Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Salve caro padre Angelo, 
La ringrazio prima di tutto per il lavoro che svolge, che certamente richiede grande lavoro e grande fede che non sempre si vede dall’esterno. 
Le scrivo a proposito di un mio dubbio di natura cristologica, sorto dopo una discussione con alcuni cristiani copti nella mia zona: perché non possiamo affermare che Cristo sia sì vero Dio e vero uomo ma in una sola natura? Come mai si preferisce dire che sono due?
Certo che lei saprà rispondermi in maniera eccellente, come fa sempre, attendo risposta e la ricordo nella mia preghiera. 

<


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la Chiesa non preferisce dire che in Cristo ci siano due nature, ma lo afferma con certezza assoluta.
L’ha sancito anche come dogma di fede.

2. Se in Cristo vi fosse una sola natura, quale sarebbe quest’unica sua natura?

3. Se si dicesse che la sua unica natura sia quella umana, allora non sarebbe Dio. Allora le sue azioni non avrebbero un merito infinito, mentre per essere il redentore di tutti deve avere un merito superiore al peccato di tutti, un merito infinito. 
Proprio in virtù della duplice natura di Gesù, divina e umana, le sue azioni hanno un valore teandrico. Vale a dire, sono azioni compiute da Dio attraverso una natura umana da lui liberamente assunta.

4. Al contrario, se si dicesse che la sua natura è solo divina, allora non avrebbe meritato e soddisfatto al posto degli uomini.
Mentre è proprio a motivo della sua natura umana che possiamo dire che è stato il nostro redentore.
Proprio a motivo della sua natura umana, Cristo ha patito ed è morto al posto nostro. E proprio per questo ha meritato per stretto rigore di giustizia la risurrezione non solo per il suo corpo e ma anche per tutti noi, proprio perché di noi è il capo, il nuovo Adamo.

5. Ancora, se Cristo non avesse assunto una natura umana, il suo corpo non sarebbe stato vero, reale. Né avrebbe subito la morte come raccontano gli evangelisti. Ugualmente non sarebbe realmente risuscitato. In una parola non avrebbe compiuto la nostra salvezza, che consiste nella remissione dei peccati, nell’infusione della grazia e nel merito della vita eterna.

6. Chi nel corso della storia ha affermato che in Cristo ci sia stata una sola natura, quella divina, è stato Eutiche.
Il suo errore, passato sotto il nome di monofisismo, che significa unica natura, è stato condannato dal concilio di Calcedonia nel 451.
Questo concilio ha ribadito che in Cristo c’è un’unica persona, quella divina, e due nature, quella divina e quella umana.

7. Ecco le parole precise del concilio di Calcedonia: “Seguendo i santi padri, all’unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, composto di anima razionale e di corpo, consustanziale al Padre per la divinità, e consustanziale a noi per l’umanità, simile in tutto a noi fuorché nel peccato (Eb 4,15), generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria vergine e madre di Dio secondo l’umanità, unico e medesimo Cristo Signore unigenito, da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili, non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione, ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi; egli non è diviso o separato in due persone, ma è un unico medesimo figlio, unigenito, Dio, Verbo e Signore Gesù, come un tempo hanno insegnato i profeti e poi lo stesso Gesù Cristo, e infine come ci ha trasmesso il simbolo dei padri” (DS 301-302).

Ti ringrazio vivamente per la preghiera promessa che contraccambio di cuore.
Con l’augurio di ogni bene, ti benedico.
padre Angelo