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Caro padre Angelo,
ritorno a scriverle questa volta per alcuni dubbi in merito ai Salmi, preghiere tanto antiche quanto sempre attuali e centrali nella religiosità Cristiana.
Ascoltando una bellissima catechesi sulla preghiera, di un famoso sacerdote e monaco “barsottiano”, ho scoperto che alcuni salmi vengono detti “imprecatori”. Sono rimasto un pò incuriosito e per certi versi turbato da tali preghiere, avendo versi che sembrano maledire i nemici e augurare loro mali e vendette da parte di Dio, quasi a contraddirsi con il modello Cristiano che invita a non odiare e non rendere male per male a nessuno, quanto piuttosto a perdonare e pregare per i nemici.
Ho compreso certo, anche grazie ad alcuni scritti di sacerdoti e padri della Chiesa che affrontano tali salmi, che queste preghiere sono quasi un abbandono dell’afflitto alla divina giustizia di Dio, senza effettivamente voler agire personalmente con odio ma lasciando al Signore il proprio grido di disperazione e oppressione, al cui Altissimo spetta soltanto il giudizio e l’agire ultimo, anche sui nemici e le ingiustizie.
Ho altrettanto compreso che spesso i nemici non sono tanto e soltanto uomini o essere fisici, quanto piuttosto i demoni e gli spiriti impuri.
Quindi nella sempre presente lotta tra bene e male questi salmi, contestualizzati ai tempi dell’epoca a cui appartengono, erano e sono per certi versi l’arma e la voce dell’afflitto dal male che chiede a Dio giustizia e ascolto, che agisca per liberarlo. Però, forse anche per il fatto che dopo il Concilio Vaticano II queste preghiere siano state messe a margine della preghiera cattolica e quindi non siamo più abituati ad esse, effettivamente ho fatto fatica a leggere con intenzione alcune parti di queste preghiere.
Le chiedo dunque qualche chiarezza in più su tali salmi.
Inoltre si parla di salmi imprecatori però non ho trovato un elenco in cui vengano specificati realmente quali sono i salmi imprecatori e quali invece salmi di altro genere. In rete alcuni numeri di salmi vengono detti imprecatori ma poi su altre pagine i numeri cambiano e c’è molta confusione. In qualche modo molti salmi pare presentino elementi e parole che paiono essere imprecatori ma allo stesso tempo di lode, questo mi confonde. Potrebbe specificarmi quali sono quelli imprecatori? O comunque se vi è una lista “ufficiale” della Chiesa dove vengono divisi per categoria (lode, imprecatori, …)?
Soprattutto: è lecito pregare questi salmi? E se lo è, come penso che sia essendo Sacra Scrittura e Parola di Dio, è lecito anche pregarle rivolgendole mentalmente ai propri nemici sia fisici (persone o situazioni che ci fanno molto male quasi a portarci alla disperazione e a cui sembriamo impotenti) che spirituali (gli attacchi dei demoni che affliggono con tribolazioni e tentazioni)? Senza rischiare di desiderare il male degli altri e sviare fuori dai comandamenti dell’amore Cristiano… o perfino cadere in peccato.
La ringrazio in anticipo per tutte le risposte che illuminano molti fedeli nel cammino Cristiano e dissipano dubbi ed errori accrescendo la vera dottrina.
Le mando un caloroso e sincero saluto.
Pace e Bene,
Francesco
Caro Francesco,
1. vi sono dei Salmi che contengono maledizioni e imprecazioni contro i nemici e per questo vengono chiamati Salmi imprecatori.
Sembrano contrari alla legge cristiana del perdono ed essere manifestazione di un cuore desideroso di vendetta.
Da sempre hanno costituito qualche difficoltà. Ed è comprensibile come mai alcune espressioni siano state tolte nella recita della Liturgia delle ore. Alcuni, col pretesto che si trovano nella preghiera ufficiale della Chiesa, avrebbero potuto farle proprie e applicarle a coloro che sono stati causa di dispiaceri e di mali.
2. San Tommaso nella Somma teologica offre una spiegazione e dice: “Le imprecazioni del genere, che si riscontrano nella Sacra Scrittura, si possono spiegare in tre modi.
Primo, come predizioni, e non come aspirazioni. In questo senso, p. es.: “Sian travolti i peccatori nell’inferno”, significa che “saranno travolti”.
Secondo, come aspirazioni: però nel senso che il desiderio mira non alla pena dei colpevoli, ma alla giustizia di chi punisce, conforme alle parole della Scrittura: “S’allieterà il giusto quando vedrà la vendetta”. Poiché neppure Dio quando punisce “si rallegra della perdizione degli empi”, ma della sua giustizia: “perché giusto è il Signore, e ama la giustizia”.
Terzo, riferendo il desiderio all’eliminazione della colpa, e non alla punizione stessa: e cioè si brama che i peccati siano distrutti e che gli uomini si salvino” (Somma teologica, II-II, 25, 6, ad 3).
3. Nel primo significato e cioè come predizioni sono state interpretate da San Pietro in riferimento a Giuda.
Egli infatti applica a Giuda e a ciò che si deve fare quanto è scritto nel Salmo: “Sta scritto infatti nel libro dei Salmi: La sua dimora diventi deserta
e nessuno vi abiti (Sal 69,26),
e il suo incarico lo prenda un altro (Sal 109,8)” (At 1,10)”.
4. Nel secondo significato, e cioè come aspirazione alla giustizia, si fa riferimento ad esempio al salmo 139, 21-22: “Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano!
Quanto detesto quelli che si oppongono a te! Li odio con odio implacabile,
li considero miei nemici”.
L’odio contro i nemici di Dio (e nemici irriducibili di Dio sono certamente i demoni) è ispirato dall’amore di Dio.
6. Nel terzo significato e cioè in riferimento al desiderio dell’eliminazione della colpa mirano alla conversione del peccatore: “Copri di vergogna i loro volti
perché cerchino il tuo nome, Signore. Siano svergognati e tremanti per sempre,
siano confusi e distrutti”; sappiano che il tuo nome è «Signore»:
tu solo l’Altissimo su tutta la terra” (Sal 83,17-19).
Qualche altra volta mirano al bene della religione e della società
7. Non c’è un elenco di salmi imprecatori, come invece c’è a proposito dei cosiddetti salmi penitenziali, che sono sette, o anche dei Salmi graduali che sono 15.
Molto spesso si tratta di versetti all’interno di un Salmo, che può essere di lode o di supplica.
Si pensi ad esempio al Salmo 149 che è un inno di lode a Dio per le sue vittorie: “Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca
e la spada a due tagli nelle loro mani, per compiere la vendetta fra le nazioni
e punire i popoli, per stringere in catene i loro sovrani,
i loro nobili in ceppi di ferro, per eseguire su di loro la sentenza già scritta.
Questo è un onore per tutti i suoi fedeli” (Sal 149, 5-9).
Qui ci si riferisce alla conquista dei pagani alla fede.
La loro conversione viene presentata con l’immagine di una vittoria o di un trionfo come si faceva in antico quando si tenevano i re vinti stretti nelle catene e i nobili legati ai ceppi.
È una gloria e un onore per il popolo di Dio essere stato eletto come ministro della salvezza divina e della sua giustizia contro i demoni.
8. La Bibbia di Gerusalemme nella nota al salmo 5 presenta a mò di esempio i versetti dei seguenti Salmi: 10,15; 31,18; 54,7; 58,7s; 59,12s; 69,23-29; 79,12; 83,10-19; 104,35; 109,6-20; 125,5; 137,7-9; 139,19-22; 140,10-12.
9. È lecito recitarli, ma con spirito cristiano e cioè – come diceva Sant’Agostino – con carattere profetico di descrizione delle pene che sovrastano sui dannati all’inferno e non già come invocazione di vendetta, che è del tutto alieno dallo spirito del vangelo.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo