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Buonasera padre.
Mi chiamo Michele.
È sbagliato inginocchiarsi nel momento in cui si prende la comunione?
Perché io lo faccio da qualche anno, non certo per esibirmi ma perché sento di farlo davanti al Signore. In segno anche di rispetto per cosa si sta ricevendo in quel momento.
Ma qualche sera fa, un sacerdote mi ha detto di alzarmi obbligandomi a prenderla in piedi.
L’ho fatto perché non era il caso di mettersi a discutere ma finita la messa sono andato a chiedere spiegazioni da lui.
Mi ha detto e fatto leggere che la comunione si prende tutti stando in piedi, che ci sono norme e regole da rispettare e che se altri sacerdoti non me l’hanno mai fatto notare è perché non rispettano queste cose.
Io sono rimasto sulla mia posizione.
Anche se fosse scritto nero su bianco credo che Dio si meriti una devozione e un rispetto maggiore da parte di tutti noi laici e non. Come è stato per secoli.
Oggi a parere mio non c’è più il senso della fede e del sacro all’interno della stessa chiesa in cui credo ma che in certe situazioni non difendo. E dico questo basandomi sulle parole di San Pietro: bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Come a dire anche un papa può andare contro Dio e se così fosse sarebbe sbagliato seguirne i comandi.
Grazie a Dio ci sono ancora bravi sacerdoti e laici. Non dubito di questo.
Vorrei sapere cosa ne pensa.
Grazie per la pazienza.


Caro Michele,
1. mi dispiace per l’incidente che ti è accaduto proprio nel momento più sacro, quello della Santa Comunione.
Il minimo che si possa dire è che non te l’ha fatta vivere bene.

2. Al termine della Messa sei andato in sacrestia e il sacerdote che aveva celebrato ti ha fatto leggere quello che ha voluto.
Infatti sebbene la Conferenza episcopale italiana dica che “particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, le specie eucaristiche, professando con l’Amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo” (Enchiridion CEI 4/1859), tuttavia non ne fa obbligo.
Il linguaggio è chiaro: “Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi”.
Questo rito viene caldeggiato, ma non imposto.

3. Il n. 160 dell’Ordinamento Generale del Messale Romano stabilisce che “i fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza Episcopale”.

4. Come si è visto, la Conferenza episcopale italiana caldeggia la Santa Comunione in  piedi, ma non la impone.

5. Il ventunesimo volume dell’Enchiridion Vaticano ha pubblicato una lettera (“This Congregation”) della Congregazione per il Culto divino ad un vescovo e ad un fedele circa la postura per ricevere la comunione eucaristica. La data è del 1 luglio 2002 .
In essa si legge: “Pur avendo la Congregazione approvato la legislazione che stabilisce per la santa comunione la postura eretta, in accordo con gli adattamenti permessi dalle Conferenze dei vescovi per mezzo della Istitutio generalis Missalis Romani, n. 160, par. 2, lo ha fatto chiarendo che i comunicandi che scelgono di inginocchiarsi non devono per questo motivo subire un rifiuto” (EV 21/665).

6. Pertanto ricevere la Santa Comunione in ginocchio o in piedi non è a discrezione del sacerdote, ma dei fedeli.

7. Successivamente l’Istruzione della Congregazione per il culto divino Redemptionis sacramentum del 25.3.2004 ha dichiarato: “Non è lecito negare a un fedele la santa comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi” (RS, 91).

8. Si sa che Benedetto XVI favoriva la recezione della Santa Comunione in ginocchio.
Nelle Messe da lui celebrate venivano preparati due inginocchiatoi. I fedeli che ricevano la Santa Comunione da Lui la ricevevano in ginocchio.

9. È chiaro che quando tutti ricevono la Santa Comunione in piedi e processionalmente è necessario non causare confusione o particolari ritardi.
È il buon senso che lo suggerisce.
Ma se una persona vuol fare la Santa Comunione in ginocchio e non causa alcun ritardo ha pieno diritto di farla così e il sacerdote non può rimproverarlo.

10. Nella nostra chiesa vi sono diversi giovani che senza che io gliel’abbia suggerito fanno la Santa Comunione in ginocchio nell’edificazione generale dei fedeli.
Prima di iniziare sono venuti a chiedermi se era lecito. Ho detto di sì.
Ho detto anche che la Chiesa lascia a loro, e non al sacerdote, la possibilità di scegliere, come del resto lascia ai fedeli il diritto di riceverla in bocca o sulla mano.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo