì è un giorno penitenziale in memoria della passione e morte di Nostro Signore.

2. È lecito fare voto di impegnarsi ad osservare un precetto della Chiesa se c’è il pericolo di trasgredirlo.
Non solo è lecito, ma è anche lodevole perché con il voto ci si impegna con maggiore forza a vivere secondo la volontà di Dio.
È vero che si tratta di disciplina della Chiesa, ma Gesù ha detto: “Chi ascolta voi ascolta me, che disprezza voi disprezzi a me” (Lc 10,16).
E ha detto anche: “In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo” (Mt 18,18).

3. Per la precisione, la Chiesa concede che al posto dell’astinenza della carne si possa fare un’altra penitenza di propria scelta.
Ciò che conta infatti è cooperare con un atto personale alla passione e morte del Signore per la redenzione del mondo, per la conversione degli uomini e la loro salvezza eterna.

4. Ha valore il tuo voto anche perché tu, nella possibilità di scegliere un’altra penitenza, opti per l’astinenza della carne in ogni caso e in ogni tempo.

5. Venendo adesso alla tua domanda: poiché la trasgressione della disciplina della Chiesa e dell’eventuale tuo voto non è stata volontaria non hai commesso peccato grave. Si è trattato di un’inavvertenza.
Anzi, non hai commesso alcun peccato e puoi fare la Santa Comunione.

6. Pertanto non sei tenuto né alla confessione né alla riparazione. Proprio perché non hai compiuto un peccato.

7. È mancata però, sebbene involontariamente, la tua cooperazione al sacrificio di Cristo. Se io fossi in te, coglierei l’occasione per offrire un sacrificio al Signore facendo di mia iniziativa un’astinenza o compiendo qualsiasi altra opera buona.
Farei come San Paolo che ha detto: “Completo nella mia carne ciò che manca alle sofferenze di Cristo a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).
E compirei volentieri ciò che Nostro Signore ha rivelato a Santa Caterina da Siena: “Ora invito a te e gli altri servi miei al pianto: perché col pianto e con l’umile e continua preghiera voglio fare misericordia al mondo” (Raimondo da Capua, Vita di Santa Caterina da Siena, n.354).
Il Papa Pio XII nell’ enciclica Mystici Corporis ha scritto: “Mistero certamente tremendo né mai sufficientemente meditato, come cioè la salvezza di molti dipenda dalle preghiere e dalle volontarie mortificazioni a questo scopo intraprese dalle membra del mistico corpo di Gesù Cristo”.
Pertanto, sii generoso con Gesù e con le anime. Il Signore sarà ancor più generoso con te nella vita presente e in quella futura.

Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo