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Quesito
Caro padre Angelo,
in una delle ultime risposte lei scrive: Non ha detto Gesù che “certa specie di demoni si scaccia solo con la preghiera e col digiuno”? (Mt 17,21), attribuendo alla frase una valenza di estrema importanza sul digiuno.
Anche alla luce di una lettura della Bibbia non fondamentalista che lei mi suggerisce, mi chiedo perché si ignora che sia in Matteo che in Marco il riferimento al digiuno dovrebbe essere stato superato in quanto si sarebbe appurato che non fa parte dell’originale ispirato. Le traduzioni nuove della Bibbia, mi pare, non riportano più la parola digiuno che, a quanto pare, per Gesù non costituiva un elemento così importante, ma anzi un’espressione di morte ispirato solo alla falsa religiosità dei farisei.
Giuseppe
Risposta del sacerdote
Caro Giuseppe,
1. la tua affermazione è sbagliata.
Non è vero che tale versetto non si trovi nei Vangeli.
O meglio: manca nei testi greci del sinaitico e del vaticano, ma si trova in quasi tutti gli altri codici greci e in quasi tutte le versioni.
La traduzione della Conferenza episcopale italiana lo presenta.
2. Inoltre Gesù ha praticato un digiuno estenuantissimo: quaranta giorni e quaranta notti.
Certo, Gesù non ha praticato il digiuno per ricevere la divina rivelazione, ma per espiare i nostri peccati e perché coloro che avrebbero ricevuto l’annuncio del Vangelo avessero la forza di aderirvi.
3. Il digiuno di Cristo è un grande insegnamento per i cristiani.
San Tommaso afferma che “ogni azione del Cristo è per noi un insegnamento” (omnis Christi actio nostra est instructio; cfr. Somma Teologica, III, 40, 1, ad 1).
Cristo stesso predice il digiuno che faranno i suoi discepoli: “E Gesù disse loro: Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno” (Mt 9,15).
Come puoi dire che “per Gesù il digiuno non costituiva un elemento così importante, ma anzi un’espressione di morte ispirato solo alla falsa religiosità dei farisei”?
4. Certo il Signore non vuole che si digiuni come facevano i farisei, ma esorta ugualmente al digiuno: “E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,16-18).
Gesù vuole che nel fare il digiuno si chiami solo Dio a testimonio, mentre i farisei nei giorni di digiuno rendevano quasi irriconoscibile il loro volto, aspergendolo di cenere per attirare l’attenzione degli altri.
5. Mi piace riportarti un bel commento di San Giovanni Crisostomo a Mt 17,21: “Parole che si riferiscono non solo al genere dei demoni lunatici, ma a ogni classe di demoni. Il digiuno effettivamente dà molta sapienza, rende l’uomo simile a un angelo del cielo e combatte i poteri incorporei. Però è anche necessaria la preghiera, come elemento principale; e colui che prega come conviene e digiuna non necessita di molte cose, e così non diventa avaro, ed è pronto all’elemosina. Colui che digiuna è poi leggero, prega con vigilanza, estingue le concupiscenze dannose, rende Dio propizio, e umilia l’anima superba.
Chi dunque prega con il digiuno ha due ali, anche più leggere degli stessi venti. Infatti non sbadiglia né si addormenta durante l’orazione (come accade a molti), ma è più infiammato del fuoco ed è superiore alla natura terrestre. Questo uomo è conseguentemente il nemico terribile del demonio, poiché non c’è niente di più poderoso dell’uomo che prega come si deve; e se hai il corpo infermo per digiunare, non l’hai tuttavia per pregare. E se non puoi digiunare, puoi astenerti dai piaceri illeciti; e questa non è una cosa di scarsa importanza, né molto distante dal digiuno” (Commento al Vangelo di Matteo).
Ti auguro di metterti alla sequela di Cristo anche su questa strada. I migliori tra noi (i santi) ce ne hanno dato l’esempio.
Ti prometto un ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo