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Quesito
Caro Padre Angelo
vorrei innanzitutto ringraziarla per i consigli, molto interessanti che dà a tutti. Le volevo chiedere come fare con i miei compagni di classe, i quali, dopo aver saputo che, da cattolico, sono contro i matrimoni gay mi hanno dato dell’"omofobo schifoso fascista medievale" e mi sono stati portanti davanti due ragazzi gay i quali hanno cominciato a baciarsi e a toccarsi, tutto questo davanti a me che ero scandalizzato e agli altri che ridevano. Inoltre mi hanno rubato un’immagine della Madonna che tenevo con me, ci hanno sputato sopra e l’hanno sfregata sui genitali (mi scusi per la crudezza).
Che fare Padre? Mi aiuti lei e scusi per il disturbo.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. non è necessario essere cattolici per dire che due persone dello stesso sesso non possono costituire un matrimonio.
Se il matrimonio è ordinato alla generazione ed educazione dei figli (la parola matrimonio deriva da matris munus, compito della madre), è necessario che per costituirlo uno sia capace di diventare padre o madre.
2. Gli antichi greci e romani non erano cattolici. Eppure sapevano che il matrimonio è ordinato a questo.
Le popolazioni dell’India e della Cina, che ancor oggi in stragrande maggioranza non sono cristiane, ma concepiscono il matrimonio così.
3. Se due persone dello stesso sesso intendono mettersi insieme, sono libere di farlo. Nessuno glielo contesta.
Ma dire che quello sia un matrimonio o possa diventare un matrimonio è una sciocchezza.
4. Avere il diritto di amarsi e di volersi bene tra persone dello stesso sesso non è la stessa cosa che avere il diritto di sposarsi.
Perché lo sposalizio e il matrimonio sono altra cosa.
5. Ogni persona gode del diritto di sposarsi.
Così come ogni persona ha il diritto di diventare, se lo vuole, medico o avvocato.
Ma come per esercitare la medicina e l’’avvocatura sono necessari determinati requisiti (che uno sia laureato, che abbia fatto il debito tirocinio, che abbia superato l’esame di stato e i debiti concorsi), così analogamente per il matrimonio: è necessario che uno abbia l’età per procreare, l’età per essere psicologicamente e spiritualmente padre o madre, che i due non siano dello stesso sesso perché questo li rende radicalmente incapaci di provvedere in maniera degna della persona umana alla generazione ed educazione dei figli.
Allora due persone dello stesso sesso sono capaci di stabilire fra di loro un patto, anche di valore giuridico, ma non sono capaci di mettere su un matrimonio.
6. Inoltre va riconosciuto che il matrimonio è essenziale per la conservazione della società. E per questo merita una particolare tutela e interesse.
Mentre l’unione o il patto di due persone omosessuali non è essenziale per la conservazione della società. Pertanto tale coppia non può reclamare una tutela o un interesse specifico come quello del matrimonio.
7. Intanto hai potuto vedere come ti hanno trattato i tuoi compagni che reclamano diritti per tutti,.
Loro hanno il diritto di fare quello che vogliono verso chi la pensa diversamente da loro.
Ma chi la pensa diversamente da loro non ha nei loro confronti i medesimi diritti. Merita invece di essere insultato e maltrattato
Chissà che cosa ti avrebbero fatto qualora avessi detto che gli omosessuali sono degli invertiti per usare il linguaggio più pulito e decoroso.
Con questo non dico che si debba dire loro che sono degli invertiti.
Dico solo che il rispetto che essi chiedono per se stessi e per le loro inclinazioni sessuali, dovrebbero averlo per chi dissente dai loro convincimenti.
Questo è il minimo della correttezza.
8. Come vedi, non ho scomodato la Sacra Scrittura o la fede.
È sufficiente la mente, purché rimanga un po’ libera, a capire tutto questo.
9. Adesso invece scomodo la fede: per questi tuoi compagni e per quello che ti hanno fatto invoca il perdono di Dio.
Probabilmente l’avrai già fatto.
Prega per loro.
Se vuoi, aggiungi anche dei sacrifici per loro. Ricorda quello che diceva Santa Teresina del bambin Gesù: “Ah, preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso. Una fra tutte queste esperienze mi ha fatto una impressione dolce e profonda” (Storia di un’Anima, 315).
Sappi che in questo combattimento non sei solo.
Molti combattono insieme con te. Sono persone che hanno ricevuto il medesimo maltrattamento, e forse anche più grave, che hai ricevuto tu.
La vittoria per ora non la si vede e non si può sì quantificare con i numeri. In altre parole non è registrabile sotto il profilo sociologico. Ma l’importante è che qualcuno si converta e si salvi.
Ti ricordo volentieri nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo