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Quesito

Buongiorno padre Angelo.
Mi chiamo … e ho 15 anni. Sono abbastanza attivo in parrocchia soprattutto in oratorio e con la catechesi. Seguo da molto tempo la rubrica online ed ora mi rivolgo per chiarire alcuni dubbi.
Di recente il sacerdote che si occupa di noi giovani ha tenuto una catechesi che mi ha lasciato non poche perplessità che cerco di riassumere.
1. Il sacerdote ha detto (sue precise parole) che Genesi è un mito pre-darwiniano. Non esiste un peccato delle origini che ha portato la morte perché questa già esisteva…
2. I racconti evangelici sono solo invenzioni degli Apostoli basato sulla predicazione e di un maestro nomade chiamato Jeshua.
3. Dio non è in alcun modo tenuto a donarci una vita dopo la morte…e se decide di donarla sicuramente sarà in Paradiso.
Lui sostiene queste posizioni perché afferma che Darwin e Copernico e in generale la scienza confutano puntualmente tutto il contenuto della Bibbia. Io sapevo che certamente la Bibbia può contenere errori scientifici ma egli ha affermato chiaramente che la scienza dimostra la falsità del contenuto spirituale della Bibbia (ad esempio l’evoluzione mostra chiaramente, secondo lui, che i progenitori non sarebbero mai esistiti e quindi nessun peccato originale).
Dopo qualche giorno io e un mio amico abbiamo preso coraggio e  abbiamo parlato con il parroco che è rimasto spiazzato e ha detto che avrebbe scritto al Vescovo per informarlo. Io non volevo mettere nei guai questo sacerdote e mi sento anche un pochino in colpa…
Ora però quel sacerdote ha insinuato in me dei dubbi e non so come uscirne…
p.s. Grazie in anticipo!!!!


Risposta del sacerdote

Carissimo,

1. mi dispiace di essere giunto solo oggi a rispondere la tua mail.
Forse all’interno della tua parrocchia diverse cose saranno cambiate e mi auguro che il sacerdote che si occupa di voi giovani sia giunto a maggiore maturità.

2. Era tuo dovere renderne edotto il parroco.
Hai fatto bene ad andare con un tuo compagno per mostrare che non si trattava di una cattiva interpretazione da parte tua.
Se non avessi reso edotto il parroco, avresti invece delle responsabilità davanti a Dio.

3.  Mi spiace molto per quello che quel sacerdote ha detto a voi giovani. Non è in questo modo che si costruisce.
Mi auguro solo che questa non sia la formazione ricevuta in seminario perché allora avere scarsità di vocazioni, pur essendo in se stessa una disgrazia, diventerebbe una grazia!

4. Vengo adesso alle affermazioni che ha fatto.
La prima contraddice la Sacra Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Ecco che cosa dice il CCC sulla morte come conseguenza del peccato originale: “L’armonia con la creazione è spezzata: la creazione visibile è diventata aliena e ostile all’uomo [Cf Gn 3,17; Gen 3,19].
A causa dell’uomo, la creazione è “sottomessa alla caducità” (Rm 8,20).
Infine, la conseguenza esplicitamente annunziata nell’ipotesi della disobbedienza [Cf Gn 2,17] si realizzerà: l’uomo tornerà in polvere, quella polvere dalla quale è stato tratto [Cf Gen 3,19].
La morte entra nella storia dell’umanità [Cf Rm 5,12 ]” (CCC 400).

5. Quello che il vostro sacerdote ha detto su Gesù Cristo praticamente coincide con la negazione della sua divinità.
Perfino gli ebrei avevano capito che era in gioco proprio la sua divinità, tanto che decisero di ucciderlo, come riferisce il Vangelo di San Giovanni, “non soltanto perché violava il sabato, ma perché chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio” (Gv 5,18).
Ugualmente il sommo sacerdote Caifa decide di metterlo a morte proprio perché alla sua domanda “Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio” (Mt 26,63) Gesù aveva risposto: “Tu l’hai detto; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo” (Mt 26,64).
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: “«Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!»” (Mt 26,65-66). 

6. Per questo il CCC dice: “L’evento unico e del tutto singolare dell’Incarnazione del Figlio di Dio non significa che Gesù Cristo sia in parte Dio e in parte uomo, né che sia il risultato di una confusa mescolanza di divino e di umano.
Egli si è fatto veramente uomo rimanendo veramente Dio.
Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo.
La Chiesa nel corso dei primi secoli ha dovuto difendere e chiarire questa verità di fede contro eresie che la falsificavano” (CCC 464).
Gesù pertanto non è un maestro qualunque e neanche semplicemente un grande maestro.
Se il vostro sacerdote nega la divinità di Cristo non è neanche cristiano.

7. Infine per quanto riguarda la storicità dei Vangeli giova riportare l’insegnamento della chiesa espresso nel CCC:
“Nella formazione dei Vangeli si possono distinguere tre tappe:
1. La vita e l’insegnamento di Gesù. La Chiesa ritiene con fermezza che i quattro Vangeli, “di cui afferma senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la loro salvezza eterna, fino al giorno in cui ascese al cielo”.
2. La tradizione orale. “Gli Apostoli poi, dopo l’Ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò che Egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dalla luce dello Spirito di verità, godevano”.
3. I Vangeli scritti. “Gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte tramandate a voce o già per iscritto, redigendo una sintesi delle altre o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese, conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferire su Gesù cose vere e sincere” [Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 19]” (CCC 126). 

8. È vero invece che Dio non è tenuto a darsi la vita dopo la morte.
Tuttavia se ci ha dato un’anima immortale, si è obbligato in qualche modo nei nostri confronti. Perché cosa ci vuole vivi eternamente?
Ed è anche vero che Gesù Cristo non dà l’inferno nessuno. A tutti vuole dare il paradiso e per questo ha accettato la sua passione e morte con una finalità di redenzione e di espiazione.
Tuttavia, creandoci liberi, ci ha dato la possibilità di rifiutare il paradiso e di autocondannarci all’inferno.

9. Circa gli errori nella Sacra Scrittura: anche qui il Catechismo della Chiesa Cattolica è illuminante.
Ecco che cosa dice: “I libri ispirati insegnano la verità. “Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono, è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, si deve dichiarare, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle sacre Lettere” [DV, 21]” (CCC 107).
E ancora: “Dio è l’Autore della Sacra Scrittura nel senso che ispira i suoi autori umani; Egli agisce in loro e mediante loro. Così ci dà la certezza che i loro scritti insegnano senza errore la verità salvifica [DV, 11]” (CCC 136).

10. È da sottolineare quale verità intende comunicare la Sacra Scrittura: è la verità salvifica.
Pertanto la Sacra Scrittura non ha alcuna pretesa scientifica, ma intende insegnare le verità che portano in cielo.
Secondo la bella espressione di Galileo, il quale si difese dicendo: “Intesi da persona ecclesiastica costituita in eminentissimo grado, l’intenzione dello Spirito Santo essere d’insegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia il cielo” diceva che la Scrittura non vuole insegnarci come vadia il cielo, ma come si vadia in cielo”.

Con l’augurio che il Signore ti renda sempre più forte nella fede e, anzi, te ne renda apostolo, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo