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Caro Padre Angelo,
Ho un problema che sento di doverle confidare anche per trovare una soluzione. In passato ho praticato per tanto tempo l’atto impuro solitario associato all’uso di pornografia. Ma un giorno sentivo l’esigenza di dover cambiare vita e di abbandonare questa strada. Mi sono avvicinato molto alla Chiesa, alla Parola di Dio (scoprendo che mi appassionava molto e anche tuttora), e grazie a tante testimonianze lette sull’esistenza dell’inferno, sulle apparizioni della Madonna in tanti luoghi, le vite dei santi eccetera, riuscì a cambiare di molto la mia vita e soprattutto abbandonai quel vizio che tanto mi tratteneva nel peccato. Decisi di ripulirmi dal peccato e di essere costante nell’andare a messa e nella preghiera. Ora cerco di vivere da buon cristiano. Anche se le tentazioni non mancano e i pensieri impuri sempre si presentano.
Solo che dopo 3 anni quel vizio si è ripresentato e ho forti tentazioni di andare a vedere quel materiale pornografico che vedevo in passato e facilmente ricado nel peccato della masturbazione. Subito mi vado a confessare. E questo avviene tuttora ed è un continuo peccare e confessarsi. Quando decisi di cambiare mi sentivo veramente una creatura nuova e mai avrei pensato di ricadere in questo peccato perché mi faceva schifo.
Ora questo non lo sento più come all’inizio e continuo a peccare ma continuo anche a confessarmi.
Ho letto anche quel documento dei vescovi americani sulla pornografia che lei ha citato in alcune risposte. Mi ha illuminato molto. Ma continuo a ricadere come nella mia adolescenza.
La ringrazio della sua risposta e se può darmi un consiglio spirituale.
Buona giornata.


Carissimo,
1. desidero sottolineare due cose della tua mail.
La prima: è possibile debellare la pornografia dalla propria vita se al suo posto si introduce qualcosa d’altro che le sta agli antipodi.
Diversamente si deve affrontare una lotta titanica e stoica volta solo a spegnere le passioni.

2. Il cristianesimo, invece, soprattutto per l’opera di San Tommaso d’Aquino, ha dato molta importanza alle emozioni.
San Tommaso ad esempio vi dedica ben 27 questioni tra le 114 della Prima secundae, che è la sezione di teologia morale fondamentale.

3. Tu sei riuscito in un primo tempo ad eliminare la pornografia e il vizio solitario con attività che hanno suscitato in te altre attrazioni.
Le elenco.
Scrivi: “Mi sono avvicinato molto alla Chiesa”.
Questo però non è stato merito tuo, ma del Signore che non cessa di richiamare tutti.
È per la grazia di Dio che hai sentito l’esigenza di qualche cosa d’altro.

4. Poi c’è stata “la Parola di Dio (scoprendo che mi appassionava molto e anche tuttora)”.
La Parola di Dio è una tavola di salvezza perché permette di fare altre esperienze, come ricorda la lettera agli ebrei: “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro” (Ebr 6,4-5).
Chi gusta la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro non riesce più farne a meno e sente la pornografia come il peggio che possa capitare ad una persona.

5. Il pensiero di poter andare all’inferno.
Senza dubbio è un pensiero salutare.
Ho già avuto occasione di ricordare che per Santa Teresa d’Avila fu la vista dell’inferno e del luogo che i demoni avevano preparato per lei a scuoterla da un certo torpore spirituale: “Rimasi spaventatissima e lo sono tuttora mentre scrivo, benché siano già passati quasi sei anni, tanto da sentirmi agghiacciare dal terrore qui stesso dove sono.
Mi accade intanto che quando sono in qualche contraddizione o infermità, basta che mi ricordi di quella visione perchè mi sembrino subito da nulla, persuadendomi che ce ne lamentiamo senza motivo.
Questa fu una delle più grandi grazie che Dio abbia fatto, perchè mi ha giovato moltissimo
Da questa visione mi venne una pena grandissima per la perdita di tante anime, specialmente di luterani che per il battesimo erano già membri della Chiesa, e desiderai grandemente di lavorare per la loro salute, sino a sentirmi pronta a sopportare mille morti pur di liberarne una sola da quei terribili supplizi” (Vita, XXXII, 4-6).

6. Mi parli poi delle apparizioni della Madonna in tanti luoghi.
È sottinteso che queste ti hanno interessato.
Ora la presenza della Madonna nella vita di una persona tiene lontano le incursioni del nostro avversario, che oggi miete molte anime attraverso la pornografia.

7. Così pure le vite dei santi che non sono altro che il Vangelo messo in pratica e suscitano altri desideri.
Sant’Ignazio di Loyola aveva notato che quando fantasticava di corteggiare le dame lì per lì ne era preso, ma poi si sentiva interiormente vuoto.
Mentre quando leggeva le vite dei santi il gaudio e il desiderio di fare come loro perdurava a lungo lasciandogli gaudio ed entusiasmo.

8. Finalmente “decisi di ripulirmi dal peccato e di essere costante nell’andare a Messa e nella preghiera”.
E così hai cominciato a vivere in Dio, in un altro clima, in un altro habitat.
Sottolineo l’espressione “decisi di ripulirmi dal peccato”.
Sì, perché ti sentivi insozzato.
E cambiando vita ti sei sentito ripulito.

9. Ma poi hai abbassato la guardia e così “dopo 3 anni quel vizio si è ripresentato (…) e facilmente ricado nel peccato”.
Hai sperimentato sulla tua pelle la verità delle parole del Signore: “Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova.
Allora dice: «Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito». E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna.
Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima” (Mt 12,43-45).
E anche quanto dice San Pietro: “Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango” (2 Pt 2,22).

10. Questa schiavitù è tornata e purtroppo fai l’altalena tra le cadute e la confessione.
Sì, ti confessi, ma resti come prima perché è sparito il fervore dalla tua vita.
Non puoi andare avanti così.

11. Vale anche per te quanto si legge nella lettera agli Ebrei: “Infatti, una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio; ma se produce spine e rovi, non vale nulla ed è vicina alla maledizione: finirà bruciata!” (Ebr 6,7-8).
Lascia che la tua terra (la tua vita) riceva benedizione dal Signore.
Diversamente potrebbe succedere quanto lo Spirito Santo ha detto in Ebr 6,8: “ma se produce spine e rovi, non vale nulla ed è vicina alla maledizione: finirà bruciata!”.

12. Oggi abbiamo timore di leggere e di ripetere queste parole.
Ma anche queste nella loro durezza sono parole salutari e rimangono sempre parole di vita eterna.
Santa Teresa d’Avila quando ha visto il posto che i demoni le avevano preparato si è decisa risolutamente a cambiare.
Anche tu riprendi a passare il tempo a leggere la Parola di Dio, ad andare a Messa il più possibile anche durante la settimana, a dire quotidianamente il tuo Rosario.

13. Fallo in maniera molto più decisa di come l’hai fatto la prima volta.
Ti ripeto le parole dette da Dio attraverso il profeta Baruc: “Come pensaste di allontanarvi da Dio, così ritornando decuplicate lo zelo” (Bar 4,28).
Che anche per te si avveri ciò che dice la Scrittura: dove ha abbondato il peccato sovrabbondi la grazia!
Forse il Signore ha permesso questo nuovo scivolone perché tu ti rialzi in fretta.
La lotta contro il peccato in te è diventata durissima.
Ma può essere il motivo di una vittoria ancor più strepitosa che prepara un’eternità ancora più beata.

Ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo