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Quesito

Caro Padre Angelo,
Buongiorno, perché in Luca 19,39, durante l’entrata in Gerusalemme di Gesù i farisei tra la folla Gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli»?
Grazie 
sia lodato Gesù Cristo!
Massimo


Risposta del sacerdote

Caro Massimo,
1. il contesto dal quale tu hai estratto questa domanda è quello dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme.
Merita di essere riletto.
Ecco che cosa dice l’evangelista San Luca: “Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre»” (Lc 19,37-40).
La gente osannava Gesù come al Messia e lo acclamava dicendo Benedetto colui che viene, il Re, nel nome del Signore e cioè con la potenza del Signore, con la potenza di Dio.

2. Va ricordato che Gerusalemme in quei giorni di Pasqua era affollatissima. Gli ebrei vi arrivavano da ogni parte.
Ora, andare incontro a Cristo acclamandolo come re e Messia poteva dare l’impressione che si volesse fare una rivolta contro Cesare che a quei tempi aveva il dominio anche della Palestina.
Pertanto per un motivo prudenziale i farisei chiedono a Gesù di silenziare i suoi discepoli.

3. Va osservata la doppiezza dei farisei: per deferenza chiamano Gesù maestro.
Nello stesso tempo però gli chiedono di rimproverare i suoi discepoli come se non avessero capito bene la lezione o, peggio, come se Lui non l’avesse data bene.

4. Ed ecco la risposta singolare del Signore: “Vi dico che se questi taceranno, grideranno le pietre”.
Sì, quando i discepoli taceranno perché zittiti dall’arresto del Signore e messi in fuga e quando il Signore in croce morirà per la redenzione degli uomini allora in quel momento cominceranno a gridare le pietre: “Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono” (Mt 27,51). 

5. Che cos’è infatti quel terremoto se non l’attestazione dell’orrore che prova la terra per quello che gli uomini hanno fatto nei confronti di Colui che è venuto in mezzo a noi pieno di grazia e di verità?
E che cosa sono quelle rocce che si spezzano se non il grido che viene dalle pietre e chiede ai cuori degli uomini, induriti come pietre, di spezzarsi?

6. E proprio in quel momento alcuni, sentendo il turbamento della terra che si muove e lo schianto delle pietre che si spezzano, si convertono.
Dice infatti il testo sacro: “Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: “davvero costui era figlio di Dio!” (Mt 27,54).

7. Chissà se i farisei avranno collegato la loro richiesta di zittire i discepoli con la risposta di Gesù: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre»?
San Luca dice: “Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto” (Lc 23,47-48).
È indubitabile che tra la folla ci fossero anche dei farisei e che alcuni di questi l’abbiano capito.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo