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Quesito
Buona sera p. Angelo,
Mi chiamo … e Le scrivo perché mi trovo di fronte a una forte sofferenza.
Da non so quanto tempo sto cercando di superare il problema legato pornografia e alla masturbazione, sempre contemporanee.
La mia vita è quotidianamente impreziosita dall’Ufficio delle Ore, dal S. Rosario e dalla S. Messa, ma purtroppo non resisto più di tre giorni senza cadere nello stesso errore. Mi confesso almeno una volta a settimana, ma, anche su indicazione del mio padre spirituale, mi accosto comunque alla Comunione perché non posso farne proprio a meno.
Insomma, soffro per quel che faccio, ma non sono capace di farne a meno per Cristo, che voglio amare sopra tutto e sopra tutti.
A volte quando parte, improvvisamente, questo desiderio recito il S. Rosario, ma dopo un po’ ritorna e alla fine ci cado.
Non sono forte nella volontà di resistere a questo, forse proprio perché il piacere dà e fa piacere.
A volte sono ossessionato e disperato… penso: ma se dovessi morire ora, finirei dritto all’inferno!
Ho paura.
Chiedo al Signore di aiutarmi a superare questa cosa, ma invece non cambia nulla.
Mi sento sporco e triste. Come potrò mai piacere al Signore?
Grazie di cuore, prego per Lei.
Risposta del sacerdote
Carissimo Francesco,
1. la prima cosa che ti dico è quella di astenerti dalla Santa Comunione qualora ti ritrovi in peccato grave.
“Dio non entra in un’anima inquinata dal peccato” (Sap 1,4).
Tu, per tua stessa ammissione, ti senti sporco. Come puoi ricevere il Signore in quelle condizioni?
2. Quando fai la Santa Comunione entra in te “il Santo d’Israele”.
E tu lo accogli in una casa tutta insozzata?
Santa Teresa d’Avila dice che il Signore “non ha certo l’abitudine di pagare male l’alloggio, se gli viene fatta buona accoglienza”.
Ma tu che accoglienza gli riservi se ti presenti a Lui senz’abito nuziale?
È vero che il Signore invita tutti alla Santa Comunione. Ma perché questo cibo sia salutare chiede di passare prima dal guardaroba dove lui stesso ti provvede di veste nuziale.
Ricorderai bene quello che ha detto il Signore nella parabola degli invitati a nozze quando si legge che ad un certo momento: “Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale.
Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?». Quello ammutolì.
Allora il re ordinò ai servi: «Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti»” (Mt 22,11-13). Gli antichi re d’Oriente erano soliti inviare un abito splendente agli invitati perché si presentassero al convito con quel vestito preparato apposta.
3. Mi dici che senti il desiderio, anzi il bisogno di fare la Santa Comunione.
D’accordo.
Ma non senti ancora più forte il desiderio di purificarti per incontrarti con il Signore come si deve?
Dice Sant’Agostino: “Si azzarda a venire alle nozze senza il vestito nuziale colui che cerca lì la gloria, non quella dello sposo, ma la propria” (Contra Faustum 22,9)…
E san Girolamo: “Lo chiama amico poiché era stato invitato alle nozze: in realtà era amico per la fede; però riprende il suo azzardo poiché è entrato alle nozze imbruttendole con il suo vestito sporco” (Commento in Matteo h.l.).
4. Pertanto se hai guardato pornografia e hai commesso atti impuri, con un’anima così profanata, devi prima purificarti.
Giovanni Paolo II dice che si tratta di “un preciso dovere morale del cristiano che vuole partecipare pienamente all’Eucaristia comunicando al corpo e al sangue di Cristo” (Ecclesia de Eucharistia 36).
E soggiunge: “A questo dovere lo richiama lo stesso Apostolo con l’ammonizione: «Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice» (1 Cor 11,28). San Giovanni Crisostomo, con la forza della sua eloquenza, esortava i fedeli: «Anch’io alzo la voce, supplico, prego e scongiuro di non accostarci a questa sacra Mensa con una coscienza macchiata e corrotta. Un tale accostamento, infatti, non potrà mai chiamarsi comunione, anche se tocchiamo mille volte il corpo del Signore, ma condanna, tormento e aumento di castighi” (Omelie su Isaia 6, 3)” (Ib.).
E conclude: “Desidero quindi ribadire che vige e vigerà sempre nella Chiesa la norma con cui il Concilio di Trento ha concretizzato la severa ammonizione dell’apostolo Paolo affermando che, al fine di una degna ricezione dell’Eucaristia, «si deve premettere la confessione dei peccati, quando uno è conscio di peccato mortale»” (Ib.).
5. Mi dici che “su indicazione del mio padre spirituale”, ti accosti comunque alla Comunione.
Il tuo padre spirituale non ha questo potere. Non gliel’ha conferito nessuno.
In questo caso devi prima obbedire a Dio che al tuo direttore spirituale.
Tanto più che la Sacra Scrittura dice: “perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti” (1 Cor 11,29-30).
6. Vengo adesso alla pornografia dalla quale non puoi distaccarti se non intraprendendo una seria disciplina dei tuoi sensi e della tua mente.
Come il malato grave ha bisogno di essere posto in terapia intensiva, anche tu non puoi uscire da questa situazione andando avanti come sempre sei andato.
7. Una Dichiarazione della conferenza dei vescovi degli Stati Uniti sulla pornografia del 3.12.2015 rileva che il fenomeno della pornografia oggi è cresciuto in maniera vertiginosa al punto che qualcuno l’ha descritta come “una crisi di salute pubblica” (Introduzione).
8. La medesima Dichiarazione ricorda che “l’uso della pornografia è connesso o può portare ad altri peccati, in particolare la masturbazione. La masturbazione, che è deliberata stimolazione erotica spesso fino al punto dell’orgasmo, si verifica comunemente con l’uso materiale pornografico. (…).
Analogamente ad altri peccati contro la castità, la masturbazione cerca il piacere sessuale al di fuori del reciproco dono di sé e della feconda intimità coniugi all’interno del matrimonio, in questo caso persino al di fuori di qualsiasi rapporto. Inoltre la pratica della masturbazione ha potenti effetti neurologici che possono trasformarla in un comportamento fortemente dipendente” (Ib.).
9. Sugli effetti della pornografia che sono particolarmente devastanti la medesima Dichiarazione osserva che “gli uomini sono particolarmente esposti alla pornografia perché il cervello maschile è fortemente attratto dalle immagini sessuali, una sorta di magnetismo visivo sfruttato aggressivamente dall’industria della pornografia. (…).
“Sia la scienza sia le testimonianze personali confermano che molte persone che iniziano a guardare materiale pornografico in maniera occasionale diventano in seguito consumatori compulsivi, i quali si sentono intrappolati in un circolo vizioso di fantasie, rituali, azioni compulsive e disperazione. La visione di materiale pornografico, di solito in combinazione con la masturbazione, colpisce direttamente i percorsi cerebrali di ricompensa ed è stato notato che ha sul cervello effetti simili a quelli che hanno la cocaina in un tossicodipendente o l’alcol in un alcoolista.
Dopo aver utilizzato la pornografia, la persona ne desidera di più e col passare del tempo ricerca un maggior numero di immagini o di materiali più estremi per ottenere lo stesso sballo. Una persona dipendente dalla pornografia può diventare ossessionata dal vedere materiale pornografico; può mettersi in situazioni di rischio crescenti per guardarla (come ad esempio accedendovi nel posto di lavoro), può continuare a guardarla nonostante le conseguenze negative che ciò ha per sé e per gli altri e può sentirsi fuori controllo o incapace di fermarsi. Può anche negare che esista un problema” (Ib.).
“La pornografia inoltre desensibilizza i suoi fruitori che, col tempo, possono cercare e guardare contenuti più estremi e degradanti, a mano a mano che aumenta la loro assuefazione” (Ib., IV).
10. Valgono anche per la pornografia le parole forti del Signore: “Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna” (Mt 5,29).
Qui devi esercitare la disciplina dei sensi e della volontà: “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?” (Lc 9,25) o “se poi perde la propria anima?” (Mc 8,36).
Pertanto devi determinarti in maniera forte sui tempi e sui luoghi in cui usi il pc. E non transigere.
Se lo farai esplicitamente per amore del Signore la forza ti verrà subito.
Se lo farai perché la Madonna ti ottenga la virtù della purezza ugualmente la forza ti verrà.
È solo l’amore per una realtà superiore che ti dà la forza per vincere e superare le tentazioni.
11. Inoltre continua la tua vita di preghiera come stai facendo.
Liberato dalla pornografia, la tua vita di preghiera sarà più serena e più nutriente.
Anzi poco per volta ti farà sentire l’esigenza di stare unito al Signore come il pesce è unito all’acqua e vi trova il suo habitat.
Intanto però prega e fa delle novene, con aggiunta di sacrifici o penitenze, perché la Madre del bell’amore, che da Dio ha ricevuto il compito di donare la purezza, te l’accordi generosamente.
Che liberazione, che grazia inestimabile, che guarigione e che risurrezione sarebbe per la tua vita!
Per questo possa avvenire al più presto, ti assicuro la mia preghiera e il mio ricordo nella S. Messa.
Ti benedico.
Padre Angelo