Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Buongiorno a tutti e grazie per la disponibilità che sempre dimostrate.
Spesso mi chiedo perché Dio abbia scelto la sofferenza per riscattare
il male del mondo.
Il contrario del male non è il bene?
Non poteva essere semplicemente una compensazione di bene al male?
Perché proprio la sofferenza? La sofferenza è forse un bene?
Quasi sempre mi rispondo che questo fa parte del mistero della croce…
O forse sono io che non capisco?
Vi ringrazio se mi voleste aiutare a far pace con il dolore.
Marina


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. Dio non ha scelto la sofferenza per riscattare il mondo, ma l’amore.
E più precisamente è la carità perché la carità è l’amore con il quale Dio ama ed è l’amore infuso da Dio nel cuore degli uomini di buona volontà (cfr. Rm 5,5).
L’amore è una forza unitiva (vis unitiva), come dicevano gli antichi pensatori.
Il cammino di sequela a Cristo è un cammino di amore.
Si tratta di un amore vero, che porta anche alla rinuncia di se stessi.

2. Sotto questo aspetto anche la sofferenza serve all’obiettivo di sprigionare amore. 
È l’amore pertanto che salva, che unisce a Dio e che unisce anche con tutti coloro che sono stati rigenerati da lui.
Gesù ha detto: “E io quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32).

3. La sofferenza, se è senza amore, non è salvifica.
Per il cattivo ladrone è successo così. Ci si può dannare anche soffrendo.

4. Con tutta ragione si deve dire che il cristianesimo è la religione dell’amore.
Non è la religione della sofferenza.
Del resto il comandamento che Cristo ci ha dato è ben chiaro: “Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12).

5. Sant’Agostino commentando la prima di lettera di San Giovanni scrive: “Ha detto molte cose, ma quasi tutte sulla carità” (Prologo al Commento di 1 Gv).
Questo si potrebbe dire parimenti di tutti i Vangeli, anzi di tutte le Scritture, che intendono svelare il volto di Dio che è amore.

6. Per cui il santo Papa Giovanni Paolo II ha potuto dire: “La fede della Chiesa culmina in questa verità suprema: Dio è Amore!… La verità che Dio è Amore costituisce come l’apice di tutto ciò che è stato rivelato per mezzo dei profeti e ultimamente per mezzo del Figlio (Eb 1,l).
Tale verità illumina tutto il contenuto della Rivelazione divina, e in particolare la realtà rivelata della creazione e quella dell’Alleanza…
Dio ha creato perché poteva, perché è onnipotente; ma la sua onnipotenza era guidata dalla Sapienza e mossa dall’Amore. Questa è l’opera della creazione.
E l’opera della Redenzione ha un’eloquenza ancora più possente e ci offre una dimostrazione ancora più radicale: di fronte al male, di fronte al peccato delle creature rimane l’amore come espressione dell’onnipotenza.
Solo l’amore onnipotente sa trarre il bene dal male e la vita nuova dal peccato, dalla morte” (2.10.1985).

7. San Tommaso quando si chiede se per la redenzione umana ci fosse un mezzo più conveniente della passione di Cristo risponde: “Un mezzo è tanto più adatto per raggiungere un fine quanto più numerosi sono i vantaggi che con esso si raggiungono in ordine al fine.
Ora, la passione di Cristo, oltre a redimere l’uomo dal peccato, ha procurato molti vantaggi per la salvezza dell’umanità” (Somma teologica, III, 46, 3).
Quando enumera i vantaggi il primo ad essere indicato è proprio questo: “Primo, perché da essa l’uomo viene a conoscere quanto Dio lo ami, e viene indotto a riamarlo: e in tale amore consiste la perfezione dell’umana salvezza. Da cui le parole dell’Apostolo: “Dio dimostra il suo amore per noi in questo, che mentre eravamo suoi nemici, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8)” (Ib.).

Con l’augurio di crescere sempre di più nella carità che unisce a Dio e contemporaneamente unisce con tutti, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.

Padre Angelo