Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Portoghese

Quesito

Buongiorno padre Angelo.
Le scrivo stavolta per dei quesiti più teorici, per un chiarimento a proposito della presenza di Dio. 
Noi sappiamo che l’Eucaristia è il Corpo e Sangue di Cristo, quindi presenza reale. È lui in persona.
Noi sappiamo però anche che lo Spirito Santo abita nelle anime in grazia, e quindi tutti noi siamo Tempio di Dio quando riceviamo l’Eucaristia e lo siamo anche quando siamo in grazia, perché lo Spirito è sostanza divina tanto quanto lo è l’Eucaristia, quindi immagino ugualmente reale. Allora mi chiedo: quale è la differenza tra questi due tipi di presenza di Dio in noi? Una è più forte dell’altra? Ma essendo Spirito immagino che o c’è oppure non c’è…
Poi immagino anche che, essendo un unico Dio, quando è presente il Figlio sono presenti anche il Padre e lo Spirito, e quando è presente lo Spirito sono presenti anche Padre e Figlio.
Altro punto: quale è la differenza tra la presenza dello Spirito Santo in noi e la Comunione Spirituale? In una è presente la Terza Persona della Trinità e nell’altra la Seconda? O in entrambe è presente principalmente la Terza mentre è nell’Eucaristia che è presente principalmente la seconda?
Inoltre: con l’Incarnazione del Verbo, il Verbo ha assunto la carne da Maria; significa che quella carne umana presa da Maria è stata deificata ed è diventata sostanza divina nel Divino concepimento, giusto?
Grazie mille, padre Angelo
Francesco


Risposta del sacerdote

Caro Francesco, 
1. quando è presente una Persona divina per circuminsessionem sono presenti anche le altre due.
Per circuminsessione s’intende la reciproca immanenza delle tre Persone divine, nessuna delle quali può stare separata dalle altre.
Il fondamento della circuminsessione poggia sul fatto che Dio è uno solo.
I vangeli, sebbene non usino questo termine, parlano della mutua immanenza del Padre con il Figlio e viceversa: “Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse” (Gv 14,10-11); “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi” (Gv 14,20).
Noi privilegiamo talvolta il rapporto con l’una con l’altra.
Ma infine è sempre lo stesso e unico Dio Colui che adoriamo e che invochiamo.

2. La Comunione spirituale non è altro che l’aprirci alla presenza di Dio e il ravvivare la nostra Comunione con Lui.
La si può fare in qualsiasi momento della giornata.

3. Molto spesso però si parla di Comunione spirituale in rapporto alla Comunione sacramentale, come un suo sostitutivo.
Di recente, quando non si poteva andare in Chiesa nel periodo più crudo della pandemia, è tornata in auge la Comunione spirituale.
Questa Comunione spirituale mette in comunione con la santa umanità di Cristo, con il suo corpo, con la sua anima, con le sue azioni salvifiche.

4. Con l’incarnazione il corpo di Cristo è stato deificato nel senso che è stato reso partecipe della natura divina. Anzi Dio agiva mediante quel corpo umano, che gli era unito ipostaticamente (come dicono che i teologi). Ma non è diventato sostanza divina.
È rimasto corpo umano.
Un po’ come il ferro che quando viene messo nella fornace diventa incandescente e infuocato. Ma rimane sempre ferro.
Per cui in Cristo, nella sua unica persona divina, ineriscono due nature: quella divina che ha conservato e quella umana che ha assunto.
La sua natura umana, per quanto assunta dalla Persona divina del Verbo, non diventa mai sostanza divina, ma rimane sempre natura umana.

Con l’augurio di crescere sempre nella Comunione con il Signore al punto da essere con lui una cosa sola, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo