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Quesito
Buongiorno Padre,
Io sono evangelico Pentecostale (trinitario), e vorrei sapere le posizioni della chiesa cattolica al riguardo.
Vorrei farle una terza domanda: Galati 1,8 non potrebbe essere un motivo per accettare solo la Bibbia e non anche i vari concili e i successivi scritti?
Grazie in anticipo
Dio la benedica
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. a favore dei nostri visitatori riporto il versetto da te citato: “Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema!” (Gal 1,8).
Il problema è proprio questo: il pensiero dei Santi Padri, la dottrina della Chiesa, dei Concili e la testimonianza dei Santi non annunciano un Vangelo diverso, ma ce ne danno l’intelligenza.
2. Gesù, parlando con i discepoli di Emmaus, aprì la loro mente all’intelligenza delle Scritture (cfr. Lc 24,45).
Ugualmente facciamo anche noi, lasciandoci aiutare da quelli che ne hanno capito di più e che meglio di noi hanno vissuto il Vangelo.
Da soli, che cosa possiamo capire?
Ricorderai bene che cosa rispose il funzionario della regina Candace quando Filippo gli domandò se capiva quello che stava leggendo: “E come potrei capire, se nessuno mi guida? E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui” (At 8,31).
Anche i protestanti quando si radunano per le loro riunioni ascoltano il sermone del loro pastore. Il pastore non è forse uno che li guida?
E se si ascolta il sermone del pastore, non si può ascoltare uno chi ne ha saputo più di lui?
3. Se tu leggessi il commento di San Giovanni Crisostomo al Vangelo di Matteo, o quello di Sant’Agostino al Vangelo di Giovanni, oppure quelli di San Tommaso al Vangelo di Matteo e di Giovanni ti accorgeresti che non predicano un Vangelo diverso, ma presentano la più vera e precisa dottrina evangelica.
4. Lo stesso discorso andrebbe fatto per le opere degli autori spirituali, come Santa Caterina da Siena, Santa Teresa d’Avila, San Giovanni della croce.
Quest’ultimo, ad esempio, scrive: “Per quanto siano molti i misteri e le meraviglie scoperte dai santi dottori e intese dalle anime sante nel presente stato di vita, tuttavia ne è rimasta da dire e da capire la maggior parte e quindi c`è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze” (Cantico spirituale, 36).
5. San Pietro dice che dobbiamo essere “sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15).
A tale scopo non vale la pena lasciarsi aiutare?
Da soli, si conclude poco.
Per questo San Paolo dice di farsi aiutare dai santi.
Ecco il testo: “Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3,17-19).
6. Quando San Francesco d’Assisi andò dal Papa per chiedergli di approvare per se stesso e per i suoi frati la loro regola di vita, il Papa disse loro di scegliere una regola antecedente. San Francesco rispose che la loro regola era “il Vangelo sine glossa (commento), sine glossa, sine glossa”.
Intendeva vivere il Vangelo nella maniera più radicale, assumendo lo stesso stile di vita povera, casta e obbediente scelta da Cristo quando si è fatto uomo per la nostra salvezza.
È quello che fanno tutt’oggi le persone consacrate. Intendono seguire Cristo in maniera più radicale (intimius), più piena, senza distrazioni (plenius), più da vicino (pressius).
Questi tre avverbi comparativi sono stati usati del concilio Vaticano II per spiegare quale sia il motivo per cui alcuni seguono Gesù Cristo scegliendo lo stesso stile di vita che Egli ha assunto con la sua incarnazione.
Queste persone non seguono un Vangelo diverso. Desiderano viverlo più in profondità.
7. Anche al termine di questa terza risposta, rinnovo l’invito ad accostarti a questi tesori.
Sono certo che diresti: “No, no, non si tratta di un Vangelo diverso, ma del Vangelo predicato e vissuto da Gesù”.
Con l’augurio che tu possa farne l’esperienza, ti benedico e ti assicuro la mia preghiera.
Padre Angelo