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Caro Padre Angelo,
Sono Daniele ho 42 anni, da due anni convertito al cristianesimo (prima praticante di yoga e meditazione zen).
È due giorni mi sto “fossilizzando ” su Giuda il Galileo o di Gamala.
Ho sentito discorsi fatti da storici di spessore che lo identificano con Gesù Cristo.
Ma chi era veramente Giuda di Gamala?
Grazie per la sua disponibilità.
Un abbraccio.
Caro Daniele,
1. Giuda il Galileo è un personaggio citato dagli Atti degli Apostoli 5,37. Ed è ricordato anche da Giuseppe Flavio, lo storico ebreo passato ai romani.
Si era ribellato all’autorità romana in Palestina in occasione del censimento a scopo tributario fatto poco dopo la morte di Erode il grande.
Questo Erode era quello che voleva uccidere Gesù bambino all’epoca dei Magi.
2. Gli Atti degli Apostoli ne parlano all’interno di un discorso di Gamaliele che prese la parola nel Sinedrio quando alcuni, infuriati contro gli Apostoli, volevano metterli a morte.
Ecco che cosa dicono gli Atti: “Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di farli uscire per un momento e disse: «Uomini d’Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini.
Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui furono dissolti e finirono nel nulla.
Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadere da lui si dispersero.
Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!»” (At 5,34-39).
3. Com’erano andate le cose?
Nell’anno 6 d. C. Sulpicio Quirinio iniziò il censimento della Giudea da poco annessa all’impero romano.
Il popolo vide nel censimento la prova tangibile che la nazione eletta da Dio era sottoposta sacrilegamente al dominio di impuri (tali erano considerati i pagani).
Giuseppe Flavio nella sua Guerra giudaica (II,118) dice che la gran massa, persuasa anche da insigni sacerdoti, si sottomise e si lasciò censire, e altrettanto fece la maggior parte dei Farisei.
Resistette invece un certo Giuda di Gamala, detto il Galileo, che unitosi con un autorevole Fariseo di nome Sadduc indusse i paesani a ribellione insultandoli se avessero tollerato, dopo Dio, di avere dei padroni mortali.
La rivolta fu domata dai Romani e una trentina d’anni dopo Gamaliele la ricordava ancora come un episodio celebre (cfr. At 5,37).
4. La rivolta di Giuda il Galileo diede inizio al partito degli Zeloti, ancora presente e attivo al tempo della predicazione di Gesù.
Essi non cedettero nonostante la prima repressione romana.
Pur dispersi e ignoti alle autorità romane, essi mantennero sempre vivo lo spirito di un’implacabile avversione politica contro gli stranieri.
Tale avversione divampò apertamente nella rivolta finale negli 69-70.
Gli Zeloti erano Farisei più intransigenti e proprio per questo si distinguevano dai Farisei più comuni che di fronte ai romani si mostravano passivi e cedevoli.
Intervenivano presentandosi all’improvviso come squadre volanti con un corto pugnale in mano che i romani chiamavano Sica. Di qui il termine di sicari, dato proprio agli Zeloti.
Essi furono i principali responsabili dell’insurrezione degli anni 66-70.
Scomparvero quando i Romani debellarono gli ultimi focolai della rivolta e specialmente quando fu presa la fortezza di Masada, la cui tragica fine è narrata da Flavio Giuseppe (Guerra giudaica, VII, 252ss).
I Farisei più comuni invece superarono la grande prova. Nel giudaismo superstite si riordinarono secondo i principi delle scuole rabbiniche e tali sono rimasti.
5. I Sicari sono ricordati per inciso in Atti 21,38 quando a Paolo viene chiesto: “Allora non sei tu quell’Egiziano che in questi ultimi tempi ha sobillato e condotto nel deserto i quattromila ribelli?”.
Letteralmente bisognerebbe tradurre sicari.
La Bibbia di Gerusalemme traduce con “banditi”.
6. Gesù pertanto non ha niente da spartire con Giuda il Galileo.
Gamaliele proprio in riferimento a Giuda il Galileo ammonisce di trarne una lezione circa il trattamento da riservare agli Apostoli.
Mentre mi auguro di aver dissipato ogni dubbio, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo