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Quesito
Caro Padre Angelo,
Ho 15 anni e mi sono avvicinato da poco a Dio perché sono stato ateo per molto tempo, però da qualche tempo ho capito che mi sbagliavo e ho deciso di riavvicinarmi al Signore e alla chiesa.
Vorrei farle una domanda su come confessare gli atti impuri. Ho letto in una sua risposta precedente che bisogna dire al sacerdote se gli atti impuri sono stati compiuti da solo o con qualcun’altro e specificare il sesso dell’altra persona.
Io ne ho compiuti da solo e ho guardato filmati pornografici, devo specificare anche l’ultima cosa? Poi altre volte ho raggiunto la sensazione di piacere sessuale masturbandomi toccando oggetti, cosa che ho fatto da solo, quindi devo dire solo che ho commesso atti impuri da solo?
Se dico a un sacerdote quando mi confesso che ho commesso atti impuri da solo lui poi lo può dire ai miei genitori?
I peccati che ho commesso in passato senza sapere che fossero peccati devo confessarli o posso dire al confessore che chiedo perdono per i peccati che in passato ho fatto senza sapere di offendere il Signore?
Ultimamente sono molto ansioso e capisco solo ora che ho sbagliato e non vedo l’ora di confessarmi per ottenere la grazia del Signore.
Padre Angelo attendo con ansia una sua risposta (possibilmente entro domenica perché mi confesserò quel giorno) e spero che il Signore possa fare cambiare idea anche a molte altre persone che prima di adesso gli erano lontane come me.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. come alla notizia della nascita di un bambino tutti se ne compiacciono, così anch’io mi sono molto rallegrato col Signore per averti toccato il cuore e fatto tornare a Lui.
Il Signore ha avuto i suoi disegni nel permettere la tua esperienza di ateismo, che tutto sommato è stata un’esperienza di notte interiore, di tenebra, di non senso.
Adesso sei rinato e ne sei contento e desideri che “il Signore possa fare cambiare idea anche a molte altre persone che prima di adesso gli erano lontane come me”.
2. Circa la confessione degli atti impuri devi dire: “ho commesso atti impuri da solo e ho guardato filmati pornografici”.
Certo, non potrai ricordare il numero. Dirai allora con riferimento alla realtà delle cose: con una certa frequenza, molto spesso, alcune volte.
3. Non è necessario dire che hai commesso tali atti con oggetti perché questo non muta essenzialmente la specie del peccato.
A volte però ho sentito giovani che hanno voluto accusare anche determinate circostanze riguardanti questo peccato perché lo volevano espellere del tutto dalla loro vita.
Dopo aver sentito questi particolari, ho stimato ancor di più questi giovani. Non certo per il peccato commesso, ma per aver mostrato molta umiltà e volontà di espiazione. Anche l’accusa fa pare dell’espiazione.
4. Mi chiedi poi: “Se dico a un sacerdote quando mi confesso che ho commesso atti impuri da solo lui poi lo può dire ai miei genitori?”
La risposta è assolutamente negativa. Non lo può dire a nessuno, neanche al papa.
Quello che uno sa in confessione, non lo sa come uomo, ma come Dio (questa è la sentenza di San Tommaso).
Del resto il medesimo San Tommaso afferma che il sacerdote nella celebrazione dei sacramenti agisce in persona Christi, e cioè non solamente facendo le veci di Cristo, ma identificandosi con Lui.
5. Se il sacerdote rivelasse i tuoi peccati a chiunque, anche al papa, commetterebbe un peccato gravissimo di sacrilegio e ispo facto verrebbe colpito da una gravissima scomunica, che può essere tolta solo dal Papa.
Pertanto, siine certo, non solo non può parlarne con i tuoi genitori, ma neanche farvi accenno o parlare di questo argomento qualora venisse interrogato dai tuoi.
6. Infine chiedi: “I peccati che ho commesso in passato senza sapere che fossero peccati devo confessarli o posso dire al confessore che chiedo perdono per i peccati che in passato ho fatto senza sapere di offendere il Signore?”.
È vero che per commettere un peccato grave è necessario averne piena avvertenza, vale a dire sapere che si trattava di un peccato.
Ma è anche vero che talvolta l’ignoranza può essere colpevole, come ricorda il Concilio Vaticano II. E questo si verifica “quando l’uomo poco si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine del peccato” (Gaudium et Spes 16).
Inoltre, supposto anche che l’ignoranza sia incolpevole, i peccati commessi hanno lasciato conseguenze gravi nella vita di una persona, allo stesso modo di chi inconsapevolmente beve del veleno.
La masturbazione causa un disordine nell’intimo nucleo di una persona. Come qualcuno ha detto, è “egoismo allo stato puro”. E proprio per questo lascia perfettamente insoddisfatti. La stessa cosa si dica della pornografia.
7. Pertanto ti direi di dire: non sapevo che si trattasse di peccati, tuttavia ho fatto questo e questo…
Il sacerdote ti proporrà i rimedi salutari.
In ogni caso all’interno della tua coscienza potrai stare sicuro e dire: i miei peccati li ho presentati davanti a Dio senza alcuna attenuazione.
8. La formula: “chiedo perdono per i peccati che in passato ho fatto senza sapere di offendere il Signore” vale per i peccati di cui tuttora non hai consapevolezza che siano stati peccati. Ma adesso lo sai che erano peccati e sai anche quale dipendenza o segni abbiano lasciato in te.
Il sacramento della confessione ha certamente un carattere di remissione di dei peccati, ma nel contempo possiede anche un carattere medicinale. Ci si accosta per essere interiormente guariti e sanati.
Il sacerdote confessore come può guarirti se non conosce le malattie?
Adesso scendo a pregare e a domandare a Dio, attraverso l’intercessione di Maria, che tu possa fare una buona confessione, gradita al Signore e agli abitanti del Cielo.
Ti auguro un buon cammino in Cristo: Che tu possa conoscerlo e amarlo sempre più.
Ti benedico.
Padre Angelo